Ristori di Natale

Contributi a fondo perduto bar ristoranti: cos'è a chi spetta Ristoro

Pronti ristori immediati per chiusure tra Natale e l'Epifania, con contributi a fondo perduto per le attività di ristorazione pari a 645 milioni di euro

Contributi a fondo perduto bar ristoranti: cos'è a chi spetta Ristoro

Il Governo ha deciso con il Decreto legge del 18 dicembre 2020, ribattezzato Decreto Natale 2020, di applicare ulteriori restrizioni a quelle imposte il 2 dicembre scorso, disegnando un Natale blindato non solo per le famiglie ma anche per le attività commerciali, sulla scia delle misure prese ormai da quasi tutta Europa.

 

In ginocchio bar e ristoranti costretti alla serrata totale, con la sola possibilità di consegna a domicilio. Pronti ristori immediati, con contributi a fondo perduto per le attività di ristorazione pari a 645 milioni di euro mentre le altre categorie dovranno attendere il decreto Ristori quinquies del 2021.

 

Fondo perduto Covid: ristori immediati pari a 645 mln per bar e ristoranti nel Decreto Natale

Finale in sintonia con l’andamento dell’intero anno per le attività commerciali: pessimo, per via delle ulteriori restrizioni varate dall’esecutivo con il decreto legge Natale 2020, che tinge di rosso ed arancione indistintamente tutta l’Italia durante le festività che vanno dal 24 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, da Natale all’Epifania, con limitazioni da zona rossa nei giorni festivi e prefestivi e chiusure da zone arancione per i feriali.

 

Le festività natalizie e di Capodanno quest’anno saranno molto sobrie perché il Coronavirus sta attendando ad un nostro diritto fondamentale, quello alla salute, e non possiamo permetterglielo ma soprattutto permettercelo.

 

L’economia italiana sta per chiudere un Annus horribilis, con una contrazione del PIL Italia pari a circa il 9% e con un futuro quanto mai incerto, dipendente dall’andamento della pandemia e dall’efficacia del vaccino anti Covid.

 

In preda all’angoscia soprattutto le attività legate alla ristorazione, che solo a Natale vedranno sfumare entrate pari a circa 300 milioni di euro, poca cosa se pensiamo invece alle perdite per il Capodanno, con un buco da circa 1 miliardo di euro per le sole festività di fine anno, che portano a 4 miliardi di euro l’ammanco per tutto il 2020.

 

Il Governo prova a suon di ristori di tenere a galla il tutto, ma con molta fatica. Previsto dal Dl Natale 2020 uno stanziamento di 645 milioni di euro da destinare al ristoro immediato delle attività di somministrazione di alimenti e bevande che vedranno un calo del fatturato a causa delle misure disposte a tutela della salute. Tali attività riceveranno un contributo pari a quello già ottenuto in seguito all’approvazione del cosiddetto “decreto Rilancio” (decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34).

 

Deluse le imprese del turismo, con il comparto ricettivo ancora una volta dimenticato, come lamenta Assoturismo. Tuti gli altri settori non inclusi nei contributi a fondo perduto di Natale, infatti, dovranno attendere il decreto Ristori quinquies nel 2021.

 

Dl Natale 2020, ristori immediati ristorazione: a chi spettano, quando arrivano? Codici ATECO

Al fine di sostenere gli operatori dei settori economici interessati dalle misure  restrittive introdotte dal Decreto-legge Natale 2020 per contenere la diffusione dell'epidemia Covid-19, è riconosciuto un contributo a fondo perduto, nel limite massimo di 455 milioni di euro per l'anno 2020 e di 190 milioni di euro per l'anno 2021, a favore dei soggetti che, alla data di entrata in vigore del decreto, hanno la partita IVA attiva e dichiarano di svolgere come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nella tabella di cui all'allegato 1 del decreto.

Si tratta del gruppo Ateco 56 – Attività dei servizi di ristorazione:

  • 56.10.11 - Ristorazione con somministrazione;

  • 56.10.12 - Attività di ristorazione connesse alle aziende agricole;

  • 56.10.20 - Ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto;

  • 56.10.30 - Gelaterie e pasticcerie;

  • 56.10.41 - Gelaterie e pasticcerie ambulanti;

  • 56.10.42 - Ristorazione ambulante;

  • 56.10.50 - Ristorazione su treni e navi;

  • 56.21.00 - Catering per eventi, banqueting;

  • 56.29.10 - Mense;

  • 56.29.20- Catering continuativo su base contrattuale:

  • 56.30.00 - Bar e altri esercizi simili senza cucina.

 

Il contributo non spetta ai soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 1° dicembre 2020.

 

L’indennizzo di Natale spetta esclusivamente ai soggetti che hanno già beneficiato del contributo a fondo perduto del decreto Rilancio, che non abbiano restituito il predetto ristoro. Alle attività dei servizi per la ristorazione interessate arriverà un bonifico da parte dell'Agenzia delle Entrate direttamente sul conto corrente bancario o postale sul quale è stato erogato precedentemente il contributo a fondo perduto.

 

A quanto ammonta il Ristoro? Al 100% di quanto ricevuto con il decreto Rilancio. L'ammontare dell’indennizzo è pari al contributo a fondo perduto già erogato in passato, in ogni caso, l'importo non può essere superiore a 150 mila euro.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA