Le pagelle della partita con il CSKA

Anche con la squadra B la Roma apre alla grande la Conference League

Mourinho dosa i titolari: Pellegrini è ormai il faro, El Sharawy la prima risorsa dalla panchina, Villar e Diawara potrebbero fare di più. Le pagelle

Anche con la squadra B la Roma apre alla grande la Conference League

La Roma scende in campo all’Olimpico contro il CSKA nella sua prima sfida nella nuova competizione europea, la Conference League. Mourinho scalda i motori, preservando però i suoi titolari in vista del campionato, che lui considera “la priorità stagionale”.

Dal primo minuto vengono confermati solo Rui Patricio, Mancini e Pellegrini. Gli altri sono le seconde linee che sinora hanno trovato meno spazio e possono finalmente dimostrare il loro valore. Tra tutti si aspetta una risposta importante da elementi come Calafiori, Smalling e Carles Perez, tra i più blasonati per mettere in difficoltà i titolari. Si prende il posto El Shaarawy dopo l’eurogoal fatto con il Sassuolo. Davanti il solo Shomurodov a trascinare la squadra. 

 

Pagelle Roma-CSKA Sofia:

Rui Patricio, voto 6: Non è il colpevole principale della rete avversaria, ma sicuramente da quella posizione poteva fare di più. Da lì in poi la sua gara rimane calma e senza pericoli: si dimostra migliorato anche nel gioco con i piedi. 

 

Chris Smalling, voto 5,5: Del centrale inglese di grande livello, ad oggi, vi è solo il ricordo: la sua condizione fisica e mentale, nonostante la grande esperienza, non è superba e lo si vede soprattutto nel goal del vantaggio bulgaro. Perde anche molti scontri in elevazione, in cui si fa superare soprattutto quando cerca di anticipare alzando il baricentro. Una riserva importante, che però ha perso tanto smalto. 

 

Gianluca Mancini, voto 6: Una partita iniziata malissimo, con un errore che costa il vantaggio avversario: si fa superare con grande facilità, sbagliando totalmente il tempo dell’intervento. Da lì però riprende con coraggio la sua partita, impedendo ogni tipo di incursione nella propria area di rigore. È uno dei pilastri del team e il fatto che Mou lo confermi con continuità dimostra la sua grande crescita dalla scorsa stagione, in cui doveva eliminare il suo lato “fragile”. Nel finale si prende pure la gioia del goal, ribattendo in rete un pallone finito sul palo e calando il definitivo poker.

 

Rick Karsdorp, voto 6,5: Che la Roma abbia trovato finalmente un terzino di grande spinta e di buona concentrazione difensiva è indubbio, ma allo stesso tempo l’errore sul primo goal parte anche da una sua disattenzione. Deve avere più leggerezza nel ritornare in posizione, dopo aver cavalcato la fascia, poiché a volte la squadra si ritrova scoperta a causa delle lunghe sovrapposizioni. In ogni caso, manda più volte palloni dentro per le punte, proponendosi con continuità e risultando una pedina offensiva in più. L’assist del vantaggio che fornisce al capitano ne è la prova lampante. 

 

Riccardo Calafiori, voto 6,5: È vero può risultare timido ed inesperto in tante occasioni importanti, in tutte le due fasi, però la sua grinta e il suo grande cuore, nelle poche occasioni in cui il mister lo chiama in causa, sono sempre presenti. Non molla mai, cercando molto i compagni in verticalizzazione. Spinge, proponendosi negli spazi stretti della difesa avversaria, e fornisce pure l’assist del tris.  Si rimette sempre molto velocemente in posizione quando termina l’azione, senza rischiare di lasciare libera la corsia. Un buon prospetto, che merita minutaggio per crescere.

