prove di pace

Zelensky apre alla neutralità. Al via tre giorni di negoziati

Le delegazioni a Istanbul, in Turchia. Ma c’è imbarazzo e irritazione per le parole di Biden a Putin. Presa di distanza da parte di Macron, Scholz e Borrell

Zelensky apre alla neutralità. Al via tre giorni di negoziati

L'Ucraina "sta prendendo attentamente in considerazione la questione della neutralità" ed è pronta a "un compromesso sul Donbass". A dirlo è Volodymyr Zelensky, nella sua prima intervista ai media russi dall'inizio della guerra, pubblicata sul sito di opposizione Meduza, che era stato diffidato dalle autorità di Mosca dal pubblicarne il contenuto.

Il presidente ucraino chiude, però, alla possibilità di smilitarizzazione del suo Paese: “Denazificazione e smilitarizzazione? Non ne discutiamo affatto. Sono cose incomprensibili". Il leader ha anche spiegato che un'eventuale intesa con la Russia sarà sottoposta a referendum.

Intanto, da oggi per tre giorni si punta a trovare un’intesa su un cessate il fuoco con le delegazioni ucraina e russa che tornano a incontrarsi di persona a Istanbul, grazie alla mediazione di Francia e Turchia stessa. Lo stesso presidente francese, Emmanuel Macron, ha invece preso le distanze dalle parole dal capo della Casa Bianca, Biden, come pure il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e l’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Ue, Joseph Borrell.

 

Biden e l’imbarazzo per le accuse a Putin

"Penso che il presidente e la Casa Bianca ieri sera abbiano sottolineato semplicemente che Putin non può avere il potere di fare una guerra o impegnarsi in un'aggressione contro l'Ucraina o contro chiunque altro", ha spiegato il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, dopo che Joe Biden aveva pronunciato durissime parole nei confronti del presidente russo, Vladimir Putin, definito un “macellaio” e spiegando “Un tale uomo non può restare al potere”. "Come ci avete sentito dire ripetutamente, non abbiamo una strategia per un cambio di regime a Mosca”, ha invece cercato di chiarire Blinken.

 

Gelo e distanze dagli alleati

Prendono le distanze, intanto, molti leader europei, come il presidente francese, Macron, che ha affermato non userebbe mai la definizione "macellaio" per Putin e che non bisogna alimentare "una escalation né di parole né di azioni" in merito alla guerra in Ucraina. Una prima conseguenza delle accuse di Biden, intanto, è lo slittamento di un colloquio telefonico tra lo stesso Macron e Putin, previsto ieri e che potrebbe essere riprogrammato per le prossime ore.

La caduta di Putin "non è l'obiettivo della Nato e neppure del presidente americano", ha commentato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, a cui si è unito l’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Ue, Joseph Borrell, mentre da Mosca è arrivata una dura reazione: “I nuovi insulti di Biden a Putin restringono ulteriormente la finestra di opportunità per ricucire i rapporti tra Russia e Stati Uniti”, aveva affermato fin da ieri il Cremlino, citato dalla Tass. Mosca ha ribadito che chi guida la Russia non è una scelta americana, ma “solo una scelta dei cittadini della Federazione Russa".

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