Il nuovo social Network

Clubhouse: cos’è il social che impazza tra i giovani (e i politici)

Boom per il social dove si entra solo su invito. Niente foto né messaggi, ma solo “stanze” dove parlare di tutto. Tra gli utenti Elon Musk e Oprah Winfrey

Clubhouse: cos’è il social che impazza tra i giovani (e i politici)

Niente foto, niente video, ma neppure messaggi o chat, o post scritti. Solo chiacchiere. Clubhouse è tutto questo, ma anche di più: è il nuovo social che segna un cambio di impostazione rispetto ai classici WhatsApp, Facebook o Instagram. Intanto per entrare occorre essere invitati, ma soprattutto il social è uno spazio dove è possibile solo parlare, dialogare senza immagini: si può quindi discutere di politica, ma anche di cucina, di animali o di attualità, rigorosamente dal proprio divano di casa, eventualmente anche in pigiama.

Piace (e molto) ai giovani, tanto che ha visto un boom nei download, complice anche l’approvazione da parte di personaggi come Elon Musk e Oprah winfrey. Ma pare che impazzi anche tra i politici, che amano discutere le sorti del Paese tramite Clubhouse.

 

Cos’è Clubhouse

E’ una piattaforma che permette di partecipare a conversazioni solo in modalità audio, suddivise in “room”, stanze differenti a seconda degli argomenti discussi. La sua peculiarità è che si può entrare solo su invito (e per ora con iPhone). Per entrare bisogna avere almeno 18 anni. A crearla sono stati Paul Davison e Rohan Seth, con un passato in Google e Pinterest, dunque entrambi cresciuti professionalmente nella Silicon Valley.

 

Come funziona Clubhouse

Per registrarsi occorre fornire il proprio numero di telefono e, dopo la verifica dell’utente tramite un sms con un codice di ingresso, sono richiesti un nome e cognome. Non c’è verifica sull’identità (peraltro aggirata facilmente anche su altri social come TikTok) mentre per iniziare a dialogare viene anche chiesto un nickname. Una volta “dentro” si può partecipare al dialogo della stanza alla quale si ammessi: ciascun utente può crearne una, una volta “ammesso” al social, e ne diventa anche il moderatore. Per parlare si clicca l’icona della mano alzata, come se si fosse a scuola. Una volta iscritti, si possono indicare temi e aree di interesse (anche in base all’età) e un algoritmo suggerirà argomenti che ritiene possano destare la curiosità dell’utente.

 

Clubhouse, perché piace

Tra coloro che hanno contribuito a lanciare Clubhouse c’è Elon Musk, il patron di Tesla, che ha dato appuntamento ai suoi followers sulla piattaforma dove ha discusso, tra l’altro, di Tesla, dei viaggi su Marte e di intelligenza artificiale, con 5.000 “persone”, il massimo della capienza delle stanze. Tra gli altri utenti anche la giornalista Oprah Winfrey.

 

I limiti del nuovo social

Tra i “difetti” di Clubhouse c’è qualche limite alla sicurezza: per esempio, il New York Times indica la mancanza di un controllo su discorsi potenzialmente violenti, già al centro delle polemiche, per esempio, con altri social come Twitter e Facebook che hanno bloccato gli accounti di Donald Trump. Non sarebbe neppure possibile registrare le comunicazioni, anche se questo viene indicato come un pregio da altri analisti.

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