La ricerca

Streptococco, il “debito immunologico” diventa una nuova vulnerabilità

Dalla rimozione delle misure anti-Covid, si registra un’impennata di casi di streptococco tra i bambini in età 3-6 anni, privi di difese immunitarie

Streptococco, il “debito immunologico” diventa una nuova vulnerabilità

Nel mondo post-pandemico, dove mascherine e distanziamento sociale sono diventati ricordi del passato, emerge una nuova sfida sanitaria. I bambini, privi delle difese immunitarie costruite attraverso l’esposizione naturale ai patogeni, stanno affrontando un’inaspettata ondata di infezioni da streptococco. Uno studio condotto dalla Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma getta luce su questa preoccupante tendenza.

 

L’allerta sanitaria: il ritorno dello Streptococco 

Il 2023 ha segnato un drammatico incremento delle infezioni da streptococco, in particolare tra i più piccoli. Con la sospensione delle precauzioni anti-Covid, quali mascherine e distanziamento, si è assistito a una recrudescenza dell’infezione. Un recente studio pubblicato su Lancet Microbe, frutto della collaborazione tra la Pediatria e la Microbiologia della Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS e l’Università Cattolica, ha rivelato che tra il 13-16% dei test effettuati nei pronto soccorso risultano positivi allo streptococco.

 

La ricerca

L’indagine, estesa su un periodo di sei anni (2018-2023), ha monitorato l’incidenza dell’infezione da Streptococcus pyogenes (GAS). Il Pronto Soccorso pediatrico del Policlinico Gemelli, diretto dal professor Antonio Chiaretti, ha raccolto oltre 1.800 campioni. Durante gli anni della pandemia, le misure di protezione non farmacologiche hanno ridotto significativamente le infezioni. Tuttavia, con la loro rimozione nel 2023, l’incidenza è tornata rapidamente ai livelli pre-pandemici, come spiegato dal professor Maurizio Sanguinetti, direttore del Dipartimento Scienze di Laboratorio e infettivologiche del Policlinico Gemelli.

 

Il “debito immunologico”: una nuova vulnerabilità

Una sorprendente differenza osservata nel 2023 è stata l’età dei bambini colpiti dall’infezione: non più scolari o pre-adolescenti, ma bambini in età pre-scolare (3-6 anni). Il professor Sanguinetti ipotizza che la mancanza di esposizione ai microrganismi durante la pandemia abbia impedito lo sviluppo di una normale immunità nei bambini, causando un aumento delle infezioni. Questo fenomeno, definito “debito immunologico”, sottolinea l’importanza del contatto con i microrganismi per ‘allenare’ il sistema immunitario.

 

I sintomi e la diagnosi: attenzione ai segnali 

I sintomi dell’infezione da streptococco si manifestano generalmente entro una settimana dal contagio e includono faringite, febbre, ingrossamento dei linfonodi del collo, e talvolta mal di testa e dolore addominale. La diagnosi si basa su un tampone faringeo, e l’uso dell’antibiotico è consigliato solo dopo la conferma diagnostica. È cruciale ricordare che l’infezione non è contagiosa se asintomatica, rendendo inutile e potenzialmente dannoso il tampone in assenza di sintomi.

 

L’importanza di una diagnosi accurata

Nell’era della medicina moderna, la corretta identificazione delle infezioni assume un ruolo cruciale. I test antigenici rapidi, disponibili nelle farmacie, rappresentano uno strumento di screening iniziale, nonostante la loro tendenza a produrre risultati falsi positivi e negativi. In presenza di sintomi evidenti come febbre alta e tonsille gonfie e arrossate, un risultato negativo al test rapido non dovrebbe essere considerato conclusivo. In questi casi, è essenziale ripetere l’analisi in un laboratorio specializzato per confermare la diagnosi. Analogamente, un risultato positivo al test rapido richiede un tampone faringo-tonsillare di laboratorio, seguito da un esame colturale, per identificare con precisione il microrganismo e valutare la presenza di ceppi particolarmente virulenti.

Il professor Maurizio Sanguinetti, con un tono rassicurante ma deciso, sottolinea l’importanza di non cadere nell’allarmismo, pur riconoscendo la recrudescenza significativa delle infezioni da streptococco nel 2023. È fondamentale non sottovalutare la situazione, dato che lo streptococco può causare infezioni invasive che, anche a distanza di anni, possono avere gravi conseguenze come la glomerulonefrite post-streptococcica, danni alle valvole cardiache e alle articolazioni, specialmente nei casi legati al ceppo M1.

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