un accordo storico

La Johnson & Johnson offre 6,5 miliardi per risolvere i casi di cancro

Il gigante farmaceutico propone un fondo per chiudere le cause legali sul talco cancerogeno. Il piano sarà valido con l’accettazione del 75% dei ricorrenti

La Johnson & Johnson offre 6,5 miliardi per risolvere i casi di cancro

In una mossa senza precedenti, Johnson & Johnson si impegna a risolvere una controversia legale che ha scosso il mondo della salute e della bellezza. Con un’offerta di 6,5 miliardi di dollari, il gigante farmaceutico cerca di chiudere i processi in cui il suo talco è stato accusato di causare il cancro. Questa proposta, estesa su un quarto di secolo, rappresenta un tentativo di riconciliazione e responsabilità, segnando un potenziale punto di svolta per le vittime e l’industria.

 

Un accordo storico

Johnson & Johnson, il colosso dell’industria farmaceutica e cosmetica, ha annunciato un piano di risarcimento da capogiro. Con una cifra che sfiora i 6,5 miliardi di dollari, l’azienda intende porre fine alle dispute legali che la vedono protagonista di accuse gravi: il suo talco, prodotto iconico, sarebbe cancerogeno. Il piano, che si estende su un arco temporale di 25 anni, prevede una fase informativa di tre mesi per i ricorrenti, al termine della quale il piano sarà attuato solo se otterrà l’approvazione di almeno il 75% di essi. Gli avvocati coinvolti nel processo hanno espresso sostegno all’iniziativa, segno di un possibile consenso emergente.

 

La strategia di risoluzione

Erik Haas, vicepresidente degli affari legali di J&J, ha delineato il percorso intrapreso dall’azienda per giungere a questa proposta conciliativa. Dopo l’annuncio di una strategia di risoluzione consensuale lo scorso ottobre, J&J ha lavorato incessantemente con i legali rappresentanti dei ricorrenti per elaborare un piano che potesse soddisfare tutte le parti coinvolte. Con un impegno finanziario che si protrae per un quarto di secolo, l’azienda si assume la responsabilità di risarcire le vittime di problemi ovarici, che costituiscono la quasi totalità dei reclami presentati. Al contempo, si distanzia dalle accuse relative al mesotelioma, gestendo questi casi separatamente e continuando a negare la presenza di amianto nei suoi prodotti.

 

Il pubblico diviso sulla proposta di Johnson & Johnson

La proposta di Johnson & Johnson di stanziare 6,5 miliardi di dollari per risolvere le cause legali relative al presunto talco cancerogeno ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, vi è chi apprezza l’iniziativa dell’azienda come un gesto di responsabilità e un passo verso la chiusura di una lunga disputa legale. Dall’altro, permangono dubbi e scetticismo, alimentati dalla persistente negazione da parte di J&J della presenza di amianto nei suoi prodotti e del loro legame con il cancro alle ovaie. La comunità scientifica e i consumatori si trovano così divisi: alcuni vedono nel piano un’opportunità di giustizia e risarcimento, altri rimangono critici, interrogandosi sulla sicurezza dei prodotti e sulla trasparenza dell’azienda. Questa mossa di J&J si configura come un capitolo significativo nella storia dei prodotti per la cura personale, destinato a influenzare il dibattito pubblico e le percezioni dei consumatori.

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