Il Concorso per il Sud bandito all’inizio dell’era Brunetta, caratterizzato da quella che doveva essere una vera e propria rivoluzione nel reclutamento del personale per il pubblico impiego, è stato un flop.
Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, nel corso di un’audizione in Commissione Affari Costituzionali al Senato, dove è in discussione la conversione in legge del Decreto sul Reclutamento nella PA ha spiegato che il “problema dei problemi” è rappresentato dal contratto a tempo determinato e nei livelli salariali non di mercato.
PA: flop del Concorso per il Sud. Brunetta spiega cosa non funziona
Si è conclusa martedì scorso la prima prova scritta del Concorso per il Sud, bandito per la ricerca di 2.800 tecnici qualificati in vista del reclutamento per il Pnrr e l’accrescimento della capacità funzionale della PA.
Nonostante la riapertura dei termini, che ha consentito a quasi tutti i 100 mila partecipanti di accedere alla prima prova scritta, solo la metà dei candidati è risultato idoneo, il 47%.
A scoraggiare i giovani tecnici sarebbe non solo il contratto a termine ma anche il compenso di 1.400 euro lordi al mese.
Il ministro per la Pubblica Amministrazione Brunetta lo sottolinea: “Se offri un contratto a termine e livelli salariali non di mercato il professionista super-qualificato ti fa un sorriso e ti dice no grazie”.
DL Reclutamento, Brunetta: passaggio parlamentare occasione per migliorare testo
Nel corso di un’audizione in Commissioni congiunte 1° Affari Costituzionali e 2° Giustizia del Senato della Repubblica sul disegno di legge di conversione in legge del dl 9 giugno 2021, n. 80, il provvedimento sulla Riforma dei concorsi nella PA, il ministro Brunetta ha ricordato che “il Decreto Reclutamento non è un provvedimento omnibus. Ha una sua specificità. Si tratta di un provvedimento che disciplina nuove regole straordinarie per un momento storico senza precedenti. Il passaggio parlamentare può e deve essere l'occasione per migliorare il testo, ma non possiamo correre il rischio che diventi un veicolo per interventi spot per assunzioni ordinarie nelle pubbliche amministrazioni”.
“Dobbiamo assumere velocemente i tecnici necessari per la gestione dei progetti del Pnrr con un rafforzamento della capacità amministrativa e quindi assunzioni per la transizione digitale e la giustizia”, sottolinea il titolare del dicastero di Corso Vittorio Emanuele aggiungendo che “alla fine del contratto a tempo determinato 3+2, questo verrà considerato titolo valido per una sorta di stabilizzazione del 40% per poter fruire nella PA di queste competenze”.
Per risolvere l’impasse Brunetta propone alcune soluzioni che vanno dagli Open day nelle Università a premi e produttività per aumentare i compensi dei più meritevoli.