
Crescono ancora i casi di Covid così come la percentuale tra contagi e tamponi, ieri al 6,7%. Se nelle scorse ore il consigliere per l’emergenza sanitaria in Lombardia, Guido Bertolaso, aveva paventato il rischio di una “zona rossa unica” a livello nazionale, da oggi la Regione è passata in “arancione rafforzato” per effetto di un’ordinanza del Governatore, Attilio Fontana.
Ma con i dati di oggi, venerdì 5 marzo, potrebbe cambiare la situazione anche in altre zone: sono ben 8, infatti, le Regioni che rischiano di cambiare colore a partire da lunedì 8 marzo.
Ecco quali sono e cosa potrebbe cambiare.
Lombardia, “arancione rafforzato”: cosa cambia
Da oggi gli studenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado in Lombardia saranno chiuse, fatta eccezione che per i soli asili nido che resteranno aperti. Non è possibile raggiungere le seconde case, neppure “ubicate nel territorio della Regione fatti salvi gli spostamenti motivati da comprovate e gravi situazioni di necessità". Niente più visite ai parenti, come si legge nell’articolo 7 dell’ordinanza: "Non sono consentiti gli spostamenti verso le abitazioni private abitate ubicate nel territorio della Regione, fatti salvi gli spostamenti motivati da comprovate e gravi situazioni di necessità". Nei negozi può entrare un solo componente della famiglia alla volta, “fatta eccezione per la necessità di recare con sé minori, disabili o anziani”.
Le regole in parchi e aree gioco
Quanto alle aree all’aperto, "non è consentito l’utilizzo delle aree attrezzate per gioco e sport all’interno di parchi, ville e giardini pubblici, fatta salva la possibilità di fruizione da parte di soggetti con disabilità" ed "è fatto obbligo di indossare mascherine chirurgiche o presidi analoghi di protezione delle vie respiratorie sui mezzi di trasporto pubblici circolanti nel territorio della Regione Lombardia".
Le altre 8 Regioni a rischio
Con la consueta pubblicazione dei dati sui contagi del venerdì, la situazione potrebbe cambiare anche in altre aree, a partire da lunedì 8 marzo. Rischiano, infatti, di finire in zona rossa l'Emilia Romagna, la Campania e l'Abruzzo. A rischio zona arancione ci sono invece Calabria, Friuli-Venezia Giulia e Veneto, mentre Lazio e Puglia sono al limite dei parametri che fanno scattare le aree a maggiori restrizioni.