IL SENTIMENT SASSOLI

Cosa dice la press su demolition di Renzi. La dichiarazione di Sassoli

La narrativa dalle redazioni estere sulla mossa del “rottamatore” che ha messo in crisi il Governo Conte. Sassoli: “stabilità” in Italia preziosa per l'Ue.

Cosa dice la press su demolition di Renzi. La dichiarazione di Sassoli

Agli occhi degli europei, a staccare la spina al Conte bis è stato il capo di ItaliaViva (Matteo Renzi), nonostante il Governo si fosse adoperato per riformulare il Recovery Plan, ragionare per compromessi sulla task foce e scongiurare quello che a Bruxelles è lo showdown: la crisi politica che si è manifestata.

“Ennesima capriola della politica romana”

Si parla si ennesima “capriola” della politica romana. Un sentiment che la redazione di Bruxelles del giornale americano Politico riflette nelle sue pagine che da anni influenzano i follower a livello globale.

Le Figaro, invece, propone una lucida analisi dei dati: il 28% del pacchetto ‘relance’ va all’Italia, con il 13,2% del PIL dell’Ue, prima destinataria degli strumenti per uscire dalla crisi economica da pandemia. “Un’occasione storica per recuperare il ritardo di crescita dell'ultimo decennio”.

 

Renzi: “rottamatore” che stacca spina al Conte bis

 “Non è la prima volta che Bruxelles vede l’ex Premier fare grandi scommesse per mettere a repentaglio le fortune economiche dell’Italia”, così il Financial Times sul ritiro di due Ministre e un Sottosegretario di ItaliaViva dal Governo, aprendo il rischio di mozione di sfiducia.

 

La stampa a Londra parla già Renzi come il “demolition man”, colui che – stando a quanto battuto da Le Monde – sembra voler accelerare la caduta del “Conte bis”. È comprensibile l’assenza – per ora – di plausi espressi dagli osservatori o dai decision maker internazionali. Nessuno in Europa sta battendo le mani al leader di quello che fuori dall’Italia chiamano il “junior party”. Il Die Zeit ha definito la mossa irresponsabile”: un “atto disperato” che spinge verso il baratro i vertici di Palazzo Chigi, contribuendo ad affondare il Paese.

È quanto si legge anche nello speciale di Politico Europe che vede in Renzi un “Rottamatore” con buona dose di coraggio per uscire dall’Esecutivo in carica ai tempi del coronavirus. Per Euractiv, le tensioni tra Renzi e Conte richiamano il paradosso del “gatto di Schroedinger: un’immagine per dire che “la politica italiana è nel caos, ma meno di quanto possa sembrare ad un osservatore svedese o tedesco”.

 

A firma di Frank Hornig per Der Spiegel è l’impressione che il duello Renzi-Conte abbia connotati psicologici da “adolescenti sensibili e permalosi”. Per Hornig, Renzi si sente un deus-machina in una battaglia in cui però viene percepito un uomo disperato” indispettito dalla mancata gratitudine da parte del Premier in carica. Le risorse europee e i risultati concreti per uscire dalla recessione “non contano più nulla” perché “contano ego e nervi saldi”, conclude il corrispondente.

 

Da Piller, narrativa pungente sui clientelismi

Da Roma, Tobias Piller scrive che Conte “voleva distribuire i soldi in arrivo con criteri clientelari”. Il giornalista tedesco riporta che i palazzi del potere stanno “cercando di comprare i voti” per le elezioni del 2022 o 2023. Il che, secondo Piller, equivale a “togliere di mezzo queste tentazioni grazie a un voto immediato” in modo chedopo le urne possa formarsi un Governo un po’ più lungimirante dell’attuale”.

David Sassoli: ”stabilità Italia bene prezioso per l’Ue”

Prima di sera, arriva un primo segnale dall’Eurocamera, già alle prese con il trilogo e i lavori delle Commissioni parlamentari. Nella sua dichiarazione, il Presidente David Sassoli, ha osservato che “la stabilità dell'Italia è un bene prezioso anche per l’Unione”- rassicurando che “il Presidente Conte e le forze di Governo (sapranno) superare questo momento di difficoltà proteggendo gli italiani dall’irresponsabilità”.

 

Fonti di Bruxelles rivelano come la situazione in Italia non preoccupi più di tanto i livelli diplomatici e quanti confidano nella capacità di Roma di trovare soluzioni. E che all’Eurogruppo del 18 gennaio, a Roberto Gualtieri sarà chiesto fare luce sullo state of play, ma senza interferire nelle questioni – tutte italiane – degli equilibri di politica interna.

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