Mission “Recovery”

Politiche della BCE spiegate da Lagarde, al voto oggi risoluzione PE

Il dibattito all’Europarlamento con Christine Lagarde fa il punto su mandato e funzioni delle politiche monetarie della BCE. Focus su utilizzo del PEPP.

Politiche della BCE spiegate da Lagarde, al voto oggi risoluzione PE

Riuniti nella sessione plenaria di lunedì, gli eurodeputati hanno discusso con la Presidente Christine Lagarde la politica della Banca Centrale Europea (BCE) emersa dalla Relazione annuale sulle attività condotte dall’Eurotower nel 2020.

Nello stesso contesto, si è anche valutato un approfondimento su quanto possa fare la BCE, nell’ambito del suo mandato e funzioni, per mitigare gli effetti economici della pandemia in quello che Lagarde ha chiamato “l’anno che verrà”.

In agenda per oggi, il voto all’Europarlamento della proposta di Risoluzione sulla Relazione.

 

La nostra risposta di politica monetaria si è incentrata su due pilastri fondamentali”, ha spiegato Lagarde. Partendo dai dati di marzo 2020, ha parlato del Programma di acquisto di titoli durante l’emergenza economico-sanitaria (PEPP) con una dotazione iniziale di 750 miliardi di euro. Ma nel corso dell’anno, i nuovi numeri “hanno indicato un impatto più pronunciato della pandemia sull’economia dell’Eurozona e una debolezza - da inflazione - più protratta di quanto previsto in precedenza. Il Consiglio direttivo della BCE ha ampliato due volte la dotazione del PEPP, prima di 600 miliardi di euro a giugno, e poi di ulteriori 500 miliardi di euro a dicembre, per un nuovo totale di 1.850 miliardi di euro”, ha concluso.

 

Covid-19 e PEPP: Lagarde illustra politica monetaria BCE

Sulla natura specifica del PEPP, Lagarde ha anche ricordato come questo sia stato adattato per contribuire a risolvere le criticità della crisi del covid-19 sulla base di un duplice scopo. “In primo luogo, può essere utilizzato come potente sostegno del mercato per prevenire dinamiche finanziarie destabilizzanti e interruzioni nella trasmissione monetaria” – e ha continuato – “In secondo luogo, può agire come uno strumento che sostiene la nostra posizione di politica monetaria attenuando l'impatto della pandemia sull’obiettivo di stabilità dei prezzi. Questi due motori sono stati attivati ??con intensità variabile nelle due fasi dell'emergenza. Il motore del backstop è stato il primo ad essere acceso, in mezzo al panico finanziario nelle prime fasi della pandemia”, ha spiegato la Presidente. Ha contribuito a preservare la trasmissione della politica monetaria dell'Eurotower a tutti i settori ed economie dell’Eurozona, evitando così una contrazione più profonda. Il secondo motore ha preso il sopravvento quando i mercati alla fine si sono calmati” portando l'inflazione verso il percorso intrapreso pre-pandemia.

 

Quanto alle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine della BCE, potente complemento al PEPP – sono il secondo pilastro della strategia di gestione delle crisi. “Abbiamo alleggerito e adattato i termini e le condizioni del programma per rafforzare l'incentivo intrinseco per le banche a concedere prestiti alle imprese e alle famiglie”, che dipendono maggiormente dal sistema bancario.

 

Mission “Recovery”, Gentiloni su Draghi: “forte leadership” sulle “cose giuste”

Ursula Von der Leyen e Christine Lagarde hanno ribadito il loro impegno a lavorare congiuntamente alla ripresa forte in Europa. Un’alleanza a cui, per l’Italia, Paolo Gentiloni conferma il valore aggiunto della nomination dell’ex-Presidente della BCE. “Sono sicuro che Draghi userà la sua straordinaria esperienza e la sua forte leadership per far accadere le cose giuste”, ha detto il Commissario responsabile per le politiche economiche dell’Ue durante l’intervista online con il Financial Times. Insomma, lo conferma anche Gentiloni che il potenziale futuro Premier “conosce benissimo i nodi delle questioni essenziali, difficoltà e sfide per far avanzare le riforme in Italia”.

 

E a “riforme” ambiziose infine, ha auspicato anche Manfred Weber, Capo Gruppo del PPE all’Eurocamera,  nel accennare alle aspettative della politica europea su Mario Draghi e il Recovery. Ci aspettiamo che l'Italia faccia (bene) i compiti per casa”, ha affermato il leader tedesco.

 

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