dubbi e sospetti

Morte di Navalny, il Times svela il metodo KGB del “pugno al cuore”

Un attivista per i diritti umani sostiene che l’oppositore sia stato ucciso con un colpo dopo essere stato esposto al gelo. La famiglia chiede il corpo

Morte di Navalny, il Times svela il metodo KGB del “pugno al cuore”

La morte di Alexei Navalny, il principale avversario politico di Vladimir Putin, continua a sollevare dubbi e sospetti. Secondo una fonte citata dal Times, Navalny sarebbe stato eliminato con una tecnica tipica dei servizi segreti sovietici, il KGB. Il corpo dell’oppositore, morto venerdì scorso in una colonia penale della Siberia, non è stato ancora consegnato alla famiglia, che ha presentato una denuncia. Intanto, l’Europa alza la voce e impone sanzioni ai responsabili della colonia penale dove Navalny è stato detenuto.

 

Il Times: Navalny ucciso con il pugno al cuore

Il Times, il noto quotidiano britannico, ha pubblicato una rivelazione choc sulla morte di Alexei Navalny. Secondo il giornale, che cita la testimonianza di Vladimir Osechkin, fondatore del gruppo per i diritti umani Gulagu.net, Navalny sarebbe stato ucciso con un pugno al cuore, una tecnica usata dal KGB per provocare un arresto cardiaco. Osechkin ha detto al Times che i lividi trovati sul corpo di Navalny, secondo alcune indiscrezioni non ufficiali, sarebbero la prova di questo metodo. Per rendere più efficace il colpo, Navalny sarebbe stato prima indebolito dal freddo, essendo stato costretto a stare all’aperto per oltre due ore e mezza, con temperature che arrivavano a -27 gradi, ben al di sopra del limite di un’ora previsto per i detenuti.

 

La famiglia chiede il corpo, il comitato investigativo si oppone

La madre di Navalny, Lyudmila Navalnaya, ha presentato una denuncia contro il comitato investigativo della Federazione Russa, accusandolo di non aver restituito il corpo di suo figlio. Il direttore della Fondazione anti-corruzione (Fbk), creata da Navalny, Ivan Zhdanov, ha confermato che la signora Navalnaya ha fatto causa al comitato investigativo per la sua inerzia nel rilasciare la salma dell’oppositore. Il comitato investigativo, però, si rifiuta di consegnare il corpo, affermando che sta conducendo un’indagine sulla morte di Navalny.

 

L’Europa protesta e sanziona i responsabili

La morte di Navalny ha scatenato una forte reazione diplomatica da parte dell’Europa, che ha espresso la sua indignazione e la sua solidarietà alla famiglia e ai sostenitori dell’oppositore. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha dichiarato al Tg2 Post la convocazione dell’ambasciatore russo alla Farnesina per chiedere chiarimenti sulla vicenda. “Vogliamo sapere cosa è successo, se ci sono responsabilità e quando sarà restituito il corpo alla famiglia. Vogliamo chiarezza. Domani ascolteremo il diplomatico di Mosca, come stanno facendo in tutta Europa, per dare anche un segnale, non si può soffocare la libertà e la democrazia”, che noi “abbiamo il dovere di difendere”, ha detto Tajani. 

La morte di Navalny "è una questione interna che riguarda solo la Russia, che sta effettuando le perizie e gli accertamenti necessari per individuare le cause reali dell'incidente". E' stato il commento dell'ambasciata di Mosca dopo la convocazione di Paramonov alla Farnesina. "All'ambasciatore - si legge in una nota - sono state manifestate alcune valutazioni politicamente faziose sulla situazione politica interna russa". Da parte russa, "è stato sottolineato che i tentativi degli occidentali di strumentalizzare politicamente la morte di Navalny, nonché di formulare accuse di vario genere contro Mosca, sono inutili e inaccettabili".

Anche il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, ha annunciato che il Regno Unito ha imposto sanzioni a sei funzionari che dirigevano la colonia penale dove Navalny è morto. “I responsabili del trattamento brutale di Navalny non dovrebbero illudersi: li riterremo responsabili”, ha affermato Cameron. Le sanzioni prevedono il blocco dei beni e il divieto di ingresso nel territorio britannico.

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