tensione a est

La “guerra dei migranti” tra Polonia e Bielorussia: cosa succede

Sono centinaia, soprattutto donne e bambini, accalcati al confine polacco dove però sono stati fermati dai militari. Critiche di Usa e Ue a Varsavia

La “guerra dei migranti” tra Polonia e Bielorussia: cosa succede

"Gli stranieri che sono vicino al confine hanno dichiarato l'intenzione di entrare nel territorio ed esercitare il diritto a fare richiesta per lo status di rifugiati nell'Ue". Così il portavoce della Commissione frontiere statali del governo bielorusso, Anton Bychkovsky, a proposito della situazione che si è verificata al confine con la Polonia e che è già stata ribattezzata “la guerra dei migranti”.

Sono in centinaia i richiedenti asilo che hanno raggiunto a piedi il confine tra Bielorussia e Polonia, per poi essere respinti da un cordone di forze di polizia e militari, che hanno impedito l’ingresso nella zona a sud del passaggio della frontiera a Kuznica Bialostocka.

 

Cosa sta succedendo

Quello che è in corso è un vero e proprio braccio di ferro tra Minsk e Varsavia, con il governo bielorusso che – a detta degli attivisti – sta spingendo i migranti al confine con la Polonia, per far sì che lascino il proprio Paese per entrare in territorio polacco, mentre Varsavia risponde dispiegando migliaia di uomini alla frontiera, proprio per impedire ingressi illegali.

Secondo l'attivista bielorussa Sviatlana Tsikhanouskaya, "Il regime bielorusso intensifica la crisi dei confini: i migranti vengono spinti al confine da uomini armati. Il traffico di migranti, la violenza e i maltrattamenti devono cessare”. Su Twitter la donna ha aggiunto: “È necessaria una risposta forte".

 

Von Der Leyen: “Da Minsk cinismo inaccettabile”

Sul caso è intervenuta anche la Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, che ha detto: "Faccio appello agli Stati membri ad estendere il regime di sanzioni nei confronti del regime bielorusso responsabile di questi attacchi ibridi".

La numero uno della Commissione ha anche parlato di “cinismo inaccettabile” dicendo: “La Bielorussia deve smettere di mettere a rischio la vita delle persone. La strumentalizzazione dei migranti a fini politici da parte della Bielorussia è inaccettabile. Le autorità bielorusse devono capire che fare pressioni in questo modo sull'Unione europea attraverso una cinica strumentalizzazione dei migranti non le aiuterà a raggiungere i loro scopi".

 

Usa puntano il dito contro la Bielorussia

L’eco degli avvenimenti al confine est dell’Europa è arrivata anche Oltreoceano. Il dipartimento di Stato americano ha lanciato un avvertimento affinché la Bielorussia cessi di "orchestrare" i flussi di migranti verso l'Europa. Da Washington è stata espressa anche preoccupazione per le immagini che arrivano in queste ore dai confini tra Polonia e Bielorussia e che riguardano migranti in arrivo, soprattutto, dal Medio Oriente.

 

Lo scontro e i precedenti

Non è la prima volta che cresce la tensione al confine tra Polonia e Bielorussia. Lo scorso agosto si erano verificati fatti analoghi con diversi profughi afghani, in fuga dopo l’arrivo al potere dei talebani. Ora la situazione è tornata a precipitare dopo che il ministro della Difesa polacco, Mariausz Blaszczak, su Twitter ha affermato: "Siamo pronti a difendere la frontiera".

Alla frontiera sono stati schierati 12mila militari, che hanno respinto un primo "attacco" dei migranti, per lo più giovani uomini di origine africana e mediorientale, come fatto sapere dalla Difesa polacca. Secondo il governo di Varsavia almeno un militare bielorusso era a fianco dei richiedenti asilo che hanno cercato di varcare la barriera di filo spinato costruita al confine dalle autorità polacche.  Le forze armate polacche hanno sparato gas lacrimogeni sui migranti che avevano cercato di aprirsi un varco con vanghe e cesoie nella barriera.

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