Norme anti-Covid

Divieto di spostamenti, le 4 ipotesi al vaglio entro il 15 febbraio

Da martedì niente più blocco ai movimenti tra Regioni, a meno che il Governo Draghi non giuri in tempo, firmando un provvedimento nuovo. Gli scenari

Divieto di spostamenti, le 4 ipotesi al vaglio entro il 15 febbraio

Mancano solo pochi giorni alla scadenza del divieto di spostamento tra Regioni e i tempi potrebbero essere troppo ristretti per permettere un rinnovo del provvedimento da parte del nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi. Ma cosa potrebbe succedere se così fosse? Si potrebbe tornare a varcare i confini regionali, ma non è escluso neppure che gli attuali ministri della Salute, Speranza, e degli Affari Regionali, Boccia, possano prorogare il provvedimento.

Al momento il Comitato tecnico-scientifico, istituito dal Governo Conte, non si è espresso anche perché non è stato ufficialmente interpellato a riguardo.

A motivare una scelta di una eventuale estensione del blocco alla circolazione intraregionale potrebbe essere l’aumento di contagi delle ultime ore, soprattutto in diverse regioni del Centro e del Sud, come l’Umbria, le Marche e l’Abruzzo.

Ecco cosa potrebbe accedere.

 

Scade il divieto: sì agli spostamenti tra Regioni

E’ lo scenario auspicato soprattutto dagli operatori del settore turistico e in particolare montano, per poter sfruttare quel che resta della stagione sciistica, specie dopo che il Comitato Tecnico scientifico ha dato il proprio assenso alla riapertura degli impianti di risalita a partire da lunedì 15 febbraio, giorno in cui scade proprio il divieto di spostamento. In questo caso non servirebbe più alcuna autocertificazione per giustificare movimenti, finora autorizzati solo per lavoro, necessità e motivi di salute.

 

Blocco prolungato con un nuovo decreto in corsa

La seconda ipotesi è che Draghi sciolga la riserva, si presenti entro sabato dal Capo dello Stato, Mattarella, con una lista di suoi ministri e giuri, in modo da firmare già entro lunedì un nuovo decreto che prolunghi lo stop alla circolazione tra Regioni. Dovrebbe avvenire entro mezzanotte del 15 febbraio.

 

Una misura ponte fino al 5 marzo

L’altra data chiave è rappresentata dal 5 marzo, giorno in cui scadrà l’ultimo Dpcm firmato dall’ormai ex premier, Giuseppe Conte. Se il nuovo ministro della Salute dovesse confermare la linea del rigore e della massima prudenza, specie alla luce dei nuovi bollettini, o se fosse riconfermato Roberto Speranza, il nuovo decreto del Governo Draghi prorogherebbe la misura oppure semplicemente potrebbe prevedere la norma di spostamenti consentiti solo tra Regioni gialle (e vietati per arancioni e rosse), come era prima di Natale. Il tutto in attesa di un provvedimento definitivo da adottare entro il 5 marzo, data di scadenza dell'intero Dpcm.

 

In assenza di nuovo Governo?

Se i tempi per la formazione di un nuovo esecutivo non dovessero consentire l’insediamento del Governo Draghi entro domenica, in modo da firmare un decreto entro lunedì, potrebbe essere quello uscente a decidere il da farsi. Ma l’ipotesi è remota, vista l’indisponibilità di Giuseppe Conte ad assumersi questo onere, come già annunciato. Se il Quirinale lo ritenesse opportuno, però, potrebbe comunque chiedere una misura in emergenza. In questo caso l’idea di fare marcia indietro rispetto alla linea tenuta finora, riaprendo le Regioni, è alquanto improbabile.

 

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA