Immunizzazione al via

V-Day Europa: oggi 27 dicembre al via la somministrazione dei vaccini

Con un giorno d’anticipo, Germania, Ungheria e Slovacchia hanno iniziato il 26 con le prime somministrazioni del vaccino Pfizer-BioNtech contro il covid-19.

V-Day Europa: oggi 27 dicembre al via la somministrazione dei vaccini

Si era già stabilito, in Unione europea, di seguire un calendario comune per l’avvio delle prime somministrazioni del vaccino Pfizer-BioNtech contro il covid-19 nelle giornate del 27, 28 e 29 dicembre. Anche considerando che le dosi partite dal grande hub di produzione della multinazionale statunitense (gli stabilimenti Pfizer a Puurs, in Belgio) hanno raggiunto tutti gli Stati membri solo il 26 dicembre.

 

Ma per urgenza o impazienza, alcuni Paesi hanno deciso di procedere con un giorno d’anticipo. Alla vigilia del V-Day, molti italiani (e tanti europei) si sono connessi per seguire – in TV , online e sui Social - i preparativi logistici che hanno impegnato i Governi e le Forze dell’ordine nelle delicate operazioni di trasposto e predisposizione delle dosi di farmaco che, da domenica, danno inizio ufficialmente alla campagna vaccinale europea. Ogni Paese ha già ricevuto una prima spedizione di quasi 10.000 dosi che stanno facendo salire l’attenzione mediatica assieme all’apprensione nell’assistere alle prime “storiche” iniezioni nel Vecchio Continente. Un momento importante da parte dello staff medico, delle amministrazioni sanitarie e dai primi pazienti che le riceveranno. “Che gran giornata!”, si legge in un tweet di BioNtech del 26 dicembre, dove appare uno stock di scatole giunte a destinazione, ma ancora chiuse.

 

Ma c’è chi vuole portarsi avanti e ha già “scartato” i pacchi somministrando le prime dosi. È il caso della Germania, dell’Ungheria e della Slovacchia. ll lancio coordinato del V-Day era stato pianificato dalla Commissione europea per tutti i 27 e confermato anche dopo che l’Agenzia europea del Farmaco (EMA) aveva dato luce verde il 21 dicembre al primo vaccino europeo prodotto da Pfizer-BionTech, autorizzato all’immissione sul mercato lo stesso giorno da Bruxelles.

 

Si apprende in serata, a poche ore dall’inizio del giorno tanto atteso, che Miklos Kasler, Ministro ungherese per le Risorse umane, ha dichiarato che i vaccini sono stati consegnati al South-Pest Hospital Center di Budapest, dove medici ed operatori sanitari dell’Istituto nazionale di Ematologia e Malattie infettive stanno già ricevendo ufficialmente l’iniezione per proteggersi dal coronavirus. Un “passo importante per arginare l’epidemia”, ha affermato Kasler. A dare un’accelerata all’agenda di somministrazione nel pomeriggio del 26, è stato anche il Governo di Bratislava, poco dopo che il Ministro della Salute slovacco ha dichiarato via Facebook che la vaccinazione sarebbe iniziata lo stesso giorno nell’Ospedale della Facoltà di Nitra.

 

Da fonti stampa di Berlino, risulterebbe che l’immunizzazione sia già iniziata il 26 dicembre anche in Germania, dove la prima cittadina a ricevere il vaccino è stata una donna di ben 101 anni ospitata in una casa di cura per anziani ad Halberstadt, sulle montagne dell’Harz, in Sassonia-Anhalt. A Berlino, un centro congressi è stato convertito in un maxi-ambulatorio, dove si conta di accogliere 3.000 persone al giorno. Questa sarà una delle 6 strutture per la distribuzione del vaccino. Le altre sono state installate in altri aeroporti, in una pista di pattinaggio, in una sala concerti e lungo un percorso ciclabile coperto. Il Governo tedesco ha annunciato di voler vaccinare circa 20.000 persone al giorno.

