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Cda Rai, ok a Fuortes e Soldi. Nel centrodestra tempesta sulle nomine

Per la presidente manca ancora il parere della Commissione di Vigilanza. Intanto la Meloni non perdona l’esclusione di FdI: è scontro con gli alleati

Cda Rai, ok a Fuortes e Soldi. Nel centrodestra tempesta sulle nomine

Il Consiglio di amministrazione della Rai dà il via libera alla nomina del nuovo amministratore delegato, Carlo Fuortes, indicato dal ministero dell’Economia e confermato dal Consiglio dei ministri tre giorni fa.

Bisognerà attendere, invece, mercoledì 21 luglio per la riunione della commissione di Vigilanza Rai che dovrà esprimersi – il parere è vincolante – sulla nomina della neo presidente, Marinella Soldi. La commissione parlamentare per ratificare la nomina della ex manager Discovery dovrà raggiungere la maggioranza dei due terzi, 27 voti su 40.

 

Intanto la partita dei componenti del nuovo Cda della tv pubblica agita il centrodestra e i rapporti nella coalizione diventano di giorno in giorno più tumultuosi. La mancata riconferma tra i consiglieri eletti dalle Camere di Gianpaolo Rossi, in quota Fratelli d’Italia, ha acceso una miccia che questa volta non sarà facile smorzare. Ieri la Meloni ha disertato la presentazione ufficiale a Milano del candidato sindaco del centrodestra, Luca Bernardi.

 

La leader di FdI avrebbe dovuto presenziare all’evento insieme a Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi, mentre Silvio Berlusconi è intervenuto con una telefonata. Nonostante Forza Italia e Lega provino a dare segnali di compattezza e unità, il clima è tesissimo. Da Fratelli d’Italia si leva un coro di proteste. La leader attacca: “Sono basita dal fatto che nessuno dica una parola. L’unico partito di opposizione, stimato come primo partito italiano, è stato buttato fuori dal Cda Rai. Se fosse accaduto in Ungheria avremmo sentito anche la Von der Leyen. Io non l’ho sentita”. E ancora: “C’è un problema di tenuta delle istituzioni. Ci sono conseguenze enormi per la democrazia italiana e per il pluralismo”.

 

Ma è evidente che a giocare il tiro mancino all’ex ministra della Gioventù sono stati proprio i suoi alleati. I quali hanno portato a casa due componenti nel Cda di viale Mazzini: Igor De Biasio, riconfermato per la Lega, e Simona Agnes in quota azzurri. È sul nome di quest’ultima che nel centrodestra si è consumato il ribaltone: il Carroccio e i forzisti a un certo punto hanno cambiato schema di gioco ed escluso il candidato della Meloni. La vicenda del Copasir – in cui Fratelli d’Italia come unica forza di opposizione è riuscita a strappare la presidenza alla Lega – ha senza dubbio ha inciso sulle nomine della televisione di Stato. Salvini ha voluto rifarsi così per lo smacco subito. 

 

Ma il capo della Lega fa finta di non accorgersi di ciò che accade, come se la regia dell’intera operazione non fosse farina del suo sacco. “Il centrodestra è unito a Milano, Roma, Napoli, Torino, Bologna e Trieste”, ripete. “Gli avversari non sono mai in casa e io sto cercando di spegnere ogni tipo di polemica”. Poi assicura: “La vicenda Rai si chiuderà con soddisfazione per tutti, tutti avranno voce. Il nostro avversario è la sinistra delle tasse”.

Silvio Berlusconi si muove sulla stessa lunghezza d’onda: “Il centrodestra è chiamato a una grande prova”, dice. Ma se sul voto in Vigilanza per il semaforo verde alla neo-presidente di viale Mazzini Fratelli d’Italia non ha chances di rivincita, perché dispone di soli due componenti, è su un altro fronte che la battaglia si sposta. Quello della presidenza della commissione, incarico attualmente ricoperto dal forzista Alberto Barachini. Come per il Copasir la leader della destra radicale cercherà un fronte ampio che appoggi la sua rivendicazione come unica forza all’opposizione. E da ieri ha dato inizio alle ostilità.    

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