Le stime dell’Ue

Ue, Gentiloni: presentate nuove previsioni macro-economiche autunnali

Ritorno più rapido del previsto, permane incertezza con “rischi di peggioramento”. PIL Italia +6,2% nel 2021, +4,3% nel 2022. Debito-deficit Italia in calo.

Ue, Gentiloni: presentate nuove previsioni macro-economiche autunnali

Nonostante una serie di “turbolenze” che hanno segnato lo scenario di ripresa nel continente (che teme l’intensità di una quarta ondata di coronavirus), i livelli di produzione sono tornati come quelli prelockdown. Si prevede che l’economia dell’Unione europea continuerà ad espandersi durante il periodo di riferimento delle stime dell’Ue, raggiungendo un tasso di crescita del 5%, 4,3% e 2,5% nel 2021, 2022 e 2023.

 

Con quasi il 14% in termini annuali, il tasso di crescita del PIL dei 27, nel secondo trimestre del 2021, è stato il valore più alto mai registrato dall’inizio della pandemia. Con l’avanzare delle campagne di vaccinazione e la progressiva revoca delle restrizioni, in primavera, i mercati si sono ripresi, con andamenti positivi protrattisi anche nel corso dell’estate per effetto delle riaperture. È quanto emerso dalle Previsioni macro-economiche d’autunno, illustrate oggi a Bruxelles dal Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni.

 

Ma sebbene l’impatto dell’emergenza sanitaria sull’attività economica si sia gradualmente indebolito, l’uscita dalla fase di recesso continuerà a dipendere dal futuro andamento dei contagi, sia all’interno che all’esterno dei confini Ue. A destabilizzare un quadro complessivamente positivo c’è anche l’impennata dei prezzi dell’energia e le interruzioni della catena di approvvigionamento diffuse in diversi settori. Ecco perché il Commissario Gentiloni ha concluso che “la bilancia dei rischi di previsione si è posta verso il basso”, verso un peggioramento rispetto alle stime già elaborate.

 

 

Inflazione: massimo storico nell’ultimo decennio

L’aumento generalizzato dei prezzi potrebbe risultare superiore alle previsioni se i vincoli di offerta fossero più persistenti e gli aumenti salariali superiori alla produttività venissero trasferiti sui prezzi al consumo. “L’inflazione dell’Ue dovrebbe raggiungere il 2,6% nel 2021 e moderare leggermente al 2,5% nel 2022. All’1,6% nel 2023” ha detto Gentiloni, aggiungendo che “i mercati del lavoro sono destinati a riprendersi, ad espandersi, con l’attività economica che dovrebbe continuare a crescere, l’occupazione dovrebbe aumentare al di sopra dei livelli pre-pandemia ed il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere al 6,5% nel 2023”.

 

Italia: debito-deficit in calo

Le previsioni indicano un “disavanzo pubblico più basso del previsto” che – per la gran parte dei 27, ma ad esclusione di Danimarca, Svezia e Lussemburgo – dovrebbe superare il 3% del PIL nel corso del 2021. L’accelerazione del PIL stia manifestando conseguenze migliori del previsto sullo stato dei conti pubblici, con un deficit e un debito pubblico italiano minori delle aspettative. “È grazie al coraggio degli investimenti, come quelli messi a disposizione dal piano NGEU, che si riportano in ordine i conti, non con l’austerità” – ha dichiarato Patrizia Toia (eurodeputata Pd), ricordando che di questo “ si dovrà tenere conto nella discussione in corso sulla riforma del Patto di Stabilità”.  

 

Sul caro-energia e la ripresa, l’eurodeputata ha detto che “le sorti dell’economia europea nei mesi invernali dipenderanno dal buon proseguimento della campagna di vaccinazione”, ma bisogna anche far fronte al ritorno dell’impennata nei prezzi delle bollette, dove serve “un'iniziativa europea” decisa, “con acquisti e stoccaggio comune di gas”. Oggi Gentiloni ha confermato che c’è “il rischio che la scarsità di gas produca aumenti dei prezzi dell’energia”, ma che “molti Governi, tra cui quello italiano, hanno risposto a misure di sostegno per le fasce più vulnerabili”.

 

Ipotesi su “rischi politici”

A detta di Gentiloni, l’impatto dei “rischi politici” sull’andamento della ripresa economica ha il suo peso. “Solo un marziano potrebbe dire che non ci sono rischi politici”. Così ha risposto ad una domanda con cui si è chiedeva se la Commissione tenga conto dei nodi politici nell’azione di sostegno alla ripresa e dei cicli elettorali, ad esempio in economie influenzate dalle elezioni, come Francia e Italia.

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