Il comitato per la Sicurezza della Repubblica

Chi è Urso, eletto presidente del Copasir ma senza i voti della Lega

Ancora teso il clima tra il Carroccio e Fratelli d’Italia. Urso succede a Raffaele Volpi dimessosi il 20 maggio insieme al senatore Paolo Arrigoni

Chi è Urso, eletto presidente del Copasir ma senza i voti della Lega

È della vecchia guardia di Alleanza Nazionale, finiano doc, fautore con Futuro e Libertà di una “destra riformista ed europea, liberale e moderna”. Adolfo Urso, nuovo presidente del Comitato per la sicurezza della Repubblica – eletto oggi con i voti di M5s, Pd e Forza Italia, assenti i due componenti leghisti - è cresciuto politicamente nel Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano.

 

A convinzioni più radicali dopo gli anni di An e in seno al Popolo delle Libertà – è stato anche vice ministro alle Attività produttive nei governi Berlusconi II e IIItorna nel 2015, aderendo al progetto della destra di Giorgia Meloni. Il suo ingresso in Fratelli d’Italia segna anche un nuovo inizio nella politica attiva, dopo una pausa di qualche anno lontano dalle aule parlamentari. E’ stato deputato dal 1994 al 2013. Nel 2018 viene eletto senatore.  

 

Nato a Padova da famiglia siciliana, di Acireale, romano di adozione, Urso è laureato in sociologia ed è giornalista professionista. Ha lavorato al Secolo d’Italia ed è stato vice- direttore del quotidiano Roma. Alla presidenza del Copasir succede al leghista Raffaele Volpi, dimessosi dall’incarico venti giorni fa, dopo mesi di pressioni e discussioni. Con la nascita del governo Draghi e il passaggio del partito di Matteo Salvini nella maggioranza, la presidenza targata Carroccio è entrata in contrasto con il dettato normativo – legge 124 del 2007 – che assegna all’opposizione, in questo caso a Fdi; il vertice dell’organo di garanzia.

 

Alla fine la Lega ha ceduto, ma in sede di dimissioni ha chiesto un passo indietro di tutti i componenti e una nuova elezione del plenum. I presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati, escludendo questa possibilità hanno ritenuto il Comitato “ancora integro nella sua composizione” e tale da poter “procedere all’elezione del nuovo presidente tra i membri attuali”. Se con l’elezione di Urso - unico rappresentante del partito di Meloni nel comitato e già vice presidente - il Copasir esce dall’impasse, non si può dire lo stesso del centrodestra. L’assenza dei due componenti leghisti è un chiaro segnale che il clima tra Lega e Fratelli d’Italia resta teso. Il momento è delicato. E il ruolo dell’organismo bicamerale che vigila anche sui Servizi lo è altrettanto, specie in questa fase.

 

A giorni il Consiglio dei ministri dovrebbe dare il via libera al decreto che istituisce la nuova Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Che si occuperà di tutto quanto concerne la difesa dalle minacce informatiche e la sicurezza cibernetica. L’Agenzia porta la firma dell’ex capo della Polizia, Franco Gabrielli, ora Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica nel governo Draghi. Il testo sarà vagliato anche dal Copasir.

 

Intanto Matteo Salvini e Giorgia Meloni, insieme ad Antonio Tajani e Maurizio Lupi, sono a colloquio in queste ore per un vertice sui candidati sindaci di ottobre. Se la leader di destra dovesse spuntarla sul nome di Enrico Michetti, che promuove da settimane per la corsa al Campidoglio, oggi potrà dirsi soddisfatta di aver fatto l’en plein.

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