la Francia al voto

Le Pen più lanciata che mai: stavolta Macron teme per la riconferma

Quanto hanno pesato la guerra in Ucraina e il le tensioni internazionali nel voto per le presidenziali francesi. Alle urne 48,7 milioni di cittadini.

Le Pen più lanciata che mai: stavolta Macron teme per la riconferma

I seggi hanno aperto alle 8 in Francia e l’attesa per l’esito delle consultazioni è grande, soprattutto perché a pesare, oltre al testa a testa tra il presidente uscente, Emmanuel Macron, e la candidata di estrema destra, Marine Le Pen, è l’astensionismo.

Secondo le ultime rilevazioni, alla vigilia del voto, poco meno del 30% di francesi potrebbe decidere di non andare alle urne.

 

Francia divisa

Secondo i sondaggi più recenti, la Francia sarebbe arrivata alle presidenziali fortemente divisa. I due favoriti restano il capo dell’Eliseo uscente, Emmanuel Macron, che catalizza la galassia della sinistra, e quella di estrema destra, Marine Le Pen, che sarebbe risalita nelle preferenze fino ad arrivare a un solo punto percentuale di differenza rispetto al rivale e che potrebbe diventare anche la prima donna presidente.

Si profila, dunque, un secondo turno elettorale, con il ballottaggio il 24 aprile.

I risultati delle elezioni sono osservati con molto interesse anche dal resto dell’Europa.

 

Tutti i nomi e i numeri

Sono 48,7 milioni i francesi chiamati a eleggere il nuovo presidente della Repubblica. A candidarsi sono in tutti 12 esponenti. Ecco i tre principali:

 

Emmanuel Macron: nel 2017 al suo primo mandato, è stato il Presidente più giovane della storia francese (39 anni), leader di La République En Marche. Nei cinque anni di mandato ha affrontato la crisi sociale ed economica, la protesta gilet gialli, la pandemia e ora la guerra in cui Ucraina, di cui è negoziatore per la pace, in qualità anche di presidente di turno dell’Unione europea.

 

Marine Le Pen: ha fondato Rassemblement National, dopo aver militato nel Front National guidato dal padre. Ha 53 anni, è esponente di estrema destra ed è alla sua terza candidatura presidenziale. Nel 2012 arrivò terza con il 17,9% (esclusa dal ballottaggio), nel 2017 è arrivata al 21,3% al primo turno e al 34% al secondo, sconfitta dallo stesso Macron. È vicina alla Russia di Vladimir Putin, anche se dallo scoppio del conflitto non lo ha mai sostenuto apertamente.

 

Jean-Luc Melenchon: ex trotskista, senatore e ministro, è uscito nel 2008 dal Partito socialista ed ora è leader della sinistra radicale La France Insoumise (La Francia indomita) e, con il 16% di preferenze, è dato in terza posizione dai sondaggi. Ha puntato su temi sociali in campagna elettorale, promettendo una settimana lavorativa di 32 ore e l'età pensionabile a 60 anni. 

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