L’allerta

L’Italia sta registrando un aumento dei casi di morbillo nel 2024

Con l’88% dei contagi tra i non vaccinati, l’epidemia, sta colpendo soprattutto i bambini e i giovani adulti, e potrebbe intensificarsi durante l’estate

L’Italia sta registrando un aumento dei casi di morbillo nel 2024

L’Italia si sta confrontando con un’inaspettata emergenza sanitaria: il morbillo. Nonostante i progressi medici, il primo trimestre del 2024 ha visto un’impennata dei casi, con un picco preoccupante tra i più piccoli e gli adulti giovani. La situazione è aggravata dalla scarsa copertura vaccinale, che ha lasciato l’88% dei contagiati esposti al virus. Le autorità sanitarie lanciano un allarme: senza un intervento immediato, l’estate potrebbe portare il peggio.

 

L’allerta del morbillo 

Con 213 casi registrati nei primi tre mesi dell’anno, l’Italia si trova a fronteggiare un’epidemia di morbillo che colpisce principalmente i non vaccinati. La diffusione del virus mostra una concentrazione maggiore nel Lazio, dove si registra la più alta incidenza. Questi dati, emersi dal recente bollettino dell’Istituto superiore di Sanità, evidenziano una tendenza allarmante e una chiamata all’azione per rafforzare le misure di prevenzione.

 

I numeri parlano chiaro

Il confronto con il 2023 rivela un incremento marcato dei casi di morbillo, particolarmente accentuato nei mesi invernali. Le regioni del Lazio, Sicilia e Toscana hanno segnalato il 68% dei casi totali, con il Lazio che registra un’incidenza di 44,9 casi per milione di abitanti - un dato che suona come un campanello d’allarme. Il 26,3% dei pazienti ha sviluppato complicanze, e la trasmissione del virus è avvenuta soprattutto all’interno delle mura domestiche.

 

L’epidemia si aggrava 

Matteo Bassetti, esperto di Malattie infettive, mette in luce la gravità della situazione: “Stiamo assistendo a numeri significativi, superiori a quelli dell’anno scorso, che preannunciano un’epidemia in atto. E il peggio è atteso per l’estate.” Le complicanze più comuni sono state epatite e polmonite, con un caso di encefalite in un giovane adulto non vaccinato. Quasi la metà dei casi ha richiesto il ricovero ospedaliero, e la trasmissione è avvenuta principalmente in famiglia, ma anche in ospedali, luoghi di lavoro, durante viaggi internazionali e in ambito scolastico. Massimo Andreoni sottolinea l’importanza di invertire il trend di calo delle vaccinazioni: “Per contenere il morbillo, è essenziale una copertura vaccinale oltre il 95%. È un obiettivo che non possiamo permetterci di perdere di vista.”

 

Un virus da non ignorare

Il morbillo, noto per essere uno dei patogeni più infettivi al mondo, rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica. Circa il 90% delle persone non immunizzate che entrano in contatto con un individuo infetto si ammala. La fase contagiosa inizia cinque giorni dopo l’esposizione al virus e persiste fino a una settimana dopo il declino dell’eruzione cutanea. La trasmissione avviene attraverso le goccioline espulse nell’aria da tosse o starnuti, o tramite il contatto con superfici contaminate. Inoltre, il morbillo non è da sottovalutare a causa delle sue possibili complicazioni, che si verificano in circa il 30% dei casi, variando da lievi a severe.

In Italia, il vaccino contro il morbillo è parte integrante del calendario vaccinale nazionale e rientra tra i vaccini obbligatori. Viene somministrato gratuitamente e prevede due dosi: la prima ai bambini al 13° mese di vita e la seconda tra i 5 e i 6 anni di età. Questa misura è fondamentale per raggiungere una copertura vaccinale che limiti la circolazione del virus e protegga anche coloro che non possono essere vaccinati per motivi medici.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA