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Mattarella e il semestre bianco: cos’è, cosa significa e l’eccezione

A febbraio 2022 scade il settennato del presidente della Repubblica. Cosa cambia per il Parlamento, perché se ne parla e che poteri perde Mattarella

Mattarella e il semestre bianco: cos’è, cosa significa e l’eccezione

Da oggi, 3 agosto, inizia ufficialmente il semestre bianco, ossia il conto alla rovescia in vista della fine del mandato del Capo dello Stato. A febbraio 2022 Sergio Mattarella lascerà, infatti, il Quirinale. Per ora non sarà più possibile sciogliere le Camere e indire nuove elezioni.

Ecco che risvolti può avere questo periodo che precede la scelta di un successore.

 

Cos’è il semestre bianco

Con questo termine si intende il periodo di sei mesi che coincide con la fine del mandato del presidente della Repubblica, che complessivamente dura 7 anni. In base a quanto previsto dall’articolo 88 della Costituzione italiana durante questi sei mesi il Capo dello Stato perde uno dei suoi poteri.

 

Nel testo si legge, infatti, che “può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura”.

 

Perché è stato introdotto

Il semestre bianco è stato introdotto su volontà dei padri costituenti per evitare eventuali manovre da parte del Quirinale, in grado di influenzare la vita Parlamentare e del Governo.

 

Il divieto di sciogliere le Camere durante il semestre bianco, infatti, impedisce di fatto la fine del mandato di senatori e deputati da parte di un Capo dello Stato che stia per lasciare l’incarico, in modo da posticipare le elezioni del proprio successore o per evitare che sia scelto un nuovo Presidente poco gradito a quello in carica, ma sostenuto dal Parlamento.

 

L’eccezione

La Costituzione, però, prevede anche un’eccezione. Si riferisce al caso in cui gli ultimi sei mesi di mandato del Presidente della Repubblica coincidano anche con la fine della legislatura. È quanto accaduto nel 1992, quando il settennato dell’allora guida del Quirinale, Francesco Cossiga, terminava il 3 luglio e coincideva appunto al semestre della fine della X Legislatura, in scadenza naturale il 2 luglio, dunque in data quasi coincidente. Cossiga non avrebbe, dunque, potuto sciogliere le Camere nel suo semestre bianco, permettendo di andare a regolare votazione.

 

Un vantaggio o uno svantaggio?

In questi giorni si è iniziato a discutere di semestre bianco, che inizia proprio il 3 agosto e dunque dà avvio ad un periodo nel quale non sarà possibile andare ad elezioni anticipate.

Qualcuno ritiene che ciò sia una garanzia di tenuta del Governo, altri invece ravvisano una limitazione alla possibilità di andare ad elezioni anticipate. Se su questo punto rimane una discordanza di opinioni, resta invece la consapevolezza che durante i prossimi sei mesi tutti gli altri poteri del presidente della Repubblica saranno invariati.

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