La ricerca della verità

Draghi non si ferma, la svolta sul comitato sugli atti delle stragi

L’organo passa sotto la guida di Palazzo Chigi. Il direttore dell’Archivio di Stato non ne sarà più presidente. Soddisfatti i familiari delle vittime

Draghi non si ferma, la svolta sul comitato sugli atti delle stragi

Il primo passaggio di rilievo si era verificato lo scorso 2 agosto, in una data simbolicamente molto forte, quella della strage che quarantuno anni fa colpì al cuore la città di Bologna. La desecretazione degli atti sulla Loggia massonica P2 e l’organizzazione Gladio è stata decisa dal premier con apposita direttiva. I documenti passeranno all’Archivio di Stato e saranno consultabili. Ma ieri Palazzo Chigi è andato oltre e ha messo a segno una riforma che ha colto molti di sorpresa: la guida del comitato per la desecretazione degli atti sulle stragi passerà alla presidenza del Consiglio. L’annuncio sarebbe stato fatto dallo stesso premier in un incontro con i familiari delle vittime. A presiedere l’organo consultivo sarà ora il segretario generale di Palazzo Chigi, Roberto Chieppa, e non più il direttore dell’Archivio di Stato, che dal 30 agosto è Andrea De Pasquale.

Una nomina, quella di De Pasquale, che ha suscitato proteste e polemiche di intellettuali e delle stesse associazioni dei familiari. Da direttore della Biblioteca nazionale centrale di Roma si era distinto nel 2020 per avere deciso di acquisire l’archivio di Pino Rautidefinito ‘statista’ e ‘personaggio chiave della destra italiana’. Un elogio ingiustificabile, in netta antitesi con il passato del segretario del Movimento Sociale Italiano che fu esponente della Repubblica di Salòfondatore di Ordine Nuovo implicato in molti dei misteri italiani degli anni settanta e ottanta collegati alla destra eversiva.

 

"Per noi è importante che a presiedere il comitato non sia De Pasquale. Si tratta di un passo decisivo per la ricerca della verità. Su di lui abbiamo espresso le nostre perplessità in relazione al fondo Rauti e abbiamo anche chiesto l’accesso agli atti sulla sua nomina”, dichiara il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di BolognaPaolo Bolognesi. “In questi anni abbiamo trovato mille ostacoli. Ora c'è una precisa volontà di Draghi di migliorare le cose e il suo impegno per noi ha grande valore, poi come sempre verificheremo i fatti”, aggiunge. Presenti all’incontro di Palazzo Chigi anche i rappresentanti dei familiari dei caduti nelle stragi di Piazza della Loggia a BresciaManlio Milani, della strage di UsticaDaria Bonfietti, e la direttrice dell'Archivio storico Flamigni, Ilaria Moroni.

 

Il premier ha assicurato “massimo impegno” per rispondere alle loro richieste: “chiarezza e giustizia, quale contributo importante ai fini della ricostruzione di vicende drammatiche che hanno caratterizzato la recente storia del nostro Paese”, ha sottolineato. In una nota diffusa in serata da parte della presidenza del Consiglio si conferma, dunque, “la determinazione del Governo a far sì che le amministrazioni diano piena e immediata attuazione alle direttive del 22 aprile 2014 (governo Renzi, Ndre del 2 agosto 2021, che dispongono la declassifica e il versamento straordinario anticipato all’Archivio centrale dello Stato da parte di tutti i ministeri di documenti in loro possesso riguardanti le stragi in Italia tra il 1969 e il 1984 e di quelli concernenti l’organizzazione Gladio e la Loggia massonica P2”.

Ora sarà interessante verificare quanto i documenti, a cui non è stato possibile accedere fino ad oggi, possano svelare sui drammi e i punti oscuri di un pezzo di storia di questo Paese rimasto ancora senza verità.

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