Global Solution Summit

La strategia di Draghi: “Risposte globali per problemi globali”

Presidente di turno del G20, l’Italia parla al mondo e lavora per “un cambio di paradigma” su sanità, cambiamenti climatici e disuguaglianze globali.

La strategia di Draghi: “Risposte globali per problemi globali”

Non riguarda solo lo scacchiere della politica internazionale. La dedizione di Mario Draghi per gli scenari geopolitici è il riflesso di una visione più generale che mira a modificare alcuni assetti precostituiti. Attualmente, l’Italia è presidente di turno del G20 e come tale detta l’agenda del forum delle grandi economie del mondo. E’ naturale, dunque, che quando apre il Global Solution Summit, o solo pochi giorni fa a Roma il vertice sulla Salute, il premier italiano parli al mondo intero. “Il multilateralismo sta ritornando, la crisi sanitaria ci ha insegnato che è impossibile affrontare i problemi globali con soluzioni interne. Lo stesso vale per le altre sfide determinanti dei nostri tempi: il cambiamento climatico e le disuguaglianze globali”.  Draghi avverte: “l’Italia come presidente del G20 è determinata a guidare il cambiamento di paradigma. Il mondo ha bisogno del mondo intero, non di un insieme di singoli Stati”.

 

Il leader italiano, che gode di sempre maggiore credito e fiducia a livello internazionale, lancia dunque i suoi messaggi. Crede fermamente che la parola d’ordine debba essere “cooperazione” e lo ripete nelle assise mondiali più importanti: “solo risposte globali possono risolvere problemi globali”. Basta con il “sovranismo come soluzione”, la crisi pandemica ha dimostrato che ora è tempo di battaglie comuni. Quella “contro il virus” è certamente “prioritaria”. “Sconfiggere la pandemia e farlo ovunque, non soltanto nei Paesi sviluppati”, dice, “questo significa che garantire ai Paesi più poveri l’accesso a vaccini efficaci è un imperativo morale”. Oltre al Covid, però, c’è “la lotta ai cambiamenti climatici”.

 

Due gli obiettivi che sottolinea il leader italiano: “Il primo è impegnarsi a raggiungere la riduzione delle emissioni e a limitare il surriscaldamento globale non oltre 1,5 gradi. Il secondo è mitigare i potenziali danni. Dobbiamo rafforzare”, afferma, “le misure di contenimento, accelerando l’eliminazione graduale del carbone. E garantire un maggiore afflusso di capitali pubblici e privati verso iniziative legate al clima”. Parla di “dovere morale per le giovani generazioni ma anche di un’esigenza dell’economia”. Per Roma “viste le diverse visioni tra Paesi, la sfida è difficile ma possibile. Next Generation Ue ci mostra come la transizione ecologica porta crescita economica. L’Italia è pienamente impegnata su questo, ora serve che tutti gli attori siano in campo”. Il capo dell’esecutivo pensa “agli Usa, che hanno aderito a Parigi, e alla Cina che è una realtà importante in questa fase”. Gli accordi comuni restano la chiave di volta delle politiche future. “La Cina conta per il 70% del Pil globale ma anche il 30% delle emissioni di gas. Bisogna preservare uno spazio di dialogo e cooperazione basato sulla condivisione di regole globali comuni, senza fare passi indietro sui nostri valori democratici”.

 

In cima ai pensieri di Draghi ci sono poi gli equilibri europei. Nel corso del Global Solution summit, il premier italiano dialoga a distanza con la cancelliera tedesca, Angela Merkel. Entrambi sono d’accordo sulla necessità che in futuro la condivisione di sovranità registrata nell’Ue durante la pandemia, ad esempio sul delicatissimo tema dei vaccini, si estenda ad altri importanti dossier, come la difesa e i rapporti internazionali. Ma c’è un fronte su cui Roma e Berlino non hanno identità di vedute: ed è la sospensione dei brevetti sui vaccini. “Dobbiamo produrre molti più vaccini di quanti ne abbiamo prodotti fino ad oggi”, spiega la Merkel, che sulla liberalizzazione ribadisce forti perplessità: “non credo sia una soluzione che consentirà ad un maggior numero di persone di ricevere i vaccini” e le aziende produttrici “li stanno vendendo a prezzi ragionevoli” adattandoli ai Paesi acquirenti.

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