
Riflettori puntati sul decreto Ristori 5 dopo lo scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro e allo stesso tempo sulla crisi di governo che ha dato vita al governo Draghi.
Il decreto Ristori 5 di febbraio 2021 conterrà oltre alla pace fiscale 2021 nuove misure per le imprese ed i lavoratori, che vanno dai contributi a fondo perduto generalizzati anche per le Partite Iva, ai bonus 1000 euro per i lavoratori stagionali del settore turismo e terme, ai bonus 1000 euro per gli stagionali non del turismo e terme, intermittenti ed autonomi.
Vediamo a chi spetta il bonus 1000 euro che arriva a febbraio-marzo 2021.
Nel decreto Ristori 5 nuove misure a sostegno di imprese, Partite Iva e lavoratori
Il nuovo esecutivo lavora sul decreto Ristori 5, in vista della sua approvazione definitiva che dovrebbe arrivare ora entro la fine del mese di febbraio.
Il decreto Ristori 5 2021 conterrà nuove misure a sostegno di lavoratori (5 miliardi) ed imprese per superare le difficoltà legate alla pandemia e al lockdown.
Sarà varata una nuova pace fiscale 2021, che prevede il rinvio e la rottamazione delle cartelle esattoriali ma anche contributi e fondo perduto generalizzati, un bonus 1000 euro Partite Iva e nuovi bonus 1000 euro per lavoratori stagionali, intermittenti ed autonomi.
Bonus 1000 euro per lavoratori stagionali non del turismo e terme, intermittenti ed autonomi nel decreto Ristori 5
Oltre al bonus 1000 euro stagionali riservato ai lavoratori del settore turismo e terme, il decreto Ristori 5 prevede anche un indennizzo da 1000 euro per i lavoratori stagionali non del turismo e terme, intermittenti ed autonomi. A chi spetta il nuovo contributo una tantum?
Il bonus 1000 euro per i non stagionali contenuto nel decreto Ristori 5 sarà riservato ai lavoratori:
dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro e che abbiano svolto almeno 30 giorni di attività lavorativa dal 1° gennaio 2019;
intermittenti che abbiamo svolto attività lavorativa per almeno 30 giorni dal 1° gennaio 2019;
autonomi privi di Partita Iva, non iscritti alle forme previdenziali obbligatorie ma alla Gestione separata con almeno un contributo mensile, titolari di contratti autonomi occasionali.
incaricati alle vendite a domicilio.