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Crisi Governo: per Bruxelles conta il Recovery, non chi sta al potere

Stampa estera ironizza: “sessantaseiesima volta” di cambio al Governo. Per Ue: tra covid-19 e priorità di Recovery e Bilancio, quel che serve è la ratifica.

Crisi Governo: per Bruxelles conta il Recovery, non chi sta al potere

La notizia della crisi del Governo italiano rimbalza velocemente nelle rassegne internazionali. Stando a voci che circolano tra chi conosce la sala stampa Ue, il rischio di una mozione di sfiducia e cambio ai vertici italiani non è più una novità che spaventa. È la storia a suggerire che il trend di instabilità politica si riproporrebbe. Lo stupore delle prime reazioni, quindi, lascia il tempo che trova. Ironica l’osservazione di un reporter tedesco che spiega come, dal 1946 a oggi, si sono alternati i Governi in Italia. “(...) È la sessantaseiesima volta...”, sintetizza così il giornalista.

 

Crisi Governo Conte bis raccontata dai media stranieri

Giornali, TV e agenzie spiegano come si è arrivati alla spaccatura, alle difficoltà vissute dal Premier Giuseppe Conte per mano di Matteo Renzi. Ma, soprattutto, da Bruxelles a New York fino a Londra e Parigi, i riflettori sono puntati sulla grande partita ancora aperta: la ripresa, i fondi di NextGenerationEU, il Recovery Plan: strumenti prioritari per l’Europa alle prese con la nuova ondata di pandemia.

Immancabile il consueto networking, il passaparola e l’engagement sui Social tra giornalisti e osservatori politici con i corrispondenti italiani presso le istituzioni dell’Ue.

 

Bruxelles: non contano cambi o rimpasti, ma la ratifica su Recovery e Bilancio

Al di là del gran brusio della press, si vive ancora un momento di relativo “silenzio” istituzionale, nell’attesa di nuovi sviluppi da Roma e che le forze politiche nazionali trovino le soluzioni adeguate. Ma per fare notizia utile a capire veramente le dinamiche complicate del dissenso senza perdersi nei meandri fuorvianti dell’attacco al potere o dei “giochi di palazzo”, questa volta, non bastano i like su Twitter o Facebook. E a poco è servito il continuo avvertimento dei leader europei (come il Commissario Paolo Gentiloni, e il Vice-Presidente Dombrovskis) affinché si mantengano Esecutivi stabili per lavorare alle misure contro il coronavirus e ai piani di rilancio economico.

Conte o ‘no Conte’: quello che serve sono i contenuti e lo stato di avanzamento dei dossier rimasti sospesi: il “nodo gordiano”, come lo ha definito  Alberto Alemanno della Grande Ecole des Hautes Etudes Commerciales (HEC) di Parigi, interpellato dall’emittente CNBC.

 

Cosa si dice su Palazzo Chigi

A Palazzo Chigi si guarda sempre come uno scenario politico in continua ebollizione, ora alla resa dei conti. Si riconosce come, in piena emergenza sanitaria, sia stato Renzi a spingere il Governo verso il baratro. A poco è servita la  battaglia della coalizione per il controllo (governance) del maxi-fondo Ue e l’utilizzo del Fondo Salva-Stati, il famigerato MES.

Da luglio scorso (accordo sul Recovery),  l’Ue ribadisce un concetto ormai indiscutibile: non conta chi sta ai palazzi del potere, come è composto un Governo. Quello che fa la differenza è l’impegno di tutte le forze e del sistema nazionale a non arenare quanto svolto finora. Ecco perché quello a cui dare seguito (al posto di nuovi problemi e impasse di natura partitica) è il progresso dei Parlamenti nazionali verso la ratifica dell’intesa sul Bilancio e le risorse proprie.

 

Bruxelles è consapevole che l’incertezza e lo stallo della crisi politica avranno ripercussioni immediate che rallentano (o vanificherebbero) tutti gli sforzi compiuti finora per “portare fuori” tutti (no one behind, per usare le parole di Ursula Von der Leyen) dalla recessione.

 

BCE, Bilancio: “attuazione sia tempestiva”

Fa eco il monito (servito a poco) della Banca Centrale Europea nell’avvertire come questo sia il momento meno indicato per bloccare la macchina della politica nazionale.

Finché l’emergenza sanitaria persiste e la ripresa non diventa autosufficiente, è cruciale evitare effetti collaterali imprevisti”, dichiarava Christine Lagarde.  “L’attuazione delle leggi di Bilancio sia tempestiva”, ribadiva dall’Eurotower qualche giorno fa. Un punto di vista sui rischi dei giochi di potere che - senza dubbio - non è cambiato.

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