CONSIGLIO EUROPEO: Le conclusionI dei 27

Europa al bivio: sicurezza e economia al vertice di Bruxelles

Il summit di Palazzo Europa affronta la crisi ucraina e la difesa comune, tra solidarietà e divisioni sui finanziamenti. L’Ue cerca una nuova direzione.

Europa al bivio: sicurezza e economia al vertice di Bruxelles

Un continente alla ricerca di sicurezza. In un’epoca segnata da incertezze e conflitti, il vertice di Palazzo Europa si apre con una promessa di unità e determinazione. I leader europei si ritrovano per delineare un futuro di stabilità, affrontando con coraggio la crisi ucraina e i delicati equilibri in Medio Oriente. In gioco non solo la sicurezza, ma anche la prosperità di una Unione che cerca di riaffermare il proprio ruolo nel mondo.

 

Riflettori su crisi e difesa: l’Europa si mobilita 

Il Consiglio europeo si confronta con la realtà di un’Europa che si riarma, pronta a sostenere l’Ucraina e a investire nella propria difesa. La tregua a Gaza e gli aiuti a Kiev con gli asset russi congelati sono solo alcuni dei passi verso un impegno comune più forte. Eppure, persiste una certa resistenza sugli Eurobond, mentre le congratulazioni di Orban a Putin sollevano interrogativi sulle vere intenzioni dell’Unione.

Tra visioni contrastanti, il dibattito si è spostato sull’economia, con i leader divisi sulla questione degli eurobond per la difesa. La “classica contrapposizione” tra i paesi frugali e quelli che chiedono maggiore solidarietà emerge con forza, lasciando intravedere un futuro di negoziati intensi. Il premier belga, pur senza la sfera di cristallo, suggerisce che le necessità inevitabili potrebbero portare a un cambiamento di posizioni, aprendo la strada a nuove possibilità per l’Europa.

 

Aiuti a Kiev e nuove misure contro la Russia

La Commissione Europea si schiera con fermezza nel campo economico, proponendo un incremento dei dazi sulle importazioni di prodotti agricoli da Russia e Bielorussia. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione, sottolinea la duplice finalità della manovra: da un lato, proteggere il mercato interno dall’instabilità causata dai cereali russi; dall’altro, impedire che i proventi delle esportazioni russe finanzino attività contrarie agli interessi dell’Unione.

Inoltre, in questo contesto di crescente tensione, l’Unione Europea ha deciso di destinare tre miliardi di euro, ottenuti dal congelamento degli asset russi, all’acquisto di equipaggiamenti militari per l’Ucraina. Questa decisione, annunciata da von der Leyen al termine del vertice UE, rappresenta un segnale tangibile del sostegno europeo alla resistenza ucraina.

Anche Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo, ha espresso una posizione di intransigenza nei confronti del Cremlino. Al termine del summit, Michel ha dichiarato che l’Europa non si lascia intimidire e che la rapidità nelle decisioni geopolitiche riflette la determinazione dell’Unione a difendere i valori di pace, prosperità e sicurezza, nonostante le pressioni esterne.

 

L'Ue e la questione mediorientale

In merito alla guerra a Gaza, il Consiglio europeo riconosce l’importanza vitale dei servizi forniti dall’UNRWA a Gaza e nell’intera regione mediorientale. Accoglie con favore le recenti iniziative dell’UE e il sostegno finanziario erogato, evidenziando l’attivazione di un’indagine interna da parte delle Nazioni Unite in risposta alle gravi accuse mosse contro alcuni membri del personale dell’UNRWA. L’Europa attende con attenzione i risultati dell’indagine, auspicando azioni decise per garantire responsabilità e rafforzare il controllo.

Il Consiglio europeo invoca poi un’immediata cessazione della violenza in Cisgiordania e a Gerusalemme est, sottolineando la necessità di garantire l’accesso sicuro ai luoghi santi. Con una condanna ferma alla violenza estremista, il Consiglio chiede che i responsabili siano chiamati a rispondere dei loro crimini e sollecita l’adozione di misure restrittive mirate. Inoltre, esprime una netta opposizione alle decisioni del governo israeliano di espandere gli insediamenti illegali, esortando a una revoca di tali decisioni.

L’Unione europea si impegna a lavorare con i partner regionali e internazionali per evitare ulteriori escalation, in particolare in Libano e nel Mar Rosso. Il Consiglio europeo invita tutti gli attori, e in modo specifico l’Iran, a evitare azioni che possano aggravare la situazione. Accoglie positivamente l’operazione dell’UE ASPIDES per la sicurezza marittima. Infine, l’UE ribadisce il suo impegno per una pace basata sulla soluzione dei due Stati, invitando tutte le parti a cooperare per un processo politico rinnovato e per la ricostruzione di Gaza.

 

Bosnia-Erzegovina: nuovi orizzonti nell’Unione Europea

Il Consiglio europeo ha annunciato l’avvio dei negoziati di adesione con la Bosnia-Erzegovina, segnando un momento storico per il paese balcanico. Charles Michel, presidente del Consiglio, ha espresso le sue congratulazioni, sottolineando che la Bosnia-Erzegovina è destinata a diventare parte della “famiglia europea”. Questa decisione rappresenta un avanzamento significativo nel percorso del paese verso l’integrazione nell’UE, richiedendo un impegno continuo per soddisfare le aspettative del suo popolo.

Palazzo Chigi ha manifestato grande soddisfazione per l’apertura dei negoziati, una mossa che l’Italia ha perseguito con determinazione, vedendola come un’opportunità per offrire una prospettiva europea a Sarajevo. Il governo italiano si impegna a supportare la Bosnia-Erzegovina nel suo cammino di riforme, riconoscendo l’importanza di questo passo non solo per Sarajevo ma per l’intera regione dei Balcani Occidentali.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA