Il caso Navalny

Navalny, Biden minaccia Mosca: pronto a sanzioni contro la Russia

L’oppositore al presidente russo, Vladimir Puntin, è stato intanto trasferito in una località sconosciuta, condannato ai lavori sociali, forse in Siberia

Navalny, Biden minaccia Mosca: pronto a sanzioni contro la Russia

Il presidente statunitense, Joe Biden, torna a farsi sentire sul caso Navalny. Dopo aver rivolto un monito a Mosca, intimando la liberazione dell’oppositore russo e al rispetto dei diritti umani, ora alza il tiro e minaccia l’imposizione di nuove sanzioni contro la Russia, che potrebbero essere concordate con l’Unione europea valuta provvedimenti.

Intanto, dopo la condanna, di Alexeji Navalny non ci sono più notizie: sarebbe ai lavori sociali a 200 km dalla capitale russa.

 

Biden pronto a nuove sanzioni contro Mosca

Secondo quanto riferito dalla CNN, Joe Biden non avrebbe intenzione di lasciar cadere il caso e sarebbe pronto a varare nuove sanzioni contro la Russia per il caso Navalny. L’emittente americana cita fonti dell'Amministrazione Usa, secondo cui i provvedimenti potrebbero essere decisi in coordinamento con l'Unione europea.

Il capo della Casa Bianca aveva già condannato la violazione dei diritti umani, chiedendo la liberazione di Alexeji Navalny. Venerdì scorso poi il presidente americano aveva anche dichiarato che gli Usa rimangono al fianco dell'Ucraina e non riconosceranno mai l'annessione della Crimea.

 

Che fine ha fatto Navalny?

Intanto, dopo la condanna, Alexeji Navalny è stato trasferito dal carcere moscovita dove era detenuto in un altro luogo al momento sconosciuto. A denunciarlo è stato l'avvocato Vadim Kobzev, riferendo all'agenzia all'agenzia stampa Interfax che voleva incontrare il suo cliente ma gli è stato detto che era stato trasferito altrove. "Non mi hanno detto dove è stato portato, forse un campo di prigionia, o forse altrove". Si sospetta si trovi in Siberia in un campo per lavori sociali.

Il dissidente russo era stato arrestato il 17 gennaio scorso dalla polizia all'aeroporto Sheremetyevo di Mosca, ufficialmente per la mancata comparizione all'udienza per la libertà vigilata per una condanna ricevuta nel 2014. Dopo cinque mesi in Germania in seguito all'avvelenamento da Novichok, lo scorso 20 agosto, Navalny era tornato in patria e arrestato. E’ poi stato condannato a due anni e cinque mesi di detenzione. Prima che il giudice leggesse la sentenza, Navalny - presente in aula dietro un vetro - aveva scambiato sorrisi con la moglie Yulia a cui ha fatto da lontano con le mani il segno di un cuore.

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