La riforma Costituzionale della Boschi nel Governo di Matteo Renzi ha provato ad introdurre dei grandissimi cambiamenti in Italia.
La riforma costituzionale del Governo di Matteo Renzi ha provato ad eliminare il Senato della Repubblica e non solo.
Non è mai passata ed ha fatto dimettere Matteo Renzi dalla carica di Presidente del Consiglio.
Infatti durante la sua attuazione, Matteo Renzi dichiarò che si sarebbe dimesso se la riforma non sarebbe passata.
Il referendum costituzionale che ne seguì fece dimettere Matteo Renzi.
Tuttavia ancora oggi si tratta di un aspetto importante.
La riforma Costituzionale della Boschi è quella che ha proiettato le ultime elezioni politiche 2018.
Scopriamo com'era strutturata e com'era la situazione politica in quel momento.
Riforma Costituzionale : Ddl Boschi cosa prevede?
Il Ddl Boschi 2016, promosso dalla ministra Maria Elena Boschi, è un decreto legge sulla riforma Costituzionale, fortemente voluto dal governo di Matteo Renzi, e già approvato in doppia lettura dalle camere ma senza ottenere i due terzi dei voti, e quindi della maggioranza,
Ed è proprio questa mancanza di voti e della maggioranza, che ha fatto scattare, come previsto dall’articolo 138 che disciplina le modifiche costituzionali, l’obbligo di far confermare, o meno, la riforma, al popolo italiano, tramite il referendum confermativo senza quorum.
In altre parole, il referendum costituzionale che si terrà il 6 novembre 2016, andrà quindi a confermare o no, il via libera alla Riforma Costituzionale 2016, e quindi del ddl Boschi.
Cosa prevede il Ddl Boschi 2016? Con estrema sintesi, la Riforma Costituzionale 2016 Ddl Boschi, prevede oltre al superamento dell’attuale bicameralismo perfetto, la revisione della procedura legislativa, alcune modifiche al sistema di elezione del Presidente della Repubblica e dei giudici della Corte Costituzionale, al cui cambiamenti in merito alle regole dei referendum e delle firme, una nuova distinzione tra le competenze tra lo stato e le regioni, e la soppressione del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel).
Vediamo ora i punti principali della riforma Costituzionale Ddl Boschi 2016 sui quali i cittadini, dovranno esprimere il loro parere nel referendum costituzionale del 4 dicembre.
Ddl Boschi addio al bicameralismo e il Nuovo Senato:
Addio al bicameralismo perfetto: con la riforma Costituzionale 2016, qualora confermata dal referendum, non ci sarebbero più le due Camere, Camera e Senato con uguali poteri, ma un nuovo tipo di bicameralismo differenziato dove il Parlamento sarebbe composto sempre da Camera e Senato ma con funzioni diametralmente differenti, la Camera rappresenterebbe quindi l’intera Nazione mentre il Senato gli enti territoriali. In base al Ddl Boschi 2016, pertanto, solo la Camera, eletta sempre da popolo italiano, sarebbe l’unico organo ad avere funzioni politiche, approvare le leggi ed esprimere la fiducia al governo.
Cos’è e come funziona il nuovo Senato? Abbiamo detto sopra come, il Ddl Boschi sulla riforma Costituzionale 2016, abbia previsto l’abolizione del bicameralismo perfetto.
Per cui, se al referendum costituzionale del 6 novembre, gli italiani dovessero votare SI, il Senato smetterebbe di essere eletto da popolo e di avere le sue funzioni politiche, legislative e governative.
Il nuovo Senato, sarebbe quindi composto non più da 315 senatori ma da soli 95 senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali.
Tali 95 senatori, sarebbero eletti dai Consigli regionali che nominerebbero, con metodo proporzionale, 21 sindaci, 1 per regione, fatta eccezione per il Trentino Alto Adige che ne nominerebbe 2, e 74 consiglieri regionali, minimo 2 per regione, in proporzione alla popolazione e ai voti ottenuti dai partiti.
Il nuovo Senato, farebbe così sparire l’indennità per i futuri senatori, gli attuali limiti di età e la circoscrizione estero.
Senatori a vita: quale novità per loro? Secondo la Riforma Boschi 2016, i senatori a vita sono eletti dal Presidente della Repubblica fra i cittadini che più hanno onorato la Patria per i loro altissimi meriti. La loro carica dura 7 anni e non possono essere rinominati. I senatori a vita, nominati prima della Riforma, manterranno il loro posto da senatori a vita.
Elezione del capo dello Stato cosa cambia con la riforma Boschi?
Cosa e come cambia l’elezione del capo dello Stato?
