Ore cruciali per il Movimento

Conte e la sfida a Grillo: sul nuovo Statuto si esprima la comunità 5S

Durante la conferenza stampa al tempio di Adriano l’ex premier: “Non farò da prestanome, la diarchia sarebbe disfunzionale”. Ora la palla passa al Garante.

Conte e la sfida a Grillo: sul nuovo Statuto si esprima la comunità 5S

“Non accetterò un’operazione di facciata o di restyling e ambiguità o mancanza di chiarezza sulla distinzione di ruoli e funzioni. L’indirizzo e la direzione politica spettano al leader politico”.  Giuseppe Conte nell’attesissima conferenza stampa al Tempio di Adriano a Roma, alla presenza solamente dei giornalisti e senza eletti dei 5S, lancia il suo ultimatum a Beppe Grillo. E auspica “un coinvolgimento di tutta la comunità pentastellata perché si esprima sullo Statuto”, pur ritenendo il fondatore “un perno fondamentale del progetto”, se dovesse partire. “Beppe sa bene che ho avuto e avrò sempre rispetto per lui. Ma deve decidere se essere il genitore generoso che lascia crescere la sua creatura in autonomia o  genitore padrone che ne contrasta l’emancipazione”. E precisa: “per lui c’è e ci sarà sempre il ruolo di Garante, ma con una distinzione tra la filiera di garanzia, la filiera degli organi di politica attiva al cui vertice ci deve essere il leader politico, e la filiera di controllo”.

 

Non sembra uno che sta per mollare una vita da protagonista nell’agone partitico e istituzionale del Paese. Conte sostiene di non “avere un piano B” se Grillo non accettasse le condizioni poste. Nessun partito ‘personale’all’orizzonte: “chi mi conosce sa che non ho doppie agende. Quando lavoro anima e corpo a un progetto lo faccio con trasparenza”. Eppure, ogni ipotesi è in campo. Se lo Statuto non sarà accettato “valuterò cosa fare”, dice. Alle domande della stampa l’avvocato risponde da leader: per il M5s vuole un “fronte largo” e di sicuro nel centrosinistra.“Il nostro obiettivo”, spiega, “è contendere e proporre un progetto politico credibile, serio, a beneficio dei cittadini, competitivo e più solido rispetto a quello che proporrà la destra”.

 

Ma la vera sfida che l’ex presidente del Consiglio lancia a Grillo chiama in causa gli iscritti, la base pentastellata. “Alla comunità cinquestelle chiedo di non rimanere spettatrice passiva di questo processo e di partecipare a una valutazione sincera della proposta di Statuto e di esprimersi con un voto”. Ma “non mi accontenterò di una risicata maggioranza, mi metto in discussione”. Cosa risponderà a questo punto il Garante è tutto da vedere. E a dire il vero anche imprevedibile. Di certo, potrebbe essere rischioso uno strappo sulla decisione di dare la parola alla base, che l’avvocato ha chiesto pubblicamente di interpellare.

 

La partita tra Conte e Grillo, in ogni modo, è alle battute finali e il Movimento a un bivio. Il primo sottolinea: “non hasenso imbiancare una casa che ha bisogno di profonde ristrutturazioni”. E’ convinto che serva “un cambiamento” per “suscitare nuova forza propulsiva, proiettando lo sguardo in avanti”. Fa capire che sarebbe disposto a voltare pagina, ad andare oltre le parole pronunciate dall’ex comico qualche giorno fa: “Non è la battuta di Grillo che compromette il progetto, sono le diverse visioni a farlo. A Beppe dico che non ne faccio una questione personale, e non ho mai chiesto le sue pubbliche scuse: non sono certo una battuta sgradevole o un moto di nervosismo che mi preoccupano, per fortuna ho senso dell’ironia”.

 

Con lui “ho avuto un fittissimo scambio di mail, ho accolto un buon numero delle sue osservazioni. Le altre non posso accoglierle, perché alterano il disegno e creano confusione di ruoli”. Insomma, il punto vero è, e resta, uno solo: “la diarchia sarebbe disfunzionale”. In ogni caso da domani tutti i “documenti” su cui il leader in pectore ha lavorato e lo Statuto saranno nelle mani del Garante e Vito Crimi. Conte chiede che subito dopo “siano diffusi alla comunità”. Giornate cruciali attendono il M5S.

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