Da Bruno Vespa

Meloni a Porta a Porta: difesa del Premierato e futuro politico

La presidente del Consiglio difende l’elezione diretta del premier e rivela le strategie per le europee, mentre gestisce le tensioni con Salvini e il Pd.

Meloni a Porta a Porta: difesa del Premierato e futuro politico

In un’epoca di politica spettacolo, la presenza di Giorgia Meloni a “Porta a Porta” non è solo un confronto televisivo, ma un'agorà dove si scontrano visioni politiche e strategie per il futuro dell’Italia e dell’Europa. Tra le righe delle sue parole, si legge il tentativo di bilanciare l’amicizia con Salvini e la necessità di una guida ferma e coerente, in vista delle sfide elettorali imminenti.

 

Meloni a Porta a Porta tra difesa e attacco

Durante l'intervista, di fronte a Bruno Vespa, Giorgia Meloni non si limita a difendere il suo ruolo di premier, ma lancia frecciate al Pd e a Matteo Salvini, trasformando il suo intervento in un’analisi acuta delle dinamiche politiche, dove ad emergere è la figura di Salvini come alleato e al contempo come avversario politico dalle opinioni divergenti sul futuro dell’Europa.

L’amicizia tra Meloni e Salvini va oltre i confini istituzionali, estendendosi ai momenti di svago. Tuttavia, Meloni esprime disappunto per la norma “salva-case”, percepita come un’azione elettoralistica. La sua posizione è chiara: le politiche di governo devono avere la precedenza sugli interessi elettorali, evitando divisioni interne e con le opposizioni.

Meloni sottolinea la necessità di un fronte unito contro un Pd in difficoltà, evitando litigi interni che potrebbero favorire l’opposizione. La sua collaborazione con Ursula von der Leyen è tattica, mirata a ottenere risultati per l’Italia, ma distinta dalle scelte elettorali. La questione di una candidatura italiana alla Commissione Europea, con il nome di Mario Draghi che circola, rimane un’incognita non ancora risolta.

 

La difesa del Premierato e l’assalto al Pd

La premier Giorgia Meloni si erge a difesa della sua riforma del Premierato, respingendo le critiche delle opposizioni con vigore. Rivolge poi il suo attacco al Partito Democratico (Pd), accusandolo di aspirare a un sistema che gli consentirebbe di rimanere al potere anche in caso di sconfitta elettorale. La sua visione sul ballottaggio è distaccata, ma rimane fermamente attenta a preservare le prerogative del Capo dello Stato, non escludendo la possibilità di una sua elezione diretta, idea che, a suo dire, era parte della sua proposta riformista originale.

 

La vicenda Bari e la coerenza della legge

Sul fronte locale, Meloni critica la gestione della vicenda di Bari, sostenendo che le leggi devono essere applicate equamente, senza differenze di trattamento tra i comuni a seconda della loro amministrazione politica. La questione dello scioglimento dei comuni, secondo lei, necessita di una riforma per garantire adeguata applicazione e coerenza.

 

Il caso Ilaria Salis

Riguardo al caso di Ilaria Salis, Meloni evidenzia come la campagna mediatica e politica orchestrata dalla sinistra possa complicare le trattative con il governo di Budapest. Sottolinea l’importanza dello Stato di diritto e dell’autonomia della magistratura, affermando che qualsiasi accordo del governo italiano potrà concretizzarsi solo dopo il passaggio in giudicato della sentenza

 

Riforma della magistratura e fiscalità: le priorità di Meloni

Giorgia Meloni si esprime con convinzione riguardo ai test psicoattitudinali per l’ingresso in Magistratura, inclusi nella riforma Nordio, rivelando che “la maggioranza dei magistrati sarebbe favorevole”. In tema di fiscalità, conferma il taglio del cuneo fiscale per l’anno venturo, sottolineando la necessità di valutare lo stato del bilancio. Meloni enfatizza il successo nel contrasto all’evasione fiscale, grazie a un nuovo rapporto tra fisco e cittadini, respingendo l’etichetta di un governo “amico degli evasori” e ribadendo il sostegno ai lavoratori autonomi, spesso marginalizzati dalla sinistra.

 

Sanità: investimenti e Liste d’attesa

Contrariamente alle voci critiche, Meloni nega qualsiasi riduzione della spesa sanitaria, illustrando invece gli sforzi del governo per affrontare le liste d’attesa e per abolire il limite massimo di dipendenti nel settore sanitario, delineando un quadro di rinnovamento e attenzione verso un servizio essenziale per i cittadini.

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