 

 

Von der Leyen: "toccante momento di unità"

Chi forse non si aspettava un inizio anticipato è proprio la Presidente della Commissione europea. In un video-messaggio promozionale, trasmesso dai corridoi del Palazzo Berlaymont, Ursula Von der Leyen ha annunciato che la consegna era in fase di finalizzazione nella giornata del 26, in modo da iniziare a somministrare il farmaco a partire dal 27 e – ha concluso - “le nostre giornate europee di vaccinazione sono un toccante momento di unità”.

 

Effettivamente, se c’è un ambito in cui l’Unione europea ha dimostrato unità e coesione, fin dall’inizio della pandemia, è stato proprio quello della corsa al farmaco antivirus. Attraverso una serie di azioni, misure e politiche mirate, Bruxelles ha garantito una risposta coordinata e comune all’emergenza economico-sanitaria, assicurando quelle 300 milioni di dosi di vaccino contro il coronavirus in virtù di una serie di accordi di acquisto anticipato. Si prevede che la prima tranche di dosi (circa 200 milioni) saranno consegnate entro settembre 2021 a tutt’Europa. Nel frattempo, l’Ue attende nuovi segnali dall’EMA che, nella prossima riunione, in programma per il 6 gennaio, dovrebbe decidere se dare via libera o meno al secondo vaccino europeo: quello sperimentato da Moderna.

 

 

L’Esecutivo europeo ha concluso contratti ed è entrato in trattative anche con altre società farmaceutiche. Come abbiamo già visto in uno dei nostri speciali dedicati alle case farmaceutiche che si impegnate nella produzione, sperimentazione e distribuzione del vaccino, oltre che a Moderna figurano anche società come Sanofi, AstraZeneca, Johnson&Johnson e Curevac. La somma dei lotti di produzione commissionati da Bruxelles è tale da coprire il fabbisogno di tutta la popolazione dell’Unione europea. Che, come ha ricordato Ursula Von der Leyen, è pari a circa 450 milioni di persone. “Per noi, questo segna la fine di un anno straordinario e fa sperare che potremmo essere in grado di tornare a un senso di normalità nel 2021”, così scrive BioNtech in una nota alla vigilia del V-Day.

 

Italia: tutto pronto per il Vaccine Day

Le prime dosi del vaccino anticovid sono arrivate a Roma, allo Spallanzani, ha annunciato il Premier Giuseppe Conte via Twitter e ha aggiunto – “È un messaggio di fiducia che si irradia in Italia e in Europa.” Per fornire informazioni e dettagli sulla campagna del piano vaccini del Governo italiano, il Ministero della Salute ha già pubblicato, attraverso il proprio sito Internet, le FAQ ed una serie di documenti per rispondere alle domande relative alle tempistiche e modalità di accesso alla somministrazione del farmaco. Ad esempio, viene spiegato quali sono le categorie prioritarie nelle fasi iniziali e come capire se vi si rientra. Cliccate nell’apposito link per sapere se possono essere vaccinate anche le persone che hanno già contratto il coronavirus in passato.

 

Nel v-day Italia, la prima a ricevere il vaccino è stata un’infermiera dell’Ospedale Spallanzani di Roma, la principale struttura di malattie infettive della capitale. Le dosi successive andranno al personale sanitario. Le fiale di farmaco sono state trasportate nei furgoni che, dal Belgio, sono scesi fino al Brennero per poi raggiungere Roma, rigorosamente scortati da pattuglie dei Carabinieri. Alcune scatole sono destinate ad essere stoccate e inviate all’Aeroporto militare di Pratica di Mare per il trasporto aereo alle regioni più lontane; le restanti invece saranno distribuite ai centri collocati nel raggio di 300 chilometri.

 

 

Francia, Spagna, Polonia, Bulgaria e Croazia

Come aveva già preannunciato il Premier Jean Castex, le autorità francesi hanno informato che daranno la priorità agli anziani. Sarà l’Agenzia francese per la sicurezza medica a monitorare il lancio del vaccino per qualsiasi potenziale problema che potesse verificarsi, in primis, le reazioni avverse.

