al festival dell’economia

Meloni vs Schlein: sfida a distanza al vertice del Festival trentino

La presidente del Consiglio difende il Premierato e annuncia: O la va o la spacca. La segretaria dem contrattacca: Meloni si assuma le sue responsabilità

Meloni vs Schlein: sfida a distanza al vertice del Festival trentino

Il Festival dell'Economia di Trento è stato teatro di un vivace dibattito politico a distanza tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. Al centro del confronto, il tema del Premierato, una proposta di riforma istituzionale che ha suscitato forti reazioni.

La Meloni, presente al festival, ha ribadito la necessità della riforma, dichiarando la sua determinazione a portarla avanti, mentre Schlein, intervenuta poche ore dopo, ha criticato duramente l'approccio della Presidente del Consiglio, accusandola di non assumersi le responsabilità del proprio governo. L'evento ha messo in luce le profonde divisioni politiche che caratterizzano l'attuale panorama italiano, evidenziando la tensione tra le principali forze politiche del Paese. Questo confronto ha anche evidenziato le strategie differenti delle due leader: Meloni punta su riforme strutturali per garantire maggiore stabilità politica, mentre Schlein enfatizza la necessità di responsabilità e trasparenza nell'azione di governo.

 

Meloni difende il Premierato: "Non sono qui per scaldare la sedia"

La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha preso la parola al Festival dell'Economia di Trento con un intervento determinato a favore della riforma del Premierato. Meloni ha sottolineato l'importanza di questa modifica istituzionale per il futuro del Paese, affermando: "È una riforma necessaria in Italia. O la va o la spacca: ma nessuno mi chieda di scaldare la sedia o di stare qui a sopravvivere, non sarei la persona giusta per ricoprire questo incarico". Questa dichiarazione arriva in un contesto politico già teso, con Meloni che ha fatto marcia indietro sul redditometro per "valutare meglio" la situazione, mentre difende con fermezza la necessità del Premierato per garantire una maggiore stabilità e efficacia del governo.

Meloni ha inoltre sottolineato come la riforma del Premierato non sia una questione personale, ma un'esigenza del sistema politico italiano, necessaria per superare l'instabilità cronica che ha caratterizzato gli ultimi decenni. "Non è certamente una riforma su cui metto la fiducia come fece Matteo Renzi," ha detto, ricordando la sconfitta di Renzi e le sue dimissioni. "Ma io ci metto la faccia: il nostro Paese ha bisogno di riforme coraggiose." Meloni ha ribadito che non intende limitarsi a "scaldare la sedia" a Palazzo Chigi, ma è pronta a rischiare politicamente pur di portare avanti cambiamenti significativi. Ha inoltre precisato che il Premierato rappresenta un passo cruciale per dare maggiore efficienza e coerenza alle politiche governative, evitando l'impasse politica che ha spesso paralizzato l'Italia. Meloni ha anche affrontato altre questioni interne, come la sospensione temporanea del redditometro, dichiarando la necessità di rivedere la norma per renderla più efficace nella lotta alla grande evasione fiscale, senza penalizzare ingiustamente i cittadini.

 

Elly Schlein replica: "Meloni scarica le colpe sui governi precedenti"

Due ore e mezzo dopo l'intervento di Meloni, è stata la volta di Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, salire sul palco del festival. In un'inedita sfida a distanza, Schlein ha risposto alle affermazioni della Presidente del Consiglio, criticando aspramente la riforma proposta. "È una riforma che farà saltare l'equilibrio tra i poteri dello stato," ha dichiarato Schlein, sostenendo che ne uscirebbe indebolita la figura del Presidente della Repubblica.

Inoltre, ha accusato Meloni di continuare a scaricare le responsabilità sui governi precedenti, nonostante siano passati già 19 mesi dall'inizio del suo mandato. Schlein ha poi aggiunto: "Sull'autocritica del Pd sono campionessa mondiale, altrimenti non avrei vinto quelle primarie". L'intervento ha messo in luce le profonde divisioni tra i due leader su come affrontare le sfide istituzionali e di governance del Paese. La segretaria del Pd ha inoltre criticato il silenzio di Meloni su Giovanni Toti, definendolo "indecente", e ha invitato la Premier ad assumersi le responsabilità per le politiche adottate finora. "Chiedo io a lei: dopo 19 mesi di governo, per quanto tempo intende scaricare le responsabilità sui governi precedenti anziché assumersi le sue?" ha incalzato Schlein, marcando una netta distanza tra la visione del suo partito e quella del governo in carica. 

 

Schlein invita Meloni al confronto pubblico: "Dovunque e comunque"

Durante il suo intervento al Festival dell'Economia di Trento, Elly Schlein ha anchr colto l'occasione per lanciare una sfida diretta a Giorgia Meloni, ripetendo una frase che da giorni riecheggia nei suoi comizi elettorali. La segretaria del Partito Democratico ha dichiarato: "Io sono sempre disponibile al confronto con Meloni, dovunque e comunque". Pronunciata su quel palco ancora caldo delle parole di Meloni, la sfida di Schlein ha assunto un significato ancora più forte. Tuttavia, questo confronto diretto non avrà luogo subito; bisognerà aspettare il vero banco di prova, il 9 giugno, quando gli esiti delle elezioni saranno l'unico risultato che conta.

 

Meloni e le alleanza in Europa

Nel frattempo, Meloni ha chiarito le sue alleanze e strategie in Europa, ammettendo punti di contatto con Marine Le Pen su temi come l'immigrazione illegale, la transizione verde e la difesa dell'identità europea. Nonostante ciò, ha sottolineato che non ci sarà alcuna unificazione tra il partito dei conservatori e il gruppo Identità e Democrazia. Dopo il 9 giugno, Meloni vede la possibilità di costruire maggioranze diverse, criticando le coalizioni "arcobaleno" per la loro mancanza di visione coesa. Schlein, tuttavia, ha espresso forti dubbi sulla capacità di Meloni di portare avanti una politica coerente e responsabile, sottolineando le contraddizioni emerse nei primi mesi di governo.

 

e le sfide interne

Nel suo discorso, Giorgia Meloni ha anche affrontato questioni interne, sospendendo temporaneamente il redditometro per una revisione più approfondita. "Lo voglio vedere meglio, bisogna ragionare nel merito sulla norma migliore che sia efficace contro la grande evasione e per garantire il cittadino", ha detto la premier. Schlein ha interpretato questa mossa come un segno di confusione e incoerenza del governo, sottolineando: "Mi preoccupa un governo che in 19 mesi ha fatto 19 condoni: strizza gli occhi a chi fa il furbo". Inoltre, Meloni ha difeso il suo operato sull'assegno unico, criticando la Commissione Europea per aver aperto una procedura di infrazione contro l'Italia con "motivazioni surreali".

In chiusura, la premier ha fatto suo uno slogan di Schlein, riferendosi all'accordo sui migranti con il premier albanese Edi Rama, firmato durante una vacanza: "Come direbbe Schlein: non ci hanno visto arrivare". Il Pd ha criticato questo accordo, definendolo un flop, ma Meloni ha replicato che Rama ha smentito tali affermazioni.

Fuori dal teatro, un gruppo di anarchici e studenti ha contestato la presenza di Meloni, sorvegliati a distanza da poliziotti in assetto antisommossa, segno della tensione che attraversa il Paese in questo momento politico cruciale. 

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