Olimpiadi a porte chiuse

Tokyo, niente sesso alle Olimpiadi (causa Covid). Le nuove regole

Entra nel vivo il contro alla rovescia del via ai Giochi olimpiaci, ma pesa il timore di contagi e si corre ai ripari con provvedimenti “anti contagio”

Tokyo, niente sesso alle Olimpiadi (causa Covid). Le nuove regole

Il “mantra” che accompagna questo count down in vista della cerimonia di apertura dei Giochi olimpici e poi delle gare vere e proprie è "evitare forme inutili di contatto".


L’obiettivo, infatti, è limitare il rischio che si creino focolai, soprattutto nel villaggio olimpico dove, proprio nelle scorse ore, si sono registrati  nuovi casi di positività. Si tratta, in particolare, di due atleti sudafricani: due calciatori e un analista video, oltre al ct del rugby, appena arrivato in aereo in Giappone. Al momento sale, quindi, a 55 il numero di persone contagiate complessive alle Olimpiadi che stanno per prendere il via.

 

Ecco, dunque, la dura “legge”: impedire (o almeno sconsigliare più che vivamente) i contatti ravvicinati, in particolare i rapporti sessuali.

 

Olimpiadi, niente sesso e né baci tra gli 11.000 atleti

Le indicazioni sono chiare: evitare contatti rischiosi, il che significa mantenere il rispetto delle norme anti-Covid, ossia escludere incontri ravvicinati.

 

Se questa è l’indicazione generale, nello specifico il Cio, il comitato olimpico internazionale, e gli organizzatori dei Giochi di Tokyo hanno lasciato intendere che non saranno ammessi baci né niente sesso per gli olimpionici, pena l'esclusione dalle Olimpiadi. La regola vale per tutti gli 11.000 atleti presenti, che dovranno indossare sempre la mascherina, tranne quando mangiano, dormono o gareggiano. Potranno spostarsi solo dal Villaggio Olimpico ai luoghi di allenamento o competizione.

 

È chiaro che non sarà possibile controllare ovunque e in qualunque momento, ma il monito è al rispetto delle indicazioni, per evitare la diffusione di contagi e garantire la sicurezza di tutti.

 

Niente pubblico e niente tifo

Tra le limitazioni di questa edizione super blindata delle Olimpiadi c’è anche il divieto di tifare i propri atleti del cuore o del proprio Paese in forme che possano contribuire alla diffusione del virus.

 

In pratica, urla e assembramenti non saranno consentiti, né effusioni o supporto reciproco tra gli atleti in gara e quelli che assistono alle competizioni. L’unica forma di sostegno saranno gli applausi, ma ovviamente non dagli spalti che resteranno off limits per il pubblico, dopo la decisione di far disputare le gare a porte chiuse.

 

Il direttore esecutivo dei Giochi, Christophe Dubi, ha rassicurato che "gli incroci e le mescolanze tra atleti e popolazione sono molto limitati e il rischio viene mantenuto a un livello minimo". "Possiamo assicurare che la trasmissione tra i vari gruppi è quasi impossibile" ha aggiunto.

 

Costi lievitati causa Covid

A pesare in Giappone, però, sono anche i costi delle limitazioni messe in campo a causa del Covid. Oltre a dover escludere il pubblico dagli impianti sportivi della manifestazione, sono stati resi necessari interventi per aumentare la sicurezza, che hanno comportato un costo aggiuntivo di 2,3 miliardi di euro.

 

Al momento il budget complessivo delle Olimpiadi, che avrebbero dovuto disputarsi lo scorso anno, è di 13 miliardi. Lo slittamento, a lungo in dubbio per il timore di una quarta ondata, si è reso necessario per salvaguardare almeno gli introiti pubblicitari derivati dai diritti tv.

 

Quanto al pubblico giapponese, è stato deciso di imporre le porte chiuse, dopo che il governo ha prorogato lo stato di emergenza fino al 22 agosto, due giorni prima dell'inizio delle Paralimpiadi. In totale saranno 6.700 le persone ospitate nel Villaggio olimpico, tra atleti, staff e dirigenti. 

 

Le Olimpiadi inizieranno il 23 luglio

 

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