201esimo giorno di guerra

Crisi in Medio Oriente, gli aiuti USA a Israele incendiano le proteste

Il Congresso americano approva i nuovi aiuti militari a Israele, scatenando proteste a New York e Tel Aviv. Anche in Italia, alta tensione a Torino.

Crisi in Medio Oriente, gli aiuti USA a Israele incendiano le proteste

Nel contesto di un conflitto che perdura da oltre 200 giorni, la decisione del Congresso degli Stati Uniti di fornire ulteriori aiuti militari a Israele ha provocato una serie di proteste internazionali. Da New York a Tel Aviv, i manifestanti hanno espresso il loro dissenso, mentre in Italia, a Torino, la situazione si è tesa con l’intervento della polizia. Questi eventi sottolineano la complessità e la polarizzazione delle opinioni pubbliche a livello globale riguardo al conflitto israelo-palestinese.

 

Aiuti per Ucraina e Israele, ok dal congresso USA

Il Congresso americano ha recentemente adottato un gigantesco pacchetto di aiuti militari ed economici per l’Ucraina, risultato di mesi di negoziati estremamente tesi e laboriosi. Il piano, che comprende anche fondi per Israele, Taiwan e un ultimatum a TikTok, ha ricevuto un sostegno schiacciante al Senato. Era stato adottato pochi giorni prima alla Camera dei rappresentanti.

Dopo il via libera del Congresso al pacchetto che include nuovi aiuti militari a Israele, il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha dichiarato: “Ringrazio il Senato degli Stati Uniti per aver approvato il pacchetto di aiuti a Israele con una schiacciante maggioranza bipartisan. Nel momento in cui ricorrono i 200 giorni dal barbaro attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre, Israele e gli Stati Uniti sono uniti nella lotta contro il terrorismo, nella difesa della democrazia e dei nostri valori comuni. Il pacchetto di aiuti a Israele, che ora è stato approvato da entrambe le camere del Congresso, è una chiara testimonianza della forza della nostra alleanza e invia un forte messaggio a tutti i nostri nemici”.

 

Le proteste internazionali

Il nuovo pacchetto di aiuti per Israele ha suscitato reazioni immediate nella cittadinanza. A New York, oltre 100 manifestanti filo-palestinesi sono stati arrestati durante una protesta organizzata davanti all’abitazione di Chuck Schumer. Gruppi come Jewish Voice for Peace e IfNotNow hanno guidato la dimostrazione, che ha visto la partecipazione di circa 2mila persone.

In Italia, la situazione si è fatta tesa quando ieri un gruppo di giovani ha interrotto una conferenza scientifica e spaziale al Castello del Valentino di Torino, esprimendo solidarietà alla causa palestinese. La polizia ha bloccato la maggior parte dei manifestanti, ma una ragazza è riuscita a entrare con una bandiera palestinese, sollevando accuse di genocidio contro Israele. Durante gli scontri, sette poliziotti e alcuni manifestanti sono rimasti feriti, e oltre 30 persone sono state identificate dalle autorità.

 

Operazione IDF a Rafah: ci sarà “molto presto”

L’esercito israeliano si sta preparando a iniziare l’operazione di terra a Rafah “molto presto”, iniziando con una massiccia evacuazione di oltre un milione di palestinesi. Questa notizia è stata riportata dalla tv Kan, citando due funzionari americani. Secondo le fonti, nelle prossime quattro o cinque settimane, i palestinesi dovranno evacuare nei complessi di tende allestiti dalle organizzazioni umanitarie internazionali. Il piano per l’operazione Rafah è stato presentato ai funzionari americani e ad altre agenzie nella regione. L’operazione andrà avanti per fasi, sulla base di una divisione della città di Gaza in aree definite.

 

Amnesty International: Israele accusato di crimini di guerra a Gaza

Nel susseguirsi del conflitto che ha segnato il 2023 e che continua senza segni di attenuazione, Israele è stato accusato di violazioni del diritto internazionale nella Striscia di Gaza. Secondo Amnesty International, prove di crimini di guerra continuano ad emergere da Gaza, dove le autorità israeliane sono state accusate di condurre attacchi aerei contro obiettivi civili, con conseguenze devastanti per la popolazione locale.

L'associazione ha criticato aspramente la mancanza di azione da parte della comunità internazionale nel proteggere i civili a Gaza, dove migliaia di persone, compresi molti minori, sono stati uccisi durante il conflitto. Secondo l'organizzazione, la situazione evidenzia un fallimento delle istituzioni internazionali preposte alla protezione dei diritti umani e dei civili in tempo di conflitto.

 

Hezbollah: rappresaglie contro Israele

In risposta agli attacchi israeliani, Hezbollah continua a lanciare decine di razzi contro una città israeliana vicino al confine. Il movimento islamista ha dichiarato che gli attacchi sono una risposta diretta al massacro di civili libanesi avvenuto durante gli attacchi israeliani nella zona di confine. Inoltre, Hezbollah ha rivendicato un attacco con droni contro postazioni militari israeliane oltre la zona di confine solitamente colpita, ampliando il raggio delle sue operazioni militari in risposta all'escalation dei conflitti.

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