la vaccinazione anti-Covid

Modificato il piano vaccini: quali le regioni penalizzate e a rischio

I ritardi Pfizer peseranno anche la prossima settimana. Ecco gli interventi per non mandare in tilt il programma di richiami. Dove si rischia di più

Modificato il piano vaccini: quali le regioni penalizzate e a rischio

"La prossima settimana ci sarà una ulteriore riduzione delle consegne". La brutta notizia è arrivata dal ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, dopo che Pfizer lunedì pomeriggio aveva avvertito di ritardi nelle forniture delle dosi, che per l’Italia sono pari al 29% di quantitativi consegnati in meno. Lo stesso Boccia ha annunciato "azioni legali concordate" nei confronti del colosso farmaceutico. Intanto si teme per la tenuta del programma di vaccinazioni, tanto che nella riunione con le Regioni, convocata ieri sera dal Commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, si è parlato di una redistribuzione delle dosi.

 

Le Regioni più in crisi

Tra le Regioni dove la situazione sembra più critica c’è la Campania, dove le dosi somministrate finora rappresentano il 97% di quelle consegnate. Non va bene neppure in Veneto, Emilia Romagna, Umbria e Toscana, dove si è superata la soglia dell’80% di somministrazioni rispetto ai quantitativi disponibili. Anche la Lombardia sarebbe in difficoltà, tanto che il neo Assessore al Welfare, Letizia Moratti, è arrivata a parlare di distribuzione con priorità alle regioni “più ricche”, finendo travolta dalle polemiche, salvo poi smentire e precisare di essere stata fraintesa.

 

Dosi ricevute e tagli alle Regioni

Ma quante sono le dosi ricevute da Pfizer e quante ne erano attese? Fino a ieri erano state consegnate 164.970 dosi in meno rispetto a quelle pattuite, pari al 29% in meno. La riduzione delle consegne pesa soprattutto su alcune Regioni, come ad esempio il Friuli Venezia Giulia, a cui arriverà il 53,8% in meno di vaccini. Ad essere penalizzate ci sono anche le Province autonome di Trento e Bolzano, che subiranno un taglio rispettivamente del 60% e del 57,1%. Se la Sardegna riceverà circa la metà delle dosi, come il Veneto, qui rischia di saltare il piano di vaccinazioni e richiami proprio perché si tratta di uno dei territori dove al momento è stato inoculato il maggior numero di dosi disponibili. Tagli minori, ma pur sempre consistenti, riguardano poi la Toscana (-36%), la Lombardia (-26,8%) e il Lazio (-25%), mentre va un po’ meglio in Puglia e Calabria, dove comunque la fornitura sarà pari 62,6% di quanto previsto. Nessuna penalizzazione, invece, per Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Umbria e Valle d’Aosta, le quali non subiranno tagli nella distribuzione.

 

Arcuri: “Azioni legali per tutelare gli italiani”

Duro il commento del Commissario Arcuri: “Lo scambio di comunicazioni con Pfizer non ha sortito gli effetti che auspicavamo” ha fatto sapere, confermando la decisione di procedere con vie legali “per tutelare gli italiani” in tutte le sedi, civili e penali, in cui ciò sarà possibile. E’ allo studio anche una modifica del piano vaccinale, con una redistribuzione sulla base del principio di solidarietà, come detto dal Ministro Boccia: “E' necessario consentire alle Regioni un accordo di solidarietà per garantire i richiami a tutti – ha spiegato al vertice con le Regioni ieri sera – “abbiamo l'urgenza di ridurre la distribuzione dei vaccini in questa settimana in Italia”.

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