Portafoglio vaccini

EMA: “si” a seconda dose di AstraZeneca e “no” a limiti d’uso per età

Ha concluso che i benefici dell’antivirus aumentano con l’aumentare dell’età e dei tassi di infezione. Due raccomandazioni positive per Pfizer e Moderna.

EMA: “si” a seconda dose di AstraZeneca e “no” a limiti d’uso per età

È arrivato oggi pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa degli esperti dell’Agenzia europea dei Medicinali (EMA), il verdetto sull’efficacia e sicurezza della seconda dose del farmaco anti-coronavirus prodotto da AstraZeneca. Lo ha detto chiaramente il virologo dell’Agenzia, Peter Arlett, “tutti i vaccini prevengono l'ospedalizzazione, la terapia intensiva e il decesso”. Ne emerge una posizione, sostanzialmente invariata da parte degli esperti consultati dal PRAC, secondo cui il rapporto rischi-benefici del vaccino prodotto dalla casa anglo-svedese attribuisce maggior peso ai benefici, “per gli adulti di tutte le fasce d’età”.

 

Seconda dose tra 4 e 12 settimane

Anche la nota diffusa dall’EMA riporta come i pro di ricevere una seconda dose per completare la procedura per l’immunizzazione “aumentino con l’aumentare dell’età e dei tassi di infezione”. La raccomandazione odierna dell’EMA suggerisce di continuare a inoculare la seconda dose del farmaco di AstraZeneca tra le 4 e 12 settimane dopo la somministrazione della prima, proprio come indicato nel “modo d’uso” riportato nel foglietto illustrativo. È quanto concluso dall’EMA dopo aver analizzato i dati disponibili trasmessi da tutti i sistemi ed autorità sanitari dell’Unione europea, raccolti in base all’età e al sesso dei casi presi in esame.

A seguito di una richiesta formale della Commissione europea, l'Agenzia europea per i Medicinali ha riesaminato ulteriori dati sulla vaccinazione e sui dati epidemiologici presentati dagli Stati membri in relazione al vaccino AstraZeneca per fornire un parere scientifico più preciso sul profilo di sicurezza del vaccino nel contesto del benefici per diversi gruppi di età e diversi tassi di infezione”, ha commentato oggi la Commissaria alla Salute, Stella Kyriakides. “Questa valutazione intermedia sosterrà le autorità nazionali nel prendere decisioni su come utilizzare al meglio questo (...)”, ha aggiunto, confidando che molti Governi stiano riflettendo su questo aspetto nella scelta di somministrare o meno il vaccino.

 

 

Nuova linea “Fill and finish” di Moderna

Un’altra raccomandazione emessa oggi dall’EMA riguarda i requisiti di validità ed efficacia di una nuova linea di stabilimenti fill and finish” dedicata al confezionamento del vaccino di Moderna presso il sito di Rovi, in Spagna. L’accelerata nel processo di produzione finale delle fiale da commercializzare in Europa dovrebbe rispondere alle esigenze di sincronizzazione con l’aumentata produzione del siero antivirus ad opera di Lonza, l’azienda svizzera di Visp che ha ricevuto luce verde dall’EMA a marzo.

 

Più 20 per cento di produzione Pfizer in Belgio

Anche Ursula Von der Leyen si è espressa sull’attuale situazione dei portafoglio vaccinale di Bruxelles. “Contiamo su partner forti ed affidabili come Pfizer e BioNTech” per avere dosi sufficienti ad “invertire la tendenza”  - di carenza inziale - e progredire con le campagne vaccinali in modo tale che “per luglio, il 70% degli adulti in Ue siano immunizzati”.  Il riferimeento della Presidente a Pfizer non è casuale, dato che oggi ha fatto sapere (in seguito ad un punto stampa del Premier belga De Croo) che l’EMA ha approvato un aumento delle attività dello stabilimento di Puurs (Belgio, non lontano dall’aeroporto di Bruxelles). Si tratta di un incremento produttivo del 20% che farà dell’hib di Puurs “uno dei più grandi d’Europa”, ha precisato la Von der Leyen.

 

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