Malessere da Covid

Covid, attenzione al “languishing”: cos’è, come riconoscerlo

Quando ci si sente “languire” senza essere depressi. E’ una delle conseguenze legate alla pandemia. Secondo il New York Times sarebbe in aumento in pandemia

Covid, attenzione al “languishing”: cos’è, come riconoscerlo

Non c’è solo il Long Covid tra gli effetti del contagio da coronavirus, con tutti gli strascichi che la malattia porta con sè a volte per mesi.

A diffondersi, dopo lunghi mesi di restrizioni, misure di protezione, cambio nello stile di vita, ma anche infezione da Sars-Cov2 vera e propria ci sarebbe anche il languishing. A parlarne è il New York Times, che spiega come non si tratti di “semplice” depressione.

 

Quando ci si sente “svuotati”

Dopo mesi di pandemia, per i medici e gli esperti sanitari è diventato più semplice distinguere il Covid vero e proprio. Molto più delicata, invece, resta il campo delle possibili patologie connesse al contagio da coronavirus, soprattutto se si tratta di disturbi psicologici e che hanno a che fare con la sfera emotiva. E’ il caso del languishing, di cui riferisce il New York Times. Si tratta di una condizione nella quale ci si sente come “svuotati”, in una condizione nella quale si “langue”, senza essere però depressi.

Secondo lo psicologo Adam Grant, della University of Pennsylvania e autore del libro Think Again: The Power of Knowing What You Don’t Know, che ha firmato l’articolo in cui parla di questa nuova conseguenza della pandemia, “È come se guardassi la tua vita da un finestrino appannato, il languishing spegne le tue motivazioni e distrugge la tua capacità di concentrarti”.

 

Il contrario del “flourishing”

Il termine languishing è stato coniato e utilizzato per la prima volta dallo psicologo sociale americano Corey Keyes, ben prima dell’emergenza sanitaria da Covid ed esattamente nel 2002, ma oggi sembra essere diventato calzante per descrivere lo stato in cui si trovano migliaia di persone nel mondo. Keyes lo impiegava per descrivere una condizione opposta al flourishing, ossia il sentirsi fiorire, attivi, positivi e pronti a vivere la propria vita in modo pieno e costruttivo.

Il languishing, dunque, “È l’assenza di benessere. Non hai sintomi di disagi psichici, ma non neanche sei il ritratto della salute mentale. Non funzioni al massimo delle tue capacità" spiega l’esperto, che consiglia di non rifiutare l’ammissione di questa sensazione. Per uscirne, infatti, occorrerebbe prenderne consapevolezza e, nel caso, farsi aiutare da un esperto a trovare le risorse interiori per uscirne.

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