 

Gonzalo Villar, voto 6: È sicuramente desolante che la sua enorme crescita abbia subito un brusco stop con il cambio di allenatore. Il tecnico portoghese non lo vede, e nella sfida con il CSKA si è capito il motivo: non riesce ad impostare come faceva lo scorso anno, con personalità e coraggio. Cerca maggiormente la giocata facile, quando si imposta, e tende a recuperare palla con degli anticipi, piuttosto che con degli interventi caparbi. Le qualità non si discutono, si vede che la giovane età è un fattore da non dimenticare, ma deve entrare di più nella nuova mentalità di questa Roma, composta da guerrieri rocciosi. Il tecnico lo sostituisce per primo, probabilmente con la speranza di avere maggiore velocità in mezzo. 

 

Amadou Diawara, voto 6:  Sicuramente non è stato negativo, ma è un lontanissimo parente del talento di Napoli. Si limita al possesso nella propria metà campo, senza riuscire a creare pericoli particolari ai centrocampisti avversari, che gli fanno da schermo. Pressa con costanza, senza la giusta cattiveria nell’affondare il tackle. Una prestazione corretta, che può considerarsi al massimo sufficiente. Di questo passo però si rischia di non valorizzare un ragazzo che comunque ha delle qualità importanti, soprattutto da mezzala. Forse rimane ancora un po’ fuori dalle idee tecniche del portoghese. 

 

Carles Perez, voto 5: Tra i meno positivi in campo, non sfrutta al meglio l’occasione che gli viene concessa. Si vede poco e tende a nascondersi spesso dietro la linea dei difensori. Trovato due volte in fuorigioco, tenta maggiormente di andare in profondità, invece di puntare l’uomo, che sarebbe la sua caratteristica principale.  Zero conclusioni e pochissimi uno contro uno: la sua mancanza di impegno nel spaccare l’area di rigore è palese, rivelando un lato molto fragile. Deve crescere indubbiamente, ma è di livello per questa squadra? 

 

Lorenzo Pellegrini, voto 8,5: Merita senza dubbio una lode su tutti i giocatori presenti all’Olimpico stasera: la sua crescita è paurosa e la fascia da capitano lo rende sempre più leader. Dall’ennesimo goal stagionale, alla creazione di tre palle goal nitide per i suoi compagni nella prima frazione. Riprende il secondo tempo con un’altra rete, che sancisce definitivamente il risultato. Veloce nello spazio, tecnicamente superiore al resto dei giocatori e soprattutto dall’anima totalmente giallorossa. È l’elemento chiave di questa rosa, e Mourinho si affida alle sue qualità delicate, magiche e soprattutto vincenti. Che giocatore! (Abraham, voto 7: Entra e segna sul filo del fuorigioco una rete da classico 9 d’area di rigore. È l’asso della squadra, la punta giusta per ereditare una maglia pesante)

 

Stéphan El Shaarawy, voto 7,5: Ormai abbiamo capito che genere di giocatore è il faraone. Tende a sparire in diverse frazioni della gara, ma quando si illumina, ti cambia il risultato, risultando spesso decisivo. Tre giorni fa ha regalato punti d’oro ai suoi contro il Sassuolo, nella sfida contro i bulgari sancisce la rete del sorpasso, mettendo i suoi su un binario vincente. Tenta qualche giocata personale, evitabile, rallentando le ripartenze, ma fa parte della sua natura cercare l’uno contro uno anche quando sarebbe meglio passare il pallone. In ogni caso, è la prima scelta dalla panchina di Mou, che si affiderà a lui in tutte le gare della stagione. E magari quella panchina la vedrà sempre meno. 

 

Eldor Shomurodov, voto 7: Tra i vari acquisti di spessore che ha comprato la società in estate, lui è rimasto inizialmente nella penombra, senza farsi riempire di responsabilità. Questo lo ha aiutato nell’imporsi in campo, nonostante la tifoseria non lo ritenesse un elemento fondamentale. La sua presenza permette al mister di variare le scelte, sia degli esterni sia della prima punta. Crea molto, spreca qualche occasione ghiotta e fornisce due assist importanti per chiudere la gara. Si sta ritagliando uno spazio in mezzo a tanti colossi, ma passo dopo passo, questa può essere la sua competizione. 

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