L’elezione le Presidente della Repubblica, qualora il Ddl Boschi fosse confermato dal referendum confermativo, vedrebbe la partecipazione dei soli deputati e senatori.
A cambiare anche il quorum, visto che la riforma prevede che la maggioranza dei 2/3 dei componenti sia per i primi tre scrutini, 3/5 dei componenti dal 4° scrutinio; 3/5 dei votanti dal 7° scrutinio.
Ora invece, è prevista la maggioranza dei 2/3 dei componenti per i primi tre scrutini mentre dal 4° in poi, è sufficiente la maggioranza assoluta.
Riforma Costituzionale come cambia l'iter di approvazione delle leggi?
Con la riforma Costituzionale 2016 come cambia la procedura di approvazioni delle legge in Italia? In base a quanto previsto dal Ddl Boschi, l'iter di approvazione di tutte le leggi cambia, eccetto alcune materie, e vengono approvate solo dalla Camera dei deputati.
Il procedimento legislativo quindi da bicamerale diventa monocamerale, ed il Nuovo Senato mantiene solo la funzione legislativa sulle leggi costituzionali e di revisione costituzionale, sui rapporti tra Stato, Unione europea ed enti territoriali, sulla tutela delle minoranze nonché quelle di competenza delle Regioni, nelle quali il passaggio della legge al Senato è obbligatorio.
Per tutte le altre leggi, invece, il Senato partecipa all'iter di approvazione solo per proporre, su richiesta di 1/3 dei senatori, eventuali modifiche su un provvedimento già approvato dalla Camera, entro 30 giorni.
La Camera a sua volta, ha facoltà di accettare o meno le modifiche richieste dal Senato a maggioranza semplice, la maggioranza assoluta è richiesta, invece, solo nel caso in cui le leggi, ricadano esclusivamente nel competenze delle regioni e leggi di bilancio.
Corsia preferenziale e voto data certa: cosa sono? Il governo, in base alla riforma costituzionale, può utilizzare per l'approvazione di una particolare legge, una corsia preferenziale che consente di presentare disegni di leggi, ritenuti essenziali per la realizzazione del programma, alla Camera e di farli votare in 5 giorni.
Se poi la richiesta viene accolta, l'iter di approvazione deve durare al massimo 70 giorni. Tale procedura chiamata nello specifico, voto a data certa, non può essere utilizzata per le leggi che riguardano la materia elettorale, ratifica di trattati, amnistia, bilancio o indulto e quelle di competenza del Senato.
Altri punti importanti del Ddl Boschi per il SI o NO al referendum Costituzionale:
Cosa cambia per le leggi dello Stato e delle Regioni? Il Ddl Boschi 2016, prevede una nuova divisione per le competenze legislative tra Stato e Regioni.
Ambiente, gestione di porti e aeroporti, trasporti e navigazione, produzione e distribuzione dell’energia, politiche per l’occupazione, sicurezza sul lavoro, ordinamento delle professioni, beni culturali e turismo, sono tutte le materie che tornano allo Stato, anziché alle Regioni.
Referendum e leggi di iniziativa popolare: se al Referendum Costituzionale 2016 del 6 novembre, dovesse passare il SI, ci sarebbero grandi novità anche per quanto riguarda i referendum abrogativi. Il quorum del 50% rimane, ma se la consultazione è stata richiesta con almeno 800 mila firme, questo scende al 50% dei votanti delle ultime elezioni. Inoltre, vengono introdotti referendum propositivi e di indirizzo, da disciplinare con leggi successive.
Altra novità importante, le firme necessarie per un referendum passano da 50mila, come avviene oggi, a 150mila con la garanzia che tali iniziative popolari, vengano discusse e votate.
Corte Costituzionale: la nomina dei 5 giudici avviene in seduta separata: 3 dalla Camera e 2 dal Senato.
Addio a Province e Cnel: il Ddl Boschi 2016, dice addio alle Province, infatti, il testo della legge, dice, infatti, che la "Repubblica è costituita da Comuni, Città metropolitane, Regioni e dallo Stato".
Riforma Costituzionale se vince il SI da quando entra in vigore?
Se al referendum Costituzionale del 6 novembre, dovesse vincere il SI, la riforma Costituzionale 2016 così come previsto dal Ddl Boschi, entrerà in vigore il giorno seguente a quello della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, dopo la promulgazione.
Tuttavia le nuove regole, non si applicherebbe dal momento della pubblicazione della legge in GU ma "a decorrere dalla legislatura successiva allo scioglimento di entrambe le Camere", fatta eccezioni di alcune disposizioni già previste dal Decreto Legge.