Nuovi equilibri politici in Europa dell’Est

Filorusso e populista, chi è il nuovo presidente della Slovacchia

Il voto slovacco determina un cambiamento politico significativo. Con il 53% dei voti, l’ex primo ministro Peter Pellegrini supera l’europeista Ivan Korcok

Filorusso e populista, chi è il nuovo presidente della Slovacchia

In un clima di crescente tensione internazionale, la Slovacchia ha scelto Peter Pellegrini come suo nuovo presidente. La vittoria di Pellegrini, sostenuto dal governo filorusso e populista, non è solo un cambio di guardia ma simboleggia un’importante svolta politica, con possibili ripercussioni sulle relazioni della Slovacchia con l’Unione Europea e la Russia.

 

Il nuovo Capo di Stato della Slovaccha

Peter Pellegrini, economista di 48 anni con un passato da primo ministro, ha conquistato la presidenza slovacca con una campagna elettorale che ha toccato temi sensibili come la guerra in Ucraina. Con il 53% dei voti, ha prevalso sull’avversario Ivan Korcok, noto per le sue posizioni europeiste e per il suo passato diplomatico negli USA.

Nonostante il ruolo prevalentemente cerimoniale del presidente in Slovacchia, l’elezione di Pellegrini rappresenta un’ulteriore inclinazione del paese verso posizioni filorusse, in contrasto con l’Unione Europea. 

La vittoria di Peter Pellegrini nelle elezioni presidenziali slovacche rappresenta un significativo cambiamento nell’equilibrio politico dell’Europa dell’Est. Con il suo orientamento filorusso e le politiche populiste, la sua presidenza potrebbe portare la Slovacchia a seguire un percorso simile a quello dell’Ungheria sotto Viktor Orbán. E ciò potrebbe mettere in tensione l’unità all’interno dell’Unione Europea e della NATO, specialmente considerando la posizione strategica della Slovacchia, che condivide un confine con l’Ucraina.

Inoltre, la vittoria di Pellegrini ha consolidato il potere del primo ministro Robert Fico, dando a lui e ai suoi alleati il controllo di posti strategici importanti.

 

Chi è Peter Pellegrini

Peter Pellegrini è un politico slovacco nato il 6 ottobre 1975 a Banská Bystrica, in Slovacchia. Ha ricoperto la carica di primo ministro della Slovacchia dal marzo 2018 al marzo 2020 e ha servito come ministro della Salute da dicembre 2019 a marzo 2020. In precedenza, è stato anche vice primo ministro (2016-2018) e ministro dell’Educazione e della Scienza (2014), oltre ad aver trascorso due anni come presidente del Consiglio Nazionale (2014-2016). Pellegrini è stato eletto presidente della Slovacchia nel 2024 e assumerà ufficialmente l’incarico il 15 giugno 2024.

 

Le sue posizioni politiche

Le principali posizioni politiche di Peter Pellegrini si caratterizzano per un orientamento filorusso e populista. Durante la sua carriera, ha mostrato una certa vicinanza alle politiche del primo ministro Robert Fico, condividendo un atteggiamento conciliante verso la Russia. Come presidente eletto, le sue politiche potrebbero influenzare le relazioni della Slovacchia con l’Unione Europea e la NATO, specialmente in relazione alla crisi in Ucraina.

 

Pellegrini ha fondato il partito Voce – Socialdemocrazia nel 2020, dopo aver lasciato il partito Direzione – Socialdemocrazia. Come leader di questo nuovo partito e presidente del Consiglio Nazionale, ha avuto un ruolo significativo nella politica slovacca. Le sue posizioni includono anche una forte enfasi sulle questioni economiche e sociali, come dimostrato dal suo passato da ministro dell’Educazione e della Scienza e da primo ministro, dove ha gestito diversi portafogli ministeriali.

 

Durante la campagna elettorale, Peter Pellegrini ha espresso opinioni che si allineano con la narrativa russa riguardo al conflitto in Ucraina. Ha criticato l’idea di inviare armi in Ucraina, sostenendo che ciò avrebbe potuto aggravare la situazione anziché contribuire alla difesa ucraina. Pellegrini ha accusato il suo avversario, Ivan Korcok, di essere un “guerrafondaio” per il suo sostegno all’invio di aiuti militari all’Ucraina, una mossa che secondo lui avrebbe potuto portare alla partecipazione di truppe slovacche nel conflitto, nonostante il presidente della Slovacchia non abbia il potere di inviare soldati a combattere.

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