Crotone, voto 4: troppe difficoltà, due gol regalati ed una squadra che sembra fuori dal mondo della serie A. La forza di volontà c’è, lo si vede nelle occasioni create, ma se poi vi sono errori elementari la condanna arriva sempre. E a Crotone si respira un aria di confusione. È ora di rimettere in piedi questa squadra se si vuole sognare, con alcune decisioni, nel mercato e non solo.
Bologna, voto 5: sprecone com’è, il salto di qualità andrà sempre rinviato. Squadra che crea tanto, ha un progetto giovani sempre più intensificato ma i risultati, sopratutto in certe partite, faticano ad arrivare. Il talento e l’organico non mancano di certo per potere ambire a qualcosa di più, ma serve segnare per vincere.
Fiorentina, voto 5. Già terrorizzata dall’addio di Federico Chiesa? No di certo, se si pensa alle prestazioni non sempre decisive del nuovo esterno della Juventus. Più plausibile pensare che senza Ribery si fatichi ad arrivare in area, Kouamé e Vlahovic (al di fuori del gol) si sono rivelati fragili sotto porta, non dando quel senso di sicurezza al resto della squadra. Manca pure un approccio in squadra da parte di Amrabaat, acquisto blasonato, giustamente, del mercato viola, ma che nella nuova posizione non brilla.
Udinese, voto 5: troppe difficoltà, troppe scommesse, troppi giocatori che devono adattarsi e scoprire il campionato. De Paul, giocatore simbolo della squadra, è passato da essere un trequartista da doppia cifra in assist e goal, a muoversi in linea con i difensori. Squadra sempre schiacciata, e poco pulita nell’impostare, come in occasione della rete presa. Ed in area gli errori sono da campionato cadetto. Per ora l’Udinese ha difronte a se una montagna, che ad oggi pare non essere scalabile, o comunque c’è chi ha un organico meno completo ma mentalmente è più pronto. Male male.
Cagliari, voto 5 e mezzo: troppe incertezze in un progetto del mister che stenta a decollare. Ma la fiducia rimane. Se pensiamo alle idee del Cagliari di quest’estate dall’allenatore agli investimenti, le ambizioni erano ben diverse, ma per ora gli avversari affrontati non sono stati i più facili. Dopo Sassuolo, Lazio ed ora Atalanta, i sardi devono rialzarsi e proporre il gioco offensivo di Di Francesco, con i mille giovani pronti a spiccare, ed un Ninja Nainggolan che sembra essere di nuovo più vicino al ritorno in “patria”. Dopo la pausa però si dovrà fare punti, sennò si rischia di sprofondare nella insicurezza.
Verona, voto 5 e mezzo. Mezzo passo indietro in confronto alla partita con l’Udinese. Il gioco, già nella scorsa partita , sembra essere meno fluido del anno scorso, meno occasioni, con il portiere Silvestri che più volte deve mettere una pezza. Il goal subito dopo un minuto è stato un taglio molto netto per il primo tempo dei veneti, che faticano a riprendere la gara in mano. Nella seconda frazione le occasioni ci sono, ma gli attaccanti sono in giornata storta. Il Verona, nonostante le prime due vittorie, deve ritrovare un pò dello spolvero della scorsa annata.
Spezia, voto 5 e mezzo. Il risultato non rispecchia del tutto la prestazione dei giocatori di mister Italiano. Tanto cuore e un organizzazione in campo che limita il Milan nel primo tempo. Mancano i cambi ad una squadra fragile nell’organico, ma che con quest’attitudine e con qualche acquisto nelle ultime ore di mercato, potrà iniziare a racimolare punti, sopratutto con squadre alla sua portata.
Parma, voto 6. Finalmente una vittoria. I crociati sembrano ancora fuori forma, sopratutto quando si tratta di difendersi, ed è grazie sopratutto al portiere Sepe se questa volta i tre punti sono arrivati. In questi giorni però diversi investimenti sono stati fatti, molte scommesse si, ma le lacune, sopratutto in attacco, sono evidenti. Il ritorno al goal di Kurtic, giocatore fondamentale ma un po’ in difficoltà nel ultimo periodo, e la prestazione di Gervinho sempre nel vivo del gioco, sopratutto a far salire la squadra, sono fondamentali per ridare fiducia al ambiente . E se tornerà qualche vecchia conoscenza da Lecce, Liverani dormirà sogni più tranquilli, insieme alla nuova proprietà americana (che è pronta a comprare anche squadre di serie inferiori per cominciare a costruire una rete e un vivaio).
