l’appello

Obesità infantile, un’epidemia da fermare. Oggi la giornata mondiale

La Società italiana di pediatria lancia un appello per promuovere stili di vita più sani e prevenire le malattie croniche associate al sovrappeso.

Obesità infantile, un’epidemia da fermare. Oggi la giornata mondiale

L’obesità è una condizione che mette a rischio la salute di milioni di persone nel mondo, soprattutto dei bambini e degli adolescenti. In occasione della giornata mondiale dell’obesità, la Società italiana di pediatria lancia un appello per promuovere stili di vita sani e prevenire le malattie croniche associate al sovrappeso.

 

L’obesità, un problema globale

L’obesità è una forma di malnutrizione che colpisce oltre un miliardo di persone nel mondo, di cui 159 milioni sono bambini e adolescenti. Si tratta di una vera e propria epidemia, come evidenzia una recente ricerca pubblicata su Lancet e diffusa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Dal 1990, l’obesità tra gli adulti è più che raddoppiata, mentre tra i bambini e gli adolescenti è quadruplicata. Questo significa che più di una persona su otto nel mondo è clinicamente obesa, mentre il numero di persone sottopeso è sceso sotto i 550 milioni. Essere obesi o sottopeso sono entrambe condizioni che compromettono la salute, in quanto impediscono di ricevere i nutrienti, le vitamine e le calorie necessarie per il benessere. L’obesità, inoltre, è un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie croniche, come il diabete, le malattie cardiovascolari, il cancro e altre patologie che gravano sul sistema sanitario e sulla qualità della vita.

 

L’obesità, un’emergenza sociale

Per affrontare il problema dell’obesità, occorre intervenire con urgenza e investire sulla prevenzione, a partire dall’educazione sanitaria nelle scuole. Questo è il messaggio che la Presidente della Società italiana di pediatria, Annamaria Staiano, ha voluto lanciare in occasione della giornata mondiale dell’obesità, che si celebra il 4 marzo. “L’obesità è un modello precursore di malattie croniche, che il Servizio sanitario nazionale deve affrontare in epoche successive della vita. Dobbiamo cambiare rotta, più educazione sanitaria a scuola”, ha dichiarato. La scuola, infatti, è il luogo ideale per insegnare ai bambini, sin dalle prime età, quali sono le sane scelte alimentari, gli stili di vita salutari, i comportamenti che mettono a rischio la salute. In questo modo, si formano cittadini consapevoli sui temi della sanità pubblica e si creano le condizioni per migliorare la salute delle future generazioni.

 

L’obesità, come prevenirla

Per prevenire l’obesità, la Società italiana di pediatria raccomanda di seguire due strategie fondamentali: una sana alimentazione e una regolare attività fisica. La sana alimentazione si basa sul modello della dieta mediterranea, che prevede il consumo di alimenti di origine vegetale, l’uso dell’olio di oliva come principale fonte di grassi aggiunti, il consumo moderato di pesce, uova, pollame e prodotti caseari, il consumo ridotto di carne rossa, il consumo di acqua e il consumo limitato di bevande gassate zuccherate. La dieta mediterranea, inoltre, valorizza il tema della convivialità e della condivisione dei pasti in famiglia, che favoriscono il benessere psicologico e sociale. La regolare attività fisica, invece, si basa sulla piramide dell’attività fisica e motoria, realizzata dalla Società italiana di pediatria, che indica le tipologie e le frequenze di esercizio fisico consigliate per ogni fascia di età. L’attività fisica, infatti, aiuta a bruciare le calorie in eccesso, a mantenere il peso corporeo, a prevenire le malattie cardiovascolari, a rafforzare il sistema immunitario, a migliorare l’umore e l’autostima.

 

L’obesità è una sfida che riguarda tutti, e che richiede l’impegno di istituzioni, professionisti sanitari, famiglie, scuole e società civile. Solo così si potrà contrastare questa epidemia e garantire una vita sana e felice ai bambini e agli adolescenti di oggi e di domani.

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