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Navalny, il corpo scomparso, i “lividi” e lo scambio mancato

L’oppositore russo sarebbe morto poco prima di essere liberato in uno scambio di prigionieri tra Russia, Usa e Germania, secondo il giornale tedesco Bild.

Navalny, il corpo scomparso, i “lividi” e lo scambio mancato

L’attivista anti-Putin Alexei Navalny è morto venerdì in una prigione siberiana, ma il suo corpo non è ancora stato consegnato alla famiglia, che ignora dove si trovi. La morte è stata attribuita a una “sindrome da morte improvvisa”, ma altre fonti parlano di embolia. La portavoce e i parenti di Navalny parlano di “omicidio di Stato”. Il giornale tedesco Bild rivela che Navalny sarebbe morto poco prima di essere liberato in uno scambio di prigionieri tra Russia, Usa e Germania, che avrebbe visto Putin riavere l’“assassino di Tiergarten”, un agente che uccise un oppositore a Berlino nel 2019.

Domani intanto la moglie dell'ormai ex dissidente russo, Yulia Navalnaya, è stata invitata a partecipare a Bruxelles al Consiglio Affari Esteri dell'Ue. "I ministri dell'Ue invieranno un forte messaggio di sostegno ai combattenti per la libertà in Russia e onoreranno la memoria di Alexei Navalny", ha scritto su X l'alto rappresentante Josep Borrell. "Le sue parole aiuteranno tutti noi europei a comprendere ancora meglio quale tipo di violento sistema dobbiamo fronteggiare e arginare in Ucraina", ha commentato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, secondo cui Navalny "ha sfidato il sistema russo ed è stato ucciso dopo anni di persecuzione ingiusta e incivile".

 

Lo scambio di prigionieri

Secondo il Bild, il piano di scambio di prigionieri era già in fase avanzata e coinvolgeva Mosca, Washington e Berlino. Putin voleva riavere Vadim Krasikov, l’agente che nel 2019 sparò a Zelimkhan Khangoshvili, un esule ceceno e critico del regime, in un parco di Berlino. Krasikov era stato arrestato dalla polizia tedesca e accusato di omicidio. Putin aveva anche accennato pubblicamente alla possibilità di uno scambio in un’intervista con Tucker Carlson, ex conduttore di Fox News. In cambio, Putin avrebbe rilasciato Navalny, che era stato avvelenato due volte e condannato a due anni e mezzo di carcere. Il giornale non specifica quali fossero gli interessi degli Usa e della Germania nello scambio, né chi fossero gli altri prigionieri coinvolti.

 

L’omicidio pianificato

La versione del Bild, però, contrasta con quella del team di Navalny, che ieri ha accusato le autorità russe di avere commesso “un omicidio pianificato”. Secondo i sostenitori dell’oppositore, Navalny è stato ucciso lentamente e metodicamente, con celle di isolamento al freddo, negazione delle cure mediche e torture psicologiche. Il presidente di Memorial Russia, Oleg Orlov, premio Nobel per la Pace nel 2022, ha dichiarato al Corriere della Sera che Navalny è stato vittima di un “assassinio di Stato” che comprende anche i due tentativi di avvelenamento, l’arresto e la condanna illegali. Orlov ha anche affermato che in Russia non ci sono elezioni libere e che le presidenziali del 17 marzo saranno una farsa a favore di Putin. Molti elettori, però, hanno intenzione di scrivere “Navalny” sulla scheda, come gesto di protesta e di omaggio.

 

I lividi sul corpo di Navalny

In assenza per ora di comunicazioni ufficiali sulle circostanze della morte di Navalny, nella colonia penale IK-3 nel distretto artico di Yamalo-Nenets, la testata dell’opposizione Novaya Gazeta ha riferito la testimonianza di un addetto dei servizi di pronto soccorso dell’ospedale di Salekhard, capoluogo del distretto. Dopo aver confermato che il corpo si trova nell’obitorio di quel nosocomio, la fonte ha parlato di “lividi”, senza collegarli però necessariamente a possibili atti di violenza. “Tali lividi - ha detto l’operatore - appaiono in seguito a convulsioni. La persona è scossa da convulsioni, cercano di contenerla, e così compaiono i segni”. La fonte ha parlato poi in particolare di un livido sul petto: “E’ qualcosa - ha detto - che appare per un massaggio cardiaco. Vale a dire che hanno cercato di rianimarlo, ma è morto, molto probabilmente per arresto cardiaco. Ma sulla causa dell’arresto nessuno dice niente”, ha sottolineato.

 

Le manifestazioni di cordoglio

Nelle ultime tre giornate, oltre 400 persone sono state fermate dalla polizia durante le manifestazioni di cordoglio per Navalny, che si sono svolte in più di 30 città russe, secondo la ong Ovd-Info, che si occupa dell’assistenza legale ai detenuti. Circa 130 sono state rilasciate senza accuse. Anche oggi, molti moscoviti hanno fatto la fila per portare fiori al Muro del Dolore, un monumento dedicato alle vittime della repressione sovietica. La polizia ha transennato la piazza per regolare l’accesso e ha controllato le borse e gli zaini di chi voleva avvicinarsi al monumento. L’ambasciatrice americana in Russia, Lynne Tracy, e l’ambasciatore britannico hanno deposto fiori in omaggio a Navalny davanti alla Lubyanka, l’ex sede del Kgb e ora dei servizi d’intelligence Fsb. “Oggi piangiamo la morte di Alexei Navalny e di altre vittime della repressione politica in Russia”, ha scritto l’ambasciata americana sul suo account Telegram.

 

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