Il 15 marzo

Allarme giovani, i disturbi alimentari DCA sono un’epidemia silenziosa

Oggi è la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla. In Italia sono 135 i centri per il trattamento dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione

Allarme giovani, i disturbi alimentari DCA sono un’epidemia silenziosa

Il 15 marzo segna la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, un momento di riflessione sui disturbi alimentari che stanno assumendo le proporzioni di un’epidemia tra i più giovani. L’età di insorgenza si abbassa drammaticamente, con casi registrati già a 6-7 anni. Questi disturbi, che spaziano dall’anoressia alla bulimia, sono il sintomo di un disagio che affonda le radici in dinamiche sociali e personali. La pandemia ha agito da catalizzatore, facendo esplodere il numero di casi, che ancora oggi supera i livelli pre-Covid, lasciando gli esperti a confrontarsi con un’onda lunga e oscura di malattie post-virali.

 

Le cifre del Disagio 

I dati parlano chiaro: una persona su cinque nel mondo e una su tre in Italia è affetta da disturbi dell’alimentazione. Questi non sono semplici cattive abitudini, ma condizioni psichiatriche gravi, spesso con complicazioni mediche che possono portare alla morte. La loro gestione richiede un approccio multidisciplinare, che integri competenze psicologiche, nutrizionali e mediche. In Italia, i giovani sono i più colpiti, con l’adolescenza rappresentante il periodo più critico in sette casi su dieci.

 

Prevenzione e educazione: le armi contro i DCA 

La prevenzione è fondamentale per combattere i disturbi del comportamento alimentare. La SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) sottolinea l’importanza dell’informazione e della formazione, soprattutto per chi è vicino ai giovani: famiglie, amici, insegnanti e allenatori. Riconoscere i segnali precoci, come un’eccessiva preoccupazione per l’aspetto fisico o per l’alimentazione, è cruciale. Iniziative educative, come quelle promosse dal Gruppo di Lavoro SINU - Education, mirano a diffondere conoscenze corrette e a promuovere un benessere psico-fisico completo, soprattutto tra i più giovani e gli atleti, che sono particolarmente a rischio.

 

Mappa nazionale dei centri DCA

A marzo 2024, l’Italia conta 135 centri per il trattamento dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DCA), con una prevalenza di strutture pubbliche, 115 in totale, a fronte di 20 private accreditate. 

La distribuzione dei centri DCA sul territorio nazionale non è uniforme: l’Emilia Romagna guida la classifica con 20 centri, seguita da Lombardia e Campania. La maggior parte dei pazienti, il 77%, accede direttamente ai servizi, mentre le modalità di pagamento variano: il 67% tramite ticket sanitario e il 33% gratuitamente. Inoltre, l’11% dei centri opera in regime di intramoenia. Il personale, che ammonta a 1.652 professionisti, è altamente qualificato, con una predominanza di psicologi, psichiatri, infermieri e dietisti.

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) annuncia che presto la mappa includerà anche le associazioni specializzate in DCA, selezionate secondo criteri ben definiti. Questa iniziativa, promossa in concomitanza con la Giornata del Fiocchetto Lilla, è coordinata dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’ISS, con il sostegno del Ministero della Salute.

 

L’importanza dell’intervento precoce

Simona Pichini, responsabile ad interim del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’ISS, sottolinea l’essenzialità dell’intervento precoce nei DCA per prevenire danni irreversibili o fatali. La piattaforma online disturbialimentari.iss.it si rivela uno strumento fondamentale, aggiornato costantemente, che fornisce una panoramica completa dei centri di cura disponibili, facilitando l’accesso a trattamenti adeguati per i cittadini e le loro famiglie, come evidenziato da Luisa Mastrobattista, ricercatore dell’ISS.

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