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Pagelle ottavi di Champions League: Inter sei bella ma sfortunata

I neroazzurri si presentano al meglio sotto gli occhi dei propri supporter, sfidando alla pari la corazzata di Klopp ma subiscono le reti su calcio piazzato

Pagelle ottavi di Champions League: Inter sei bella ma sfortunata

A San Siro termina 0-2 tra l’Inter e il Liverpool, dopo una grande gara da parte di Inzaghi, che perde colpi negli ultimi dieci minuti. Una partita gestita con coraggio, affrontando i Reds a muro duro e concedendo poco spazio, specie nel primo tempo, dove giocano una gara quasi perfetta. Si fanno ingannare da un doppio calcio piazzato, che mette a forte rischio il passaggio del turno, che si definirà ad Anfield, il prossimo 3 marzo. I ragazzi di Inzaghi devono essere comunque soddisfatti per aver giocato alla pari di una delle più grandi forze calcistiche mondiali. Il sorteggio di recupero non se lo meritavano.

I voti dell’Inter:

Samir Handanovic voto 5,5: Gioca una prima frazione con grande sicurezza, richiamando continuamente la difesa, che alza spesso il baricentro. Esce con coraggio sulle palle alte, limitando ogni tipo di offensiva dall’esterno. Sul secondo goal non vede partire la palla, ma sul primo vantaggio il suo posizionamento è totalmente rivedibile. Si mette sul primo palo, lasciando così l’intero specchio della porta sguarnito. Un errore che pesa psicologicamente sui compagni, che poco dopo subiscono il raddoppio.

 

Stefan De Vrij voto 6: Ancora una volta si dimostra in una fase discontinua, alternando ottimi movimenti difensivi, a errori banali in fase di costruzione. Il suo limite è la pressione che si porta sulle spalle, che lo porta a commettere ingenuità, che spesso sono realmente rischiose. Ha perso lucidità nell’intervenire con forza, facendosi scappare talvolta Jota alle spalle. L’infortunio lo condiziona, anche si in due occasioni si immola con coraggio, tirando fuori quel carattere a cui tutti siamo sempre stati abituati. Ha bisogno di un rilancio psicologico. 

 

Milan Skriniar voto 7,5: Ha un ruolo molto complesso: marcare un neo campione d’Africa in totale fomento. E lo fa al meglio. Adotta una strategia rischiosa, cercando con continuità l’anticipo sulla mediana. Così facendo il baricentro è rimasto molto alto, rischiando alcune incursioni da parte dei velocisti inglesi. Annichilire Mané non è per tutti e grazie alla sua fisicità e i suoi movimenti rapidi, l’ha fatto al meglio. Nella prima frazione sfiora anche la rete con una girata su calcio piazzato.

 

Alessandro Bastoni voto 6,5: Al contrario di Skriniar, preferisce mantenersi sino alla propria area di rigore, scivolando su Salah solo al momento della conclusione. Tecnicamente è una certezza, grazie alle sue percussioni sino alla trequarti avversaria concede maggiore massa offensiva ai suoi compagni, tentando anche dei lanci millimetrici in avanti. Un regista difensivo, ma con i piedi da numero dieci.Sul goal di Firmino arriva un po’ in ritardo nell’anticipo, concedendo la spizzata, anche se non è il principale colpevole.

 

Marcelo Brozovic voto 7: Si rivede finalmente il vero Brozovic, quello a cui siamo stati sempre abituati, al di fuori dell’ultimo mese, in cui ha peccato in alcune gare. È una gru in mezzo al campo, raccoglie ogni tipo di pallone che passa dalle sue parti, smistandolo rapidamente e permettendo diverse ripartenze. A livello di lanci orizzontali è un geometra, vista la semplicità con cui cambia fronte di gioco, dopo un singolo controllo. Garantisce equilibrio alla difesa, schermando gli attacchi centrali. Si muove anche da imbuto per far filtrare la palla in avanti, come se fosse un trequartista aggiunto. 

 

Arturo Vidal voto 6: La lotta non manca e bisogna saperlo elogiare quando gioca gare da combattente. Il problema rimane però nella forma fisica, visto che arranca molto a mantenere i ritmi degli avversari, specie quando fuggono in velocità. Per Barella sarebbe pane quotidiano, il cileno invece deve intervenire più volte in scivolata, regalando anche calci piazzati pericolosi. SI fa stranamente vedere in avanti, più spesso rispetto al solito, cercando la conclusione in due occasioni. Una riserva che ci ha messo il cuore. 

 

Ivan Perisic voto 6,5: Una gara di sacrificio, in cui fa avanti e indietro sulla fascia, creando anche qualche palla goal invitante. Mette in mostra diverse percussioni sulla fascia, puntando con coraggio un terzino dalle doti uniche come Arnold. Anche in fase difensiva non si risparmia, specie quando deve coprire il buco lasciato da Bastoni, costantemente in avanti. Un giocatore essenziale per la rosa, le sue diverse doti lo rendono duttile, dando maggiori scelte a Inzaghi, che lo svaria per il campo.  

 

Hakan Calhanoglu voto 7,5: Finalmente la prestazione che tutti si aspettavano da parte sua.  La vittoria non è arrivata, ma la gara del turco è da sottolineare, per la qualità tecnica che mette in luce a San Siro. Tra colpi di tacco, movimenti di corpo per saltare l’avversario e lanci geometrici, si è dimostrato un fantasista da dieci e lode. Colpisce una traversa clamorosa, che avrebbe dato un’altra faccia alla gara. Deve essere lui l’elemento chiave della squadra, per le qualità tecniche superiori alla media.

 

Denzel Dumfries voto 6,5: È un momento positivo per lui, che ha finalmente trovato la tranquillità e le certezze che mancavano ad inizio stagione. Un vero treno sulla fascia, capace di saltare Robertson con una certa semplicità. Fa maggiore fatica quando viene puntato, rispetto a Perisic si tiene maggiormente in avanti. I pericoli maggiori del Liverpool arrivano dalle sue parti, ma in ben due occasioni mette in luce delle scivolate rischiose, ma efficaci, a pochi passi dall’area. I margini di crescita sono ampi: può a tutti gli effetti diventare completo.

 

Lautaro Martinez voto 5,5: Ormai da un mese a questa parte siamo abituati a vederlo con uno spirito spento, senza la solita cattiveria agonistica a cui ci ha sempre abituati. Sbaglia diversi controlli, facendosi inghiottire dalla morsa di Van Dijk e senza usare abbastanza la testa in alcune scelte tattiche, davvero impulsive. Le critiche lo stanno divorando e la sua voglia di spaccare il mondo quando va in campo, lo annebbia nell'essere generoso con i compagni: troppe giocate singole, che non riescono nel modo migliore. Le continue sostituzioni però non fanno bene al suo umore. 

 

Edin Dzeko voto 6,5: L’attacco si appoggia su di lui, anche se Konaté lo massacra su tutti i fronti offensivi. Subisce diversi falli, che permettono alla squadra di respirare nei momenti in cui vi è un forte pressing dei Reds. Le palle alte, con le sponde sono il suo forte, ma vista la serata no di Lautaro, si sacrifica anche da esterno, garantendo profondità. La leadership che mette su ogni pallone e in ogni incitamento per i compagni, sono la normale spiegazione del perché per Inzaghi sia insostituibile. Un’arma in più di questa Inter. 

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