TRENTAQUATTRESIMO GIORNO

Medio Oriente, Israele: Hamas ha perso il controllo del nord di Gaza

La guerra nella Striscia dura da oltre un mese, con un bilancio di migliaia di morti, feriti e sfollati. L’Onu accusa entrambe le parti di crimini di guerra

Medio Oriente, Israele: Hamas ha perso il controllo del nord di Gaza

Guerra a Gaza numero 34, la situazione al 9 novembre 2023. Il conflitto tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza prosegue da oltre un mese, con un bilancio di migliaia di morti, feriti e sfollati. Le ultime notizie sulla crisi in Medio Oriente.

 

Hamas perde il controllo del nord di Gaza

Secondo l’esercito israeliano, Hamas ha perso il controllo del nord della Striscia di Gaza, dove le forze di Tel Aviv hanno condotto una vasta operazione terrestre per distruggere i tunnel e le postazioni dei miliziani palestinesi. Il portavoce militare Jonathan Conricus ha dichiarato che Hamas non ha più la capacità di lanciare razzi da quella zona e che i suoi comandanti sono stati uccisi o feriti. Israele ha anche annunciato di aver colpito l’ospedale Al-Shifa, considerato il quartier generale di Hamas, causando la morte di otto persone.

 

L'Onu accusa entrambe le parti di crimini di guerra

L’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha accusato sia Israele sia Hamas di aver commesso crimini di guerra durante il conflitto a Gaza. Bachelet ha denunciato il “disprezzo per la vita umana” dimostrato dalle due parti, che hanno colpito indiscriminatamente civili, infrastrutture e ospedali. Ha anche chiesto una tregua immediata e umanitaria per consentire l’ingresso degli aiuti e il soccorso dei feriti. L’Assemblea generale dell’Onu ha approvato una risoluzione che chiede il cessate il fuoco a Gaza, ma Israele e gli Stati Uniti l’hanno respinta, definendola “sbilanciata” e "ipocrita".

 

Altri 50mila civili in fuga da nord a sud della Striscia

L’ultimatum di Israele ai civili del nord di Gaza di evacuare l’area ha provocato una nuova ondata di sfollati, che si aggiungono ai circa 200mila già registrati dall’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi6. Secondo fonti locali, almeno 50mila persone hanno abbandonato le loro case, cercando riparo nelle scuole, nelle moschee o nelle case di parenti nel sud della Striscia. Molti hanno dovuto lasciare dietro di sé i loro beni e i loro animali, esposti ai bombardamenti israeliani. Alcuni hanno anche denunciato di essere stati presi di mira dalle forze israeliane mentre fuggivano.

 

Ministra spagnola: “Netanyahu criminale". "Ipocrisia Commissione Ue”

La ministra spagnola per i diritti sociali, Ione Belarra, ha usato parole durissime contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, definendolo un “criminale” e chiedendo che lo Stato ebraico ponga fine al “genocidio” a Gaza. Belarra, che appartiene al partito di sinistra Podemos, ha anche criticato la Commissione europea per la sua “inaccettabile ipocrisia” nel non condannare le azioni di Israele e nel non imporre sanzioni. La ministra ha espresso la sua solidarietà con il popolo palestinese e ha sostenuto il diritto alla resistenza contro l’occupazione israeliana.

 

Raid israeliano in Siria contro milizie filo-iraniane

Intanto la guerra vede Israele impegnata su più fronti, anche quello siriano dove ha condotto un raid aereo, colpendo tre aeroporti usati dalle milizie filo-iraniane presenti nel paese arabo. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, l’attacco ha causato la morte di 12 combattenti, tra cui tre non siriani, appartenenti a Hezbollah o ad altri gruppi sostenuti da Teheran. Israele non ha confermato né smentito il raid, ma ha dichiarato di agire per impedire il trasferimento di armi avanzate dall’Iran a Hezbollah. Il raid è avvenuto mentre le tensioni regionali sono alte per la guerra tra Israele e Hamas, che riceve il sostegno dell’Iran.

 

Media: si tratta sugli ostaggi, ma l’intesa Hamas-Israele è ancora vaga

Una fonte di Hamas ha rivelato che ci sono trattative in corso per la liberazione di 12 ostaggi, di cui sei americani, in cambio di una tregua umanitaria di tre giorni a Gaza. La fonte ha detto che il Qatar sta facendo da mediatore tra Hamas e Israele, con il coinvolgimento degli Stati Uniti. Tuttavia, l’intesa è ancora vaga e ci sono disaccordi sul numero e sul periodo di tempo degli ostaggi da rilasciare. Israele ha detto di essere pronto a una pausa solo se Hamas dimostra di essere seriamente intenzionato a restituire gli ostaggi, di cui non ci sono prove che siano ancora in vita.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA