Diario di guerra

Si stringe l’assedio contro Putin. Oggi Biden in visita in Polonia

Il presidente Usa avverte l’omologo russo di possibili ritorsioni in caso di attacchi chimici. Oggi la visita in Polonia. Dal Papa “no” alle spese militari

Si stringe l’assedio contro Putin. Oggi Biden in visita in Polonia

Nuove armi per 2 miliardi di dollari, ma anche un ulteriore pacchetto di sanzioni contro 400 tra uomini e società riconducibili agli oligarchi e alla cerchia di Putin. E ancora aiuti umanitari per 1 miliardo di dollari e accoglienza agli ucraini, fino a 100mila persone. Il piano per fermare la Russia è pronto ed è stato delineato dal capo della Casa Bianca, in visita a Bruxelles.

Joe Biden, che ha partecipato ai vertici Nato, del G7 e al consiglio europeo, è deciso a stringere d’assedio (economico) il capo del Cremlino, ma non solo. Oggi la visita in Polonia, mentre tiene bando il monito di Papa Francesco contro l’aumento della spesa per la difesa, che crea malumori anche in Italia.

 

Oggi Biden a Rzeszow

Dopo la giornata a Bruxelles, dunque, Joe Biden è oggi in Polonia, a Rzeszow, a circa 80 km dalla frontiera ucraina. A ricevere il presidente statunitense è l’omologo polacco, Andrzej Duda, per ragguagliare il capo della Casa Bianca sulla situazione umanitaria dei rifugiati ucraini. Poi l’incontro con i soldati americani dislocati sul fianco est.

 

Zelensky: “Grazie, ma si poteva fare prima”

Soddisfatto il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha ringraziato i membri del Consiglio europeo, al termine del vertice delle scorse ore, soprattutto per aver previsto nuove sanzioni alla Russia, anche se ha aggiunto che è stato deciso "un po' tardi". In un messaggio pubblicato su Facebook e riportato dalla Cnn, il leader di Kiev ha affermato che sanzioni preventive avrebbero potuto evitare il conflitto. Un plauso, invece, allo stop al gasdotto Nord Stream 2: “Ve ne siamo grati ma è stato fatto un po' tardi: se fosse stato fatto in tempo, la Russia non avrebbe creato una crisi del gas. Almeno ci sarebbe stata una possibilità”, ha scritto sul social.

 

Papa Francesco contro le spese per le armi

Dal Pontefice, intanto, duro attacco contro il gruppo di Stati che ha annunciato di voler spendere il 2% del Pil per l'acquisto di armi, che vede coinvolta anche l’Italia. "È una pazzia, io mi sono vergognato", ha affermato Bergoglio. La "vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma un'altra impostazione. Parlo di un modo diverso di governare il mondo, non facendo vedere i denti".

"È ormai evidente che la buona politica non può venire dalla cultura del potere inteso come dominio e sopraffazione, no, ma solo da una cultura della cura, cura della persona e della sua dignità e cura della nostra casa comune", ha detto papa Bergoglio ricevendo in udienza le partecipanti all'Incontro promosso dal Centro Femminile Italiano.

 

La spesa per la difesa divide anche la maggioranza

Proprio l’aumento del budget per la difesa crea divisioni all’interno della maggioranza. La scorsa settimana la Camera aveva approvato un ordine del giorno che impegnava il Governo ad arrivare al 2% del Pil come ribadite nelle scorse ore anche dal premier, Mario Draghi. A presentare la proposta, approvata con solo 19 contrari e 7 astenuti, era stata la Lega, che adesso però precisa: "Noi restiamo convinti che gli impegni Nato vadano rispettati, da qui l'aumento delle spese militari. Ma la posizione è stata presa con l'ordine del giorno alla Camera e quindi va bene così", ha detto Massimiliano Romeo, capogruppo del Carroccio a Palazzo Madama, dove non sarà presentato l’ordine del giorno. Frena anche Giuseppe Conte che, in una intervista a La Stampa, ha avvertito: “La guerra in corso non deve suggestionarci e farci perdere lucidità: non dobbiamo cedere all'onda emotiva che sembra indurci a difenderci da una imminente aggressione russa. L'urgenza rimane invece proteggere famiglie e imprese dalla crisi. In un momento come quello attuale di caro-bollette, dopo due anni di pandemia, e con la recessione che si farà sentire sulla pelle di famiglie e imprese, non si capisce per quale motivo le priorità debbano essere le spese militari".

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