Il punto

Giustizia e Green pass: Se Draghi anche stavolta va per la sua strada

I tempi sono stretti e il governo ha fretta di superare le ‘frenate’ dei partiti. Il 30 il ddl penale arriva in Parlamento, domani Cdm scuola e carta verde

Giustizia e Green pass: Se Draghi anche stavolta va per la sua strada

Mentre il Senato si appresta a votare la conversione del decreto legge sulla governance del Piano di ripresa nazionale finanziato dall’Unione Europea, la politica è in fibrillazione. Nei prossimi giorni si attende la chiusura di importanti dossier su cui però manca ancora l’intesa tra governo e partiti di maggioranza. Più di quanto emerga dalle dichiarazioni ufficiali i punti di attrito tra Draghi e la sua coalizione sono di un certo rilievo e rischiano di surriscaldare ulteriormente il clima di questa fine luglio e della prima settimana di agosto. 

 

Il nodo più delicato resta quello della giustizia. Se è vero come è vero che il premier non ha intenzione di andare oltre gli ‘aggiustamenti tecnici’ concessi in questi giorni - rispetto al testo uscito dal Consiglio dei ministri e già votato all’unanimità da tutti i partiti - due sono le opzioni. O le forze politiche fanno un passo indietro rispetto alle richieste di modifica che con uno strano effetto a catena si sono moltiplicate nelle ultime 72 ore, oppure si va al muro contro muro. Situazione questa che non porterebbe a nulla di buono, visto che il governo ha già deciso di porre la questione di fiducia sul ddl della Guardasigilli, Marta Cartabia

 

A contestare le nuove norme sul processo penale, come è noto, sono stati per primi i Cinque Stelle che hanno chiesto di escludere i reati di mafia e terrorismo. Due giorni fa ha alzato le barricate Leu sui tempi di prescrizione e le nuove disposizioni sull’improcedibilità per mafia, terrorismo e corruzione. Poi si è aggiunta Forza Italia, che ha spinto per un allargamento del provvedimento ai reati della Pubblica amministrazione formalizzando alla Camera la proposta di modifiche sull’abuso di ufficio.

La richiesta è stata respinta con la conseguenza che ora gli azzurri sono sul piede di guerra più degli altri. Mediano, invece, i dem che hanno proposto un allungamento dei tempi previsti per stoppare i processi e renderli ‘improcedibili’. La Lega lascerebbe il testo così com’è ma non ha esitato a schierarsi con Fi a proposito dei  reati della PA. Anche Italia Viva è disposta a votare la riforma ma in materia di ipotesi delittuose contro l’amministrazione pubblica strizza l’occhio al centrodestra. Come se ne uscirà è difficile a dirsi. A meno che Draghi non scelga in queste ore di continuare a trattare. Ipotesi poco probabile, anche perché i tempi sono davvero stretti: venerdì la riforma Cartabia approda alla Camera, ed entro l’inizio della settimana prossima sembra che Palazzo Chigi la voglia approvata.


Altro tema divisivo è quello del Green pass e di come usarlo a scuola. Il pensiero del presidente Draghi sulla ‘carta verde’ è già stato esplicitato attraverso le norme che entreranno in vigore il prossimo 6 agosto: chi non è vaccinato non può partecipare alle attività che comportano rischi. Da qui l’obbligo deciso da Palazzo Chigi per sport, ristoranti al chiuso, iniziative pubbliche. Ora però se ne discute in relazione al personale scolastico per garantire il ritorno in classe. Il tema domani arriva sul tavolo del Consiglio dei ministri. Il titolare dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è “ottimista”. "Ne usciamo tornando a settembre tutti in presenza. È questo l'indirizzo chiaro del Governo. Ieri abbiamo avuto un confronto con i sindacati, loro hanno fatto delle richieste precise”.

Sulle norme che rendono obbligatoria la vaccinazione permane la posizione contraria di Matteo Salvini che insiste per lasciare libertà di scelta. Il leader del Carroccio è tuttavia in difficoltà: non si è mai schierato pubblicamente contro i ‘no vax’ ma in seno all’esecutivo non vuole spingere più di tanto. Su questo argomento Draghi non accetta ambiguità e glielo ha fatto capire chiaramente qualche giorno fa in conferenza stampa: “Chi invita a non vaccinarsi, invita a morire”.

 

Intanto oggi la Commissione tecnico scientifica dell’Aifa ha approvato perché sicuro ed efficace l’estensione dell’utilizzo del vaccino Spikevax (Moderna) per i ragazzi tra i 12 e i 17 anni, accogliendo il parere dell’Ema, l’Agenzia Europea per i Medicinali. Una buona notizia che potrebbe costituire un passo in avanti verso le indicazioni espresse dall’associazione dei presidi che chiede l’estensione del Green pass agli studenti che possono farlo. Ma sull’obbligo si discute ancora

 

Quanto agli insegnanti il ministro Bianchi ha specificato che “l’85 per cento su base nazionale è vaccinato, ci sono delle differenze regionali ma contiamo di raggiungere l'85-90 per cento in tutto il Paese. Nei prossimi giorni il governo prenderà evidenza se servirà un ulteriore passaggio per un bisogno di omogeneizzazione. La scuola è il mondo che ha risposto meglio”.

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