Contro il Covid

Spray nasale anti Covid: al via sperimentazione sui volontari a Genova

Se risultasse efficace e sicuro, potrebbe essere usato su bus, tram e metro per prevenire le forme gravi di malattia e la circolazione del virus tra persone

Spray nasale anti Covid: al via sperimentazione sui volontari a Genova

Non c’è solo Israele a sperimentare uno spray nasale contro il Covid. Ora anche in Italia, precisamente a Genova, iniziano i test. L'Irccs Ospedale San Martino del capoluogo ligure ha lanciato la campagna di arruolamento dei pazienti dal 15 maggio. La sperimentazione ha lo scopo di verificare la sicurezza e de efficacia dello spray nel ridurre la carica virale nelle alte vie respiratorie.

 

Cos’è lo spray nasale

Dopo Israele, che per primo aveva annunciato la sperimentazione del medicinale sotto forma di spray, ora anche a Genova partono i test. Il farmaco, chiamato AOS2020, deve essere inalato nelle due narici per 3/5 volte al giorno. E’ una soluzione acquosa di lavaggio che contiene acido ipocloroso allo 0,005%, una sostanza antimicrobica prodotta anche dalle cellule del nostro sistema immunitario, resa stabile e pura e quindi inalabile grazie a Tehclo*, una nanotecnologia ideata e sviluppata da un team di italiani dell’azienda italo-svizzera Apr Applied Pharma Research s.a., che ha brevettato l’innovazione tecnologica.

 

La sperimentazione sull’uomo

I risultati dei test preliminari in vitro e in vivo, recentemente pubblicati sul Giornale Ufficiale della Società Europea di Otorinolaringoiatria, hanno dimostrato che lo spray nasale elimina il Sars-Cov-2 in meno di un minuto senza irritare le mucose di naso e gola. Ora iniziano i test sull’uomo. Lo studio clinico è condotto dall’Unità di Igiene del policlinico genovese e coordinato da Giancarlo Icardi, e prevede l’arruolamento di un totale di 57 pazienti contagiati Covid-19, positivi al tampone e con sintomi lievi.

"Su queste premesse incoraggianti è stato disegnato uno studio clinico randomizzato, monocentrico e controllato per valutare se la soluzione spray, usata per irrigare, idratare e pulire le mucose nasali tre o cinque volte al giorno a intervalli regolari, sia sicura ed efficace in pazienti positivi a Sars-Cov-2 con pochi sintomi, in aggiunta alle terapie standard, per ridurre la carica virale nel naso", spiega Giancarlo Icardi, dell’Unità di Igiene del San Martino di Genova, responsabile della sperimentazione.

"Diminuire la quantità di virus presente nel naso, sia grazie all’effetto meccanico del lavaggio sia attraverso l’efficacia antimicrobica dell’acido ipocloroso, potrebbe ridurre la contagiosità dei pazienti, prevenire l’insorgenza di sintomi più gravi e migliorare il decorso della malattia nella fase iniziale, riducendo anche la probabilità di trasmissione del virus anche ad altri soggetti".

 

Quando e dove sarà commercializzato

Entro 4 mesi sono previsti i primi risultati e, se positivi, il prodotto potrà essere disponibile entro l’anno. L’obiettivo è la prevenzione di sintomi più gravi, insieme alla riduzione della contagiosità delle persone e della diffusione del virus.

 

Lo spray nasale, che sarà prodotto in Italia, in futuro potrebbe rappresentare un nuovo e ulteriore strumento soprattutto per ambienti ad alto rischio come mezzi pubblici o scuole. La nuova nanotecnologia, messa a punto da un team di italiani, l'ha resa inalabile senza irritare le mucose di naso e gola. La conservazione della soluzione non richiede particolari precauzioni e può essere mantenuta per ben due anni a temperatura ambiente tra i 5 e i 25 gradi C.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA