In un’epoca storica segnata da progressi medici e tecnologici senza precedenti, l’Europa si trova di fronte a una minaccia sanitaria inaspettata: il morbillo. Questa malattia, un tempo sotto controllo grazie a campagne vaccinali efficaci, sta ora vivendo una preoccupante rinascita. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e l’Unicef hanno lanciato un allarme: i casi di morbillo stanno aumentando a un ritmo allarmante, e il calo delle vaccinazioni è il principale colpevole di questa tendenza pericolosa.
Il rialzo dei casi di morbillo
I dati più recenti rivelati dall’Oms e dall’Unicef dipingono un quadro inquietante. Nel solo primo trimestre del 2024, l’Europa ha registrato 56.634 casi di morbillo e 4 decessi, un numero che si avvicina pericolosamente al totale annuo del 2023. Questo incremento è stato osservato in 45 dei 53 paesi della Regione Europea dell’Oms, con 27 Stati membri che hanno già eliminato la circolazione endemica del virus, ora a rischio di vedere vanificati i loro sforzi. Il Direttore Regionale dell’Europa per l’Oms, Hans Henri P. Kluge, ha sottolineato l’urgenza di una risposta coordinata, esortando i paesi a intensificare le campagne vaccinali per proteggere le comunità e mantenere lo status di eliminazione del morbillo.
Gli impatti sulla salute dei bambini
Il morbillo non è solo una malattia altamente contagiosa, ma porta con sé conseguenze gravi, soprattutto per i bambini. Nel 2023, più della metà dei contagiati nella Regione Europea dell’Oms ha richiesto il ricovero ospedaliero, evidenziando l’alto costo umano e finanziario di questa epidemia. I bambini, in particolare, subiscono un indebolimento prolungato del sistema immunitario, rendendoli vulnerabili a ulteriori patologie infettive. Kluge ha definito ogni caso di morbillo come un “campanello d’allarme” e ha applaudito gli sforzi dei paesi che stanno lavorando per interrompere la trasmissione del virus, ribadendo l’importanza di una vaccinazione capillare per prevenire ulteriori focolai.
La crisi vaccinale in Europa
La situazione vaccinale in Europa è diventata critica, soprattutto per i bambini al di sotto dei cinque anni. Nel 2023, quasi la metà dei casi di morbillo è stata registrata in questa fascia d’età vulnerabile, riflettendo un accumulo di minori non vaccinati a causa delle interruzioni nei programmi di immunizzazione durante la pandemia di Covid-19. La lenta ripresa della copertura vaccinale negli anni successivi ha lasciato scoperti molti bambini, esponendoli a un rischio maggiore. Regina De Dominicis, Direttrice regionale dell’Unicef per l’Europa e l’Asia centrale, ha evidenziato la necessità di un’azione urgente da parte dei governi per rafforzare i sistemi sanitari e implementare misure di salute pubblica efficaci, al fine di proteggere tutti i bambini da questa malattia pericolosa ma prevenibile.
Morbillo: una sfida su scala mondiale
Il morbillo sta mostrando una tendenza all’aumento su scala globale. Con oltre 300.000 casi registrati nel mondo nel 2023, e un trend del 2024 che sembra destinato a eguagliare o superare questi numeri, la diffusione del virus attraverso i confini nazionali è una realtà costante. I focolai di questa malattia altamente contagiosa sono inevitabili ovunque esistano comunità con copertura vaccinale insufficiente. È fondamentale che i paesi senza casi attivi siano proattivi nel prevenire l’importazione del virus e che quelli già colpiti da focolai intensifichino gli sforzi vaccinali, la ricerca di casi, il tracciamento dei contatti e l’analisi dei dati epidemiologici per colmare le lacune nella copertura vaccinale e proteggere le comunità vulnerabili.