a La Hulpe, in Belgio

Draghi e la rivoluzione Ue: nuove strategie per l’Autonomia Europea

L’ex BCE svela la sua visione per una Unione Europea rinnovata: un cambio radicale per affrontare sfide globali e adattarsi alle nuove realtà geopolitiche

Draghi e la rivoluzione Ue: nuove strategie per l’Autonomia Europea

In un’Europa in rapida evoluzione, Mario Draghi propone una trasformazione fondamentale nella struttura e nell’approccio dell’Unione Europea. Con il mondo che si allontana dall’era pre-pandemica e si confronta con nuove realtà geopolitiche, l’ex presidente della BCE sottolinea l’urgente necessità di un’Unione che sia agile, resiliente e pronta a navigare le acque turbolente del cambiamento globale.

 

Una visione per il futuro

Nel suo ultimo intervento, Mario Draghi ha delineato i contorni di un futuro europeo più competitivo. Parlando a La Hulpe, in Belgio, l’ex presidente della Banca Centrale Europea ha anticipato i temi chiave del suo imminente rapporto per la Commissione Europea. La sua premessa è chiara: l’Unione Europea deve reinventarsi per rimanere al passo con un mondo in costante mutamento.

Con una visione critica dell’attuale assetto dell’UE, ha evidenziato come le strutture preesistenti siano ormai obsolete, concepite per un’epoca che non esiste più. La sua proposta? Un’Unione Europea riformata, capace di affrontare le sfide del presente e del futuro, da quelle sanitarie a quelle geopolitiche, fino al rinnovato scenario di rivalità internazionale.

 

Trasformazione e autonomia: il nuovo corso europeo

L’Europa si trova a un bivio storico, con la necessità impellente di riformare la propria economia per garantire un futuro prospero e sostenibile. Mario Draghi, con il supporto di Ursula von der Leyen, pone l’accento su una trasformazione radicale che vada oltre le convenzioni attuali. La visione è quella di un’Europa che si affida a un sistema energetico decarbonizzato, che garantisce sicurezza e indipendenza energetica, e che si posiziona come leader nella produzione di tecnologie avanzate. Questa trasformazione non è solo auspicabile ma necessaria per mantenere la competitività dell’Unione nel panorama globale.

 

Innovazione e Difesa: priorità per l’UE

Draghi sottolinea l’assenza di una strategia industriale europea coerente, evidenziando la necessità di un’Unione dei mercati dei capitali più integrata e di investimenti privati che alimentino la crescita. La difesa europea richiede un approccio unificato, con appalti congiunti e una maggiore coordinazione delle spese. L’obiettivo è ridurre le dipendenze esterne e sviluppare una capacità industriale difensiva autonoma. Draghi e von der Leyen concordano: nei prossimi cinque anni, l’UE deve confermarsi come il luogo ideale per vivere e fare affari, guidando il mondo verso un futuro di innovazione e sicurezza.

 

Sicurezza energetica e risorse strategiche

L’agenda climatica europea, ambiziosa e pionieristica, si confronta con la realtà di un mondo in cui le risorse necessarie sono spesso sotto il controllo dei nostri concorrenti. Per realizzare i nostri obiettivi ambientali senza accrescere la dipendenza da paesi non più affidabili, è essenziale una strategia globale che assicuri l’autosufficienza in ogni fase della catena di approvvigionamento dei minerali critici. Mario Draghi propone una politica economica estera che garantisca la sicurezza delle nostre risorse, sostenendo l’iniziativa della Commissione per una legge sulle materie prime critiche e suggerendo ulteriori misure per concretizzare gli obiettivi dell’UE.

 

Competitività interna: una nuova prospettiva

La competitività interna, a lungo dibattuta in Europa, è stata definita da Paul Krugman come una “pericolosa ossessione”. Tuttavia, il problema non risiede nel concetto stesso di competitività, ma nel focus errato dell’Europa. Invece di guardare all’esterno e competere a livello globale, ci siamo concentrati su una competizione interna che ha indebolito la nostra domanda interna e il nostro modello sociale. Draghi evidenzia la necessità di un nuovo strumento strategico per il coordinamento delle politiche economiche e, se necessario, di procedere con un sottoinsieme di Stati membri per garantire coerenza e forza nell’azione.

 

Ridefinire l’Unione

I nostri rivali avanzano uniti, agendo come un singolo Paese con una strategia comune. Per competere su questo livello, l’Europa deve rafforzare la partnership tra gli Stati membri e ridefinire l’Unione con un’ambizione paragonabile a quella dei padri fondatori. Draghi invoca un rinnovato spirito di collaborazione, essenziale per mantenere la competitività europea e per affrontare le sfide globali con una voce unificata e potente.

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