Escalation Iran-USA

Attacco in Iraq: 10 razzi su base aerea che ospita truppe statunitensi

Il colonnello USA Marotto twitta che non ci sono state perdite gravi tra i militari della coalizione ad Ain al-Asad, tentacolare nel deserto occidentale.

Attacco in Iraq: 10 razzi su base aerea che ospita truppe statunitensi

Alle 07h20 ora di Baghdad, circa dieci razzi hanno colpito la base aerea di Ain al-Asad che ospita le forze della difesa, sia irachene che statunitensi e straniere, della coalizione. Lo ha fatto sapere oggi con un tweet il colonnello Wayne Marotto, Portavoce del quartier generale sotto la guida degli USA in Iraq.

L’attacco non ha causato perdite significative, stando a quanto riferito ai media locali dall’esercito iracheno, che non ha tuttavia fornito ulteriori dettagli.

 

Le prime ricognizioni

Un funzionario del Comando Operativo di Baghdad ha informato l’agenzia di stampa Reuters che si tratterebbe addirittura di ben 13 razzi lanciati da una posizione che si troverebbe a circa 8 km (5 miglia) dalla base, che si trova nel deserto occidentale nella provincia irachena di Anbar. Sia un’altra fonte della sicurezza irachena che una governativa avrebbero parlato in condizione di anonimato indicando l’area di Baiader come punto di dispiegamento dei razzi.

 

 

Attacco a base “tentacolare”

Si tratta del primo attacco da quando Washington ha dichiarato, il 26 febbraio, di aver preso di mira le posizioni delle milizie allineate con l’Iran lungo il confine tra Iraq e Siria. Lo stesso giorno in cui L’Amministrazione di Joe Biden ha messo a segno la prima azione militare alle infrastrutture utilizzate dai filo-iraniani nel territorio siriano ed in risposta ad una serie di attacchi missilistici in Siria: il raid disposto dal Pentagono sull’area di Bukamal, del 26 febbraio, nei nuclei di Kata'ib Hezbollah e Kata'ib Sayyid al-Shuhada, appoggiati da forze paramilitari iraniane.

 

Ad attrarre grande attenzione mediatica e internazionale è stata anche la vicenda con cui Washington aveva anche messo a segno l’attacco con droni statunitensi all’aeroporto di Baghdad che ha ucciso il generale iraniano Qasem Soleimani e il comandante paramilitare iracheno Abu Mahdi al-Muhandis. Il 16 febbraio, si apprendeva poi come un attacco missilistico contro le forze a guida statunitense nel Nord dell’Iraq ha registrato una vittima (un appaltatore civile) e ferito un membro dei servizi statunitensi.

 

La base di Ain al-Assad, per la sua posizione geopolitica è considerata un centro strategico tentacolare della politica della “coalizione” e della difesa occidentale, non solo in Iraq ma per tutto il Medio Oriente. L’impatto è stato distruttivo, danneggiando alcune parti del compound.

Le truppe statunitensi hanno ridotto significativamente la loro presenza in Iraq a partire dallo scorso anno sotto la guida dell’ex-Presidente Donald Trump. Le forze si sono ritirate da diverse posizione irachene, sparse per tutto il Paese, per consolidarsi principalmente ad Ain al-Asad e Baghdad.

I frequenti attacchi missilistici contro la Green Zone, dovutamente fortificata (ospita l’Ambasciata degli Stati Uniti), durante il periodo in cui Trump era in carica, hanno frustrato l’Amministrazione USA, portando a minacce di chiusura dell’Ambasciata e scioperi intensivi.

 

A due giorni dall’arrivo di Papa Francesco a Baghdad

Una mossa (caduta razzi) che arriva dopo diverse settimane di crescenti tensioni USA-Iran sul suolo iracheno (con picco raggiunto a gennaio 2020) - e appena due giorni prima della storica visita di Papa Francesco in agenda per il 5-8 marzo. Sia la Santa Sede che le forze alleate, le autorità locali e l’esercito iracheno si stanno coordinando per accertare e rafforzare le misure di controllo previste per l’itinerario papale, affinché l’attacco odierno non costituisca un preoccupante deterioramento della sicurezza in alcune parti del Paese. L’Iraq ha anche subito, recentemente, un attentato suicida a Baghdad, il primo grande episodio terroristico degli ultimi tre anni.

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