la guerra economica

Un mese di guerra e una giornata decisiva per Europa, Russia e mondo

In un solo giorno sono il vertice Nato, il G7 e il Consiglio europeo. All’assemblea Onu, intanto, Pechino si schiera con Mosca. Zelensky parla ai francesi

Un mese di guerra e una giornata decisiva per Europa, Russia e mondo

Il presidente statunitense, Joe Biden, lo aveva già annunciato prima della partenza e oggi lo ribadisce: occorrono nuove sanzioni contro la Russia, che ha inducano a fermare il conflitto in corso in Ucraina. Ma le misure hanno anche lo scopo di indebolirla economicamente, in quella che non è solo una guerra sul campo, che dura esattamente da un mese.

Il capo della Casa Bianca sa, però, che deve fare i conti con una forte dipendenza di molti paesi europei dal gas russo, in particolare di Germania e Italia. Lo stesso vale per il petrolio, dunque non è pensabile un blocco alle importazioni.

L’obiettivo della visita di oggi – la terza dal suo insediamento alla Casa Bianca – ha però lo scopo di rinsaldare l’alleanza con i partner europei, proprio mentre la Cina si è schierata con la Russia al consiglio dell’Onu, appoggiando una risoluzione di Mosca, che però non è passata.

Il punto.

 

La giornata, gli incontro, le nuove sanzioni

Il primo appuntamento di oggi è l’incontro con i leader della Nato a Bruxelles, seguito dal vertice del G7 per discutere le conseguenze delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dagli alleati. Joe Biden ha in agenda anche un incontro bilaterale con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, intervenendo anche al vertice del Consiglio europeo, a cui seguirà una conferenza stampa per illustrare i risultati dei colloqui di una giornata così intensa e cruciale, anche per le sorti dei rapporti tra Europa e Russia.

Domani, venerdì 25, il presidente Usa si recherà invece a Varsavia per incontrare il presidente polacco, Duda portando solidarietà e appoggio a quello che è il Paese Nato confinante con l’Ucraina e più esposto alle conseguenze del conflitto in corso. Il presidente statunitense visiterà le truppe americane e, anche in questo caso, avrà un incontro con la stampa.

Ufficialmente non è prevista alcuna visita ad un campo profughi, anche se fonti della Casa Bianca hanno parlato di una possibilità ancora aperta.

 

Cina e Russia unite all’Onu (ma “bocciate”)

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, intanto, ha bocciato la risoluzione proposta dalla Russia che chiedeva l’accesso agli aiuti e protezione ai civili in Ucraina, senza menzionare il ruolo di Mosca nella guerra. La Cina ha appoggiato la proposta russa, unico Stato membro a farlo, mentre i restanti 13 componenti si sono astenuti. Una risoluzione umanitaria elaborata dall’Ucraina dovrebbe essere votata all’Assemblea Generale nei prossimi giorni.

 

Zelensky accusa i colossi francesi (ma assolve Abramovich)

Mentre non si spegne la speranza di trovare un accordo sulla fine delle ostilità, il presidente ucraino, Zelensky, ha chiesto a quello Usa, Biden, di non sanzionare Roman Abramovich. Come riporta il Wall Street Journal, l'oligarca ex patron del Chelsea potrebbe giocare un ruolo nel facilitare i negoziati di pace con la Russia. In una bozza di sanzioni del Dipartimento del Tesoro americano era infatti inserito anche il nome dell’imprenditore, che aveva già presenziato agli incontri.

Lo stesso Zelensky, però, ha rivolto un duro attacco ad alcuni colossi francesi, in occasione del suo videomessaggio ai parlamentari d’Oltralpe: "Le aziende francesi devono lasciare il mercato russo. Renault, Auchan, Leroy Merlin e altri devono cessare di essere sponsor della macchina da guerra della Russia". Dopo l'attacco, il colosso auto ha annunciato la sospensione delle attività del suo stabilimento di Mosca.

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