Esplode il debito

Ok CdM a scostamento. Def: debito pubblico ai massimi da più 100 anni

Con il nuovo scostamento di bilancio da 40 miliardi di euro per il Sostegni bis il debito pubblico italiano salirà al 159,8%, massimo degli ultimi 100 anni

Ok CdM a scostamento. Def: debito pubblico ai massimi da più 100 anni

Via libera del Consiglio dei Ministri al Def 2021 e alla relazione delle Camere per chiedere un nuovo scostamento di bilancio da 40 miliardi di euro per il decreto Sostegni bis, che assegnerà ad imprese e Partite Iva più della metà del suo bottino, circa 22 miliardi di euro.

 

L’extra deficit si aggiunge ai 32 miliardi di euro del primo scostamento, con il debito pubblico ai massimi da oltre 100 anni.  

 

Via libera del CdM a Def e scostamento di bilancio da 40 miliardi

Grazie alla general escape clause (GEC), clausola che assicura agli Stati membri Ue spazi di manovra nell’ambito del proprio bilancio per sostenere le spese sanitarie ed economiche Covid, consentendo loro di deviare temporaneamente dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di medio termine, l’Italia può chiedere al Parlamento un nuovo scostamento di bilancio, il secondo del 2021.

 

In particolare, il Governo chiede l’autorizzazione al Parlamento al ricorso all’indebitamento per l’anno 2021 di 40 miliardi di euro per finanziare il decreto Sostegni bis e di circa 6 miliardi di euro medi annui per il periodo 2022-2033, principalmente finalizzati a finanziare spese per investimenti pubblici esclusi dal Pnrr.

 

I 40 miliardi di extra deficit saranno utilizzati per un nuovo provvedimento di sostegno all’economia e alle imprese, in particolare per sostenere i lavoratori autonomi e le imprese più colpite dalle restrizioni adottate per contenere il contagio. Il prossimo provvedimento, inoltre, destinerà risorse al rafforzamento della resilienza delle aziende più colpite, a misure per garantire la disponibilità di credito e per sostenere la patrimonializzazione delle imprese. In arrivo per imprese e Partite Iva 22 miliardi di euro.

 

Def: nel 2021 debito pubblico al 159,8%, massimo da oltre 100 anni

Con l’extra deficit da 40 miliardi di euro il nuovo livello di indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche si porta all’11,8% nel 2021 dal 9,5% del 2020 e dall’1,6% del 2019, un livello elevato dovuto alle misure di sostegno all’economia e alla caduta del PIL per la crisi Covid.

 

Il quadro macroeconomico complessivo previsto dal Documento di economia e finanza 2021, infatti, prevede che nel 2021 la crescita del PIL programmatico arriverà al 4,5% dopo il -8,9% del 2020, per poi salire al 4,8% nel 2022 e attestarsi ad un +2,6% nel 2023 e ad un +1,8% nel 2024. Nel caso di uno scenario avverso, legato anche al fallimento del piano vaccini, il PIL 2021 potrebbe crescere solo del 2,7%, avverte il ministro dell’Economia Franco.

 

Il rapporto deficit/PIL scenderà al 5,9% nel 2022, al 4,3% nel 2023 e al 3,4% nel 2024. Nel 2025 il rapporto tornerà sotto il 3%.

 

Valori decisamente elevati anche per il debito pubblico, stimato al 159,8% del PIL nel 2021 ad un soffio dal 160%, superando il livello massimo del primo dopo-guerra e risultando sui valori più alti degli ultimi 100 anni. Le stime per il 2022 si portano al 156,3%, al 155% nel 2023 e al 152,7% nel 2024.

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