Inter e Lazio, voto 6 e mezzo. Un pareggio stretto ad entrambe. Si, perché se da una parte l’Inter doveva, soprattutto in superiorità numerica, vincere anche il suo primo “big match”, la Lazio può recriminare di non aver portato tre punti a casa dopo una grande partita. Difficoltà per entrambe sugli esterni ed in mezzo al campo, le occasioni migliori sono arrivate dai calci piazzati. Lukaku ed Immobile con la solita grinta ma poco “piccanti”, e da entrambe le parti vi sono dei problemi in porta, come certificano le due reti. Una bella sfida, per due squadre che non si sono risparmiare. Peccato per qualche scelta un po’ eccessiva da parte della terna arbitrale.
Roma che migliora, voto 6 e mezzo. Ma è ancora tremolante nella sua area:6,5. Se in attacco ci pensano i vari Pedro e Mkhitaryan a gestire le offensive dei giallorossi ed in mezzo al campo si rivedono prestazioni positive di Pellegrini e la solita sicurezza di Veretout, sono molto più difficoltà in nel difendere il risultato. Ibanez fondamentale in due occasioni, Mirante chiude bene la porta nelle altre avute dall’Udinese. Tre punti importanti e una pausa nazionali che deve portare la squadra ad ampliare le aspettative, risvegliando alcuni giocatori, Dzeko su tutti, che pare ancora avere la testa lontana da Roma, senza rendersi conto che dovrà lottare ancora tanto per quella maglia.
Sassuolo, voto 7: strada sempre più spianata, un’altra vittoria, 7 punti in 3 partite, e tanti goal che continuano a scandire le grandi prestazioni dei neroverdi. Un gioco fresco, che tende a ricordare l’offensività dell’Atalanta nei primi anni di Gasperini, ma con una grinta maggiore. Questa squadra sfrutta a dovere gli errori altrui, e ha dei giocatori che si stanno affermando sempre di più (Berardi su tutti è sempre più una sicurezza. Speriamo regga). Il progetto “ambizioni” è partito, ben spedito e con un centravanti così sarà ancora più facile.
Sampdoria, voto 7: comincia a vedersi una luce nel tunnel. Il bel mercato dà risultati, e anche se le distrazioni non mancano (al 90’ non si può rischiare così), i nuovi acquisti, Candreva su tutti, stanno dando forma ad una squadra bella offensivamente. Ci sono ancora alcune cose da colmare, ma con l’arrivo di Keita Baldé la profondità aumenterà, ed il 4-2-4 di Ranieri potrebbe portare diversi problemi alle altre squadre. Un elogio anche per Verre, in crescita costante in questi anni, e capace di regalare la vittoria alla Doria con una vera delizia.
Benevento, voto 7. Si soffre tanto, ma se si vuole rimanere in serie A , allora bisogna essere pronti a soffrire sempre. I primi riscontri positivi dei nuovi attaccanti, bel goal di Lapadula, un ottimo portiere dietro, ed una difesa che barcolla, ma non molla, mai. Questo Benevento corsaro può sorprendere, ha uno spirito guerriero nel sangue, e se riuscirà ad alzare l’asticella delle vittorie, con squadre più forti ma anche più in difficoltà, la salvezza potrebbe essere più che raggiungibile. La più bella sorpresa per questa serie A.
Milan, voto 7 e mezzo. Dopo la mezza oscurità di giovedì, a Milano torna il sole. Primi in classifica, punteggio pieno. Quello che sorprende di più e la fermezza dei rossoneri nel rimanere lucidi anche in partite più dure da vincere. Gli ostacoli non ci sono, una panchina finalmente che comincia a riempirsi e dei giocatori che iniziano a sbocciare. Se questa squadra non avesse altre competizioni, avrebbe una strada molto più spianata verso la Champions. La concentrazione deve rimanere e aumentare per chi ancora non è al 100% nel mondo Milan: Sandro Tonali, ti stanno aspettando.
Atalanta, voto 9. Atalanta da primo posto. 13 goal in tre partite, più di 30/35 occasioni da goal create da inizio campionato. Una media di 12/13 volte a partita ad impegnare il portiere. Una macchina.
Se si pensa che pure in Champions viene considerata seconda solo al Liverpool nel suo girone, le sicurezze sulla grandezza di questa squadra aumentano ad ogni gara. È tornato Zapata, insieme a lui la Serie A scopre Sam Lammers, nuovo attaccante nero azzurro che da subentrato fa un goal capolavoro, ennesimo gioiello targato “dea”. Questa squadra fa paura ovunque vada, e quest’anno sembra veramente inarrestabile.
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