In Spagna, il primo lotto del vaccino è arrivato nella città centrale di Guadalajara, dove le prime dosi verranno somministrate domenica mattina in una casa di cura. Non c’è stata tutta la tensione e l’attesa che viviamo in Italia. Il tempo di una foto “per la stampa” e le scatole di vaccino sono state scaricate dal camion che ha effettuato la spedizione, uscendo velocemente dalla scena.

 

In Polonia, le prime due persone ad essere vaccinate domenica saranno un’infermiera e un medico di un Ospedale di Varsavia appartenente al Ministero dell’Interno, seguiti da personale medico in decine di altri ospedali. Per Mateusz Morawiecki, Primo ministro polacco, “è dovere patriottico” dei dei suoi connazionali farsi vaccinare - un messaggio diretto ad una società in cui c’è un alto grado di esitazione sui vaccini a causa di una sostanziale e profonda sfiducia nell’Amministrazione statale. Anche in Bulgaria dilagano scetticismo, dubbie timori sull’efficacia dei vaccini. A Sofia, la prima persona a ricevere l’iniezione sarà il proprio il Ministro della Salute, Kostadin Angelov, che ha promesso di promuovere i benefici dei vaccini attraverso una campagna di massa ad hoc.

 

In Croazia, la prima somministrazione è programmata per domenica mattina ad una paziente ricoverata presso una casa di cura per anziani a Zagabria, stando a quanto riportato dai media locali. Le autorità nazionali hanno pensato di procurarsi anche dei testimonial, pianificando il coinvolgimento di figure celebri dello spettacolo e personaggi pubblici al fine di promuovere al meglio i vantaggi di un vaccino sicuro.

 

È urgente lavorare rapidamente all’immunizzazione, anche alla luce della registrazione dei primi casi di una nuova variante del coronavirus che si è diffusa nel Regno Unito, ma che ha già fatto rilevare casi in Francia, Spagna e Italia. La BioNTech (partner tedesca di Pfizer) resta fiduciosa che questo primo vaccino, denominato Comirnaty, possa funzionare contro la nuova variante del Regno Unito. Ma ha specificato che sono necessari ulteriori studi per essere completamente certi dell’efficacia.

 

La Commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, aveva spiegato ai giornalisti a Bruxelles che l’Ue ora dispone di “un portafoglio molto diversificato di protezione composto da sei vaccini tutti potenzialmente efficaci e siamo in trattative per averne un settimo. (…) Una volta approvato dall'EMA, anche questo sarà accessibile a tutti gli Stati membri”, continuava la Commissaria. È tuttavia ancora presto per fornire delle previsioni sui tempi di ritorno alla normalità e sull’eliminazione delle misure di contenimento della pandemia. “Dipenderà ovviamente dalla quantità di persone che si riuscirà a vaccinare (…)”, affermava la Kyriakides esortando i cittadini ad avere un po' di pazienza e “rispondere alla chiamata” quando sarà il loro turno di somministrazione e “scongiurare il rischio di una terza ondata”.

 

Lo scorso 8 dicembre, Boris Johnson aveva dato il via alla campagna vaccinale di massa anti-covid19 nel Regno Unito. A ricevere la prima dose era stata una donna di 90 anni. L’accelerata voluta da Londra per la somministrazione del farmaco prodotto dalla Pfizer-BioNtech (la cui efficacia e validità non era ancora stata valutata dall’EMA) aveva sollevato preoccupazioni. “In Europa sono un po’ più lenti”, ironizzava il Ministro della Salute del Governo Tory, a cui il portavoce Ue, Eric Mamer, rispondeva con fermezza che l’approvazione del vaccino per combattere il virus “non è una partita di calcio”, ragion per cui non si dovrebbe considerarla una gara tra Paesi o un record da battere per